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Resta… al fianco di Renzi

L'ex sindaco Resta e il premier Matteo Renzi parlano e sorridono

Le sorti e la vita del premier Matteo Renzi sono state affidate nelle sue mani. Il prof. Onofrio Resta, pneumologo, ex sindaco ed ex assessore provinciale lo abbiamo visto fianco a fianco al presidente Renzi, in visita a Bari sabato scorso, 13 settembre, durante e dopo la cerimonia inaugurale della 78ma Fiera del Levante.

Professore, lei ci sorprende sempre. L’abbiamo vista su tutti i tiggì e sui giornali al fianco di Renzi. Ma come mai? Che ci faceva con Renzi?

“Chiariamo subito. La mia è stata una presenza esclusivamente professionale, nemmeno istituzionale, poiché non avevo titolo. Una serie di coincidenze e di concomitanze mi hanno portato da lui. Abbiamo allestito uno stand in fiera con la mia scuola di specializzazione di malattie dell’apparato respiratorio, di cardiologia e oculistica, offrendo uno screening gratuito ai visitatori. Così mi è stato chiesto di coordinare tutta l’attività sanitaria della fiera, curando i collegamenti con il servizio ambulanze, con l’ambulatorio di pronto intervento, e con le associazioni di volontariato. In virtù di questo, mi è stato chiesto di seguire l’organizzazione dell’assistenza al premier per eventuali problemi medici che potessero interessarlo durante e dopo la cerimonia inaugurale. In questa veste ho seguito il premier nelle tre ore in cui è stato in fiera”.

Ci dica cosa le ha confidato? Quali sensazioni ha provato? Come è stato il suo rapporto col premier?

“È stato un lavoraccio, anche perché la passeggiata dopo la cerimonia non era prevista dal protocollo. A fine discorso, Renzi doveva lasciare la sala, entrare in auto e partire per Mola. Invece, su pressione di Vendola, il premier ha visitato lo stand della Regione Puglia, ben lontano dalla sala inaugurale. Non c’erano transenne, il premier è stato preso d’assalto per foto, autografi. Il servizio d’ordine ha faticato tantissimo per contenere la mole di gente. Voi giornalisti avete faticato non poco, basta guardare le immagini. Per fortuna non ci sono stati problemi. Questa esperienza mi è già capitata altre due volte, nel passato. Io e Renzi abbiamo parlato più volte durante il percorso. Un episodio che mi è rimasto impresso è che, quando mi sono presentato, e gli ho spiegato perché fossi lì, lui ha ironizzato facendo una smorfia, quasi scherzando sulla sua salute. Gli ho anche parlato del nostro movimento, che stiamo portando avanti con il presidente Patroni-Griffi, e l’ho rassicurato sul fatto che noi siamo la classe dirigente che non resiste al cambiamento, ma che lo sostiene, e che lo supporteremo invitandolo a continuare così a Roma. Poi, prima di andare via, essendo mia figlia fissata per Renzi, gli ho chiesto una dedica per Emanuela.”

Ha parlato delle primarie? Dello stato della Puglia? Di Emiliano?

“Ha fatto qualche battuta con il sottosegretario Luca Lotti, ma queste cose me le tengo per me.”

Come mai non interviene più su Turi?

“Mia figlia Emanuela me lo impedisce, ma arriverà il momento… “.

Per chi? Per Michele Boccardi? A proposito, che ne dice, ce la farà a diventare senatore? Nel voto per la Consulta siamo alla 13ma fumata nera…

“Poveretto lasciamolo stare in pace. Chissà come sta in tensione… ma secondo me dovrebbe farcela”.

E lei ne sarebbe contento?

“Se devo essere onesto, con tutti quelli che stanno a Roma, almeno Boccardi i voti li ha, non so come faccia a prenderli, o se i voti li merita, ma ci sono. Oltretutto vorrei ricordare che, seppure mi è stato rinfacciato del contrario, quando ero sindaco alla Camera non ho votato Forza Italia, ma al Senato ho votato e fatto votare Boccardi, perché lo meritava, e non rinnego quella scelta. Capisco che esiste anche una soddisfazione personale, ma Boccardi, per essere utile a Turi e al territorio, dovrebbe un po’ autonomizzarsi: che senso avrebbe fare il senatore in un gruppo di una corrente minoritaria, di un partito che sta per giunta all’opposizione? E poi, quanto durerà questo ruolo?”.

Allora lo vede che sta gufando un po’ in queste ore che precedono l’elezione della Consulta? Il passato è tutto cancellato? Tutto finito?

“Mah no, mi interessa poco il destino di Boccardi. D’altra parte, il mio conto con lui è chiuso, con le ultime elezioni comunali, quando Forza Italia, avendo rotto il centro-destra, non solo ha perso il Comune, ma langue all’opposizione con uno, o forse due consiglieri; cifre molto diverse da quando governava il paese con Gigantelli o con Onofrio Resta, che detto per inciso, aveva unito il centrodestra, ora diviso in tre tronconi e perdente, e che aveva vinto con il 41%. La soddisfazione d’altra parte è doppia, considerando che quasi tutti quelli che mi hanno mandato a casa, tra protagonisti attivi e mandanti, sono a casa peggio di me, e qualcuno anche in malissimo modo.”

Che ne pensa del bilancio a Turi e della Tasi al massimo? Che ne pensa, proprio lei che, sarebbe caduto sulle tasse?

“Certo, le prime avvisaglie e i movimenti dell’amministrazione Coppi non sono poi tanto lontani dalle decisioni che stavamo prendendo noi: stavamo cercando di introitare risorse per garantire servizi, altrimenti a Turi non si riesce manco a pagare gli stipendi. Ma, per esprimere un giudizio completo, attendo il bilancio, se non altro perché, non posso dimenticare i circa 400 turesi che hanno votato Resta, e che non sono pochi. Anche per questo continuerò a interessarmi delle cose di Turi, seppure da lontano e con maggior serenità. Al resto penserà mia figlia che ha dimostrato un sorprendente carattere e un interesse e una grande passione per la politica”.

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