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Cultura

Sant’Oronzo tra storia e tradizione

convegno Turi

Non c’è paese, contrada o città che non festeggi in qualche modo il proprio Santo protettore. Non c’è luogo che non si animi durante una festa religiosa, che non avverti quella suggestione magica ricca di richiami al passato, di memorie spesso perdute, che vogliono rivivere e trasmettere emozioni.

Quelle stesse emozioni che sono riaffiorate nel corso della serata, di sabato 18 ottobre, presso la chiesa matrice di Santa Maria Assunta dove, a partire dalle ore 19,00, dove si è tenuto il convegno “Il culto del santo protettore Oronzo tra storia e tradizione”.

Un momento del Convegno tenuto in Chiesa Madre

Il convegno, presentato dal Prof. Domenico Resta, presidente del Centro Studi di storia e cultura di Turi, ed allietato dalle musiche di Giovanni Maria Sabino, ha visto l’importante partecipazione del Prof. Giorgio Otranto e del Prof. Eugenio Scandale rispettivamente Ordinario di storia del Cristianesimo ed Ordinario di mineralogia presso l’Università degli Studi di Bari. Dopo l’iniziale excursus storico, sulle origini della festa di Sant’Oronzo d’Ottobre, compiuto dal Prof. Resta,  interessante è risultato l’intervento del Prof. Otranto che sulla base di una penetrante analisi della interpretazione biblica degli autori cristiani antichi, anche alla luce di materiale documentario di diversa natura e provenienza, ha brevemente ricostruito la vita interna delle comunità cristiane, la loro organizzazione, i loro rapporti con la realtà circostante fino ad analizzare le origini del culto di Sant’Oronzo venerato in varie cittadine (Potenza, Ostuni, Campi Salentina e Turi).

Grande attenzione ha suscitato, poi, l’intervento del Prof. Scandale sulle maioliche della grotta turese, risalenti al 1727-1728, che attraverso la loro simbologia raccontano il passato della nostra terra. Il Professore attraverso l’ausilio degli slide, ha mostrato ai presenti i punti in comune tra le maioliche presenti all’interno della grotta di Sant’Oronzo e le ceramiche di Faenza  oltre a  quelle appartenenti alla collezione Tondolo di Laterza . La pavimentazione della grotta, realizzata dal “Maestro della Grotta” con materiali provenienti da Laterza, centro produttivo di ceramica, fiorente tra il ‘600 e il ‘700, è composta da ben 238 mattonelle che presentano numerose decorazioni volte ad esaltare il creato nelle sue varie rappresentazioni. “La città di Turi è depositaria e responsabile – ha affermato, nel corso della serata, il Prof. Scandale – di un tesoro unico al mondo da proteggere, valorizzare e far conoscere.”

La conferenza si è poi conclusa con l’intervento del sindaco Menino Coppi che ha ringraziato i professori per l’interessante esposizione ed ha rinnovato il suo impegno nella tutela del patrimonio artistico turese. Degna di nota è risultata l’esposizione, all’interno della chiesa, di maioliche realizzate dagli alunni dell’Istituto Compressivo “Resta-De Donato Giannini”  guidati dalla docente nonché assessore Giusy Caldararo . 

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