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Tateo annuncia: “Faremo contro-ricorso”

Antonio Tateo

“Al 99% faremo il controricorso. In queste ore, stiamo valutando con Michele Santamaria e gli avvocati se appellare la sentenza davanti al Consiglio di Stato.” Questo il commento di Antonio Tateo, uno dei tre firmatari del ricorso presentato per denunciare le modalità “irregolari” di raccolta firme per la lista “Impegno Comune per Turi” risultata poi vincente alle ultime elezioni comunali. Il Tar della Puglia non ha accolto le motivazioni dei ricorrenti Biagio Elefante, Antonio Tateo e Michele Santamaria. Menino Coppi così è salvo e potrà amministrare. Ma il contro-ricorso è dietro l’angolo.

“Stiamo facendo le nostre valutazioni” – spiega Tateo ai nostri microfoni. L’ex assessore ha letto il dispositivo nel merito. Si tratta di ben 20 pagine, che apparentemente dovrebbero rafforzare la tesi della difesa, ma il cui numero eccessivo delle argomentazioni fa aumentare ulteriormente i dubbi.

“Proprio così – osserva Tateo – di solito, sentenze di questo tipo non superano le 4 pagine. In questo caso parliamo di ben 20 pagine, a dimostrazione del fatto che la nostra denuncia non era un capriccio per aver perso le lezioni, né una lite temeraria.

Il Collegio ha dovuto argomentare, e impegnare un giorno intero per scrivere il dispositivo e la sentenza. Dunque la faccenda è seria. Cito solo un passaggio a pag. 19: “In considerazione della natura e della peculiarità della presente controversia, nonché della qualità delle parti, sussistono gravi ed eccezionali ragioni di equità per compensare le spese di giudizio”. Questo conferma che non era e non è un capriccio. Questo mi convince ancora di più che devo impugnare la sentenza.”

“Non entro nel merito delle motivazioni – commenta Tateo – che naturalmente non mi convincono, pur rispettandole. Ma la verità è che il Tribunale non ha liquidato la faccenda come un qualcosa di semplice e lo scrive anche. Questa sentenza lunga 20 pagine smentisce anche le assurde dichiarazioni del sindaco Coppi, il quale liquidò il tutto con un banalissimo commento: “Pensiamo alle cose serie!”. Ma il Tar parla di “serietà e qualità delle parti”. È la natura stessa della controversia che smentisce questa banalizzazione del sindaco. A questo punto chiedo ed esigo risposte dal sindaco. È una certezza che la raccolta delle firme propedeutiche alla presentazione della lista sia stata fatta in maniera sciatta. Se vuoi ti consegno copia della raccolta firme… questi non meriterebbero nemmeno di presentare una lista alle elezioni del condominio. Persino gli scout e i 5 stelle, con tutto il rispetto per loro, hanno fatto tutto quanto in regola. Poi mi domando, come possa amministrare con capacità e onesta un partito così organizzato come il PD, che si dimostra incapace di presentare una lista alle elezioni? Pensate, un come Lenato, che è stato 40 anni al Comune, come ha potuto non accorgersi di queste irregolarità?”.

Sentenza a parte, forse il risultato elettorale non sarebbe cambiato…

“Eh no – conclude Tateo – quella lista non si sarebbe neppure presentata. Qualcuno potrebbe maliziosamente domandarsi come mai abbiamo fatto ricorso solo dopo le elezioni, una volta incassata la sconfitta. La risposta è semplice, ed è nelle norme e nei codici amministrativi. La normativa dice chiaramente che, in caso di errori nella raccolta e nella identificazione delle firme, può impugnare solo chi ha ricevuto il danno, dunque chi ha perso le elezioni. Il ricorso prima dell’esito elettorale non si poteva fare. Tutti sapevano, prima del voto, che la lista Coppi stava sbagliando e commettendo delle irregolarità. Io non ci volevo credere. Onofrio Resta e Biagio Elefante mi avevano messo in guardia. Ho atteso la conclusione del procedimento elettorale, come indicato dalla normativa, prima di fare il ricorso.”

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