Concertazione preliminare e progettazione partecipata: dove siete?
Negli ultimi anni la “partecipazione attiva” è diventata quasi una moda che ha dominato il dibattito sulle politiche sociali e culturali. È nostra convinzione che partecipare significhi prendere parte, ovvero acquisire la possibilità/capacità di agire o incidere sulle decisioni che riguardano la propria comunità, al fine di aumentarne la padronanza e la responsabilità. Per questo scopo è prioritario assumere, da parte degli amministratori, una posizione di ascolto atta a cogliere segnali, bisogni, desideri dei destinatari del progetto, e abbandonare il mito della proposta efficace a prescindere.
La struttura dell’ex cinema Zaccheo fu acquistata dal Comune nel 1986 e per quasi dieci anni, sono stati molteplici i tentativi di ristrutturazione della sala, stanziando cospicue somme che però non ottennero l’effetto desiderato. Si cercò anche di venderla, suscitando non poche polemiche. Sin dall’inizio, infatti, la popolazione turese si dimostrò molto sensibile al tema dell’abbattimento del cinema. Temendo che si cercasse di demolirlo per la solita palazzina, sì cara alla nostra tradizione, c’è stata persino una raccolta firme per non abbattere quello che, a detta di molti, rappresentava un pezzo importante della storia di Turi. Altri, invece, proponevano di trasformarlo in un centro di aggregazione per i giovani, in piscina comunale o comunque, trasformato in servizi spesso carenti, ieri come oggi, nel nostro comune.
I fondi PO FESR, provvidenzialmente, ci regalarono una grande occasione; ossia di realizzare, sulle macerie dell’ex cinema Zaccheo, una struttura socio-sanitaria. L’unico vincolo era che il progetto da proporre fosse coerente con il nuovo piano di zona 2010-12, che prevedeva una serie di destinazioni per la nuova struttura allegata alla comunicazione della Regione Puglia del 23 Dicembre 2009, ossia: strutture h12-24 per minori o per adulti in difficoltà e disabili o per anziani e persone non autosufficienti o servizi di pronto intervento sociale e del welfare di emergenza o centri polifunzionali per accoglienza degli immigrati o centri polifunzionali ad alloggio sociale per adulti in difficoltà (art 76) accoglienza adulti (art 77) accoglienza persone con provvedimenti privativi o limitativi della libertà personale (art 78 del r.r. n.4 2007).
L’Amministrazione decise a gennaio 2010 per artt. 76-77-78 del r.r. n.4/ 2007 e cioè alloggio sociale per adulti in difficoltà (max 6 mesi), centro di pronta accoglienza per adulti (solo per situazioni di emergenza) e infine centro accoglienza per persone con limitazione della libertà personale. Stiamo parlando di arresti domiciliari in un paese che ha un centro polivalente per disabili nel seminterrato della scuola media, destinato anche ad accogliere famiglie minori e anziani, secondo quanto disposto da tre delibere successive alle scelte fatte per l’ex cinema. Si è fatta una scelta politica che sinceramente fatichiamo a capire. Siamo certi che Turi abbia necessità di ben altri servizi.
Il centro polifunzionale socio-assistenziale è finanziato con fondi PO FESR 2007-13 linea 3.2 , è
vincolato per 5 anni dalla consegna, alla finalità prevista cioè fino a giugno 2020. Questo significa che fino a quella data non sarà possibile modificare la destinazione di questa struttura residenziale con moduli abitativi per ricettività di 10-12-12 ospiti. Possiamo dire, senza pericolo di essere smentiti,che si sia peccato nella fase ascolto dei bisogni della popolazione. Non lo sosteniamo tanto per il gusto di criticare, piuttosto come monito per il presente ed il futuro di questo paese. Nella speranza che si riesca a trovare una soluzione a questa spinosa situazione, è nostro intento lavorare meglio per consentire a cittadini di partecipare più attivamente alle decisioni della comunità e prendersi cura del proprio territorio, attraverso un percorso partecipativo con regole condivise. Questo deve essere il nostro impegno per il futuro.
Fabrizio Resta
Coordinatore di Sinistra Ecologia Libertà