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Politica

Mariangela tira le orecchie

Il consigliere Mariangela Volpicella

La strigliata di orecchie della Volpicella. “Volpicella di nome e di fatto” – si è definita così nel corso dell’ultimo consiglio comunale, durante il quale interviene con parole ammonitrici su quanto, secondo lei, l’Amministrazione Coppi, si sarebbe “dimenticata” di fare. Inizia rimproverando la velocità con cui è stato convocato il consiglio e il fatto che si sia ridotti all’ultimo giorno per approvare la Tasi: “Oggi 9 settembre siamo qui per approvare la Tasi, ultimo giorno utile per farlo perché entro domani questo consiglio deve sciogliere il provvedimento previsto per legge. Cosa succede: ci si accorge che il 10 settembre scade l’ultimo termine utile per approvare il provvedimento in consiglio, correndo si fa la conferenza dei capigruppo per comunicare la data del consiglio comunale, correndo giovedì mattina ci arriva la comunicazione del consiglio comunale con tanto di disguido rispetto alla trasmissione dei documenti. Quindi giovedì arriva la convocazione, consiglio comunale martedì, commissione lunedì. Detto questo, mi sento di dire che ci limitate del nostro diritto di iniziativa sancito dall’art. 15 del regolamento, dove si dice, al comma 4, che  emendamenti, eventuali modifiche o integrazioni possono essere presentate per iscritto entro il secondo giorno lavorativo antecedente a quello dell’adunanza, ovvero entro venerdì, ma i documenti si sono avuti solo giovedì. Un provvedimento di questa importanza lo dobbiamo praticamente risolvere in meno di 24 ore, pretendete che in meno di 24 ore dobbiamo studiare il provvedimento, parlarne tra di noi per capire quali possano essere le nostre linee riguardo le varie scelte. I due consiglieri Topputi e Birardi, lunedì hanno presentato un loro emendamento in Commissione, che è stato rigettato perché arrivato troppo tardi. Considerato poi che c’erano il sabato e la domenica di mezzo, ci avete anche privato del tempo utile, perché noi lavoriamo, non stiamo senza far nulla dalla mattina alla sera, di poter anche interfacciarci con i dirigenti del settore interessato per poter avere dei chiarimenti rispetto al provvedimento”. L’intervento prosegue con toni sempre più severi: “Vedo che siamo qui da 4 mesi e la Giunta ha approvato niente di meno che  29 delibere in quattro mesi. Che poi la maggiori parte sono più atti dovuti che altro, per il resto si tratta di feste e festicciole, isola pedonale ecc”. A questo punto rivolge ad ogni assessore presente una domanda: “Cosa intende realizzare per il prossimo quinquennio? Che domanda stupida!! Vi siete dimenticati di approvare le linee programmatiche! Ebbene sì! Lo Statuto dice nell’art. 22 che queste debbano essere presentate entro due mesi dalla prima seduta del consiglio. Nei successivi trenta giorni, il consiglio esamina il programma e su di esso esprime votazione. Ci siamo insediati il 16 giugno ed entro il 16 agosto la Giunta avrebbe dovuto approvare le linee programmatiche. Vi siete dimenticati di approvare la guida che dovrebbe guidarvi per i prossimi cinque anni”. Poi aggiunge ironicamente: “Evidentemente siete così impegnati nelle tante delibere e nei tanti atti, che vi siete dimenticati di studiare lo Statuto. Che non lo conosciate ne sono convinta perché secondo l’articolo 18, se i consiglieri Topputi e Birardi il 24 luglio hanno presentato delle interrogazioni, regolamento vuole che andava convocato un consiglio comunale, quindi data risposta entro il 24 agosto. Se non si riteneva opportuno un consiglio comunale, avreste potuto concordare e fornire delle risposte per iscritto. Ma sono passati circa quindi giorni e nulla è stato fatto”. La Volpicella passa poi ai numeri dei costi della nuova Amministrazione: “Da quando ci siamo insediati la Giunta Coppi è costata 26.695 euro, praticamente al mese 6614,21, che alla fine dell’anno fanno 80.570, 52. Io da questa Amministrazione mi sarei aspettata un forte senso di responsabilità, cioè quello di ridurvi quantomeno le indennità, alla luce sia di quante se ne sentono sui costi della politica, alla luce delle ristrettezze economiche che ci sono e che voi stessi state riscontrando, e anche alla luce di quanto dichiarato nel lontano consiglio comunale di luglio 2012 da parte di un vostro rappresentante che auspicava addirittura al 50% della riduzione, e noi ce lo riducemmo del 25%. La politica si fa per passione, non perché sto a pensare all’indennità. La Giunta Resta costava al comune 3.482 euro al mese che all’anno diventavano 41.791, ovvero la metà di quanto costate voi. Risparmiando noi, significa prima di tutto dare più servizi ai cittadini. Auspicavo a un minimo di questo buon senso da parte vostra”. Infine chiede informazioni sul bando ERP “che ancora non esce e la gente sta ancora aspettando”, notizie sul padiglione D della scuola e come saranno organizzati gli uffici nel momento in cui inizieranno i lavori per la parte interna del comune.

Menino Coppi non ci sta. Risponde  il Sindaco: “La questione è questa, se in due mesi (escludendo agosto) avremmo dovuto risolvere tutti i problemi di Turi che sono stati creati in diversi anni, se avevate queste aspettative nei nostri confronti, significa che ci considerate davvero straordinari. Vi ringrazio che pensate di noi così tanto. Io volevo segnalare che siamo solamente umani”. Poco dopo, facendo sempre riferimento all’intervento della Volpicella, afferma: “Ho scoperto come rende vergini una campagna elettorale”. Non manca la controbattuta della Volpicella: “La campagna elettorale rende tutti ottimi amministratori, ma vi state rendendo conto che così facile non è”. Coppi ribatte anche sulla questione delle linee programmatiche: “È vero, sono passati circa quindici giorni dalla data in cui avremmo dovuto approvarli, il termine di scadenza non è perentorio, in settimana le presenteremo . Teniamo conto che di mezzo c’è stato agosto e che la cosa ha un po’ rallentato”. Precisa che sulla Tasi stanno tutti deliberando ora, quindi quanto accaduto al comune di Turi non è poi così fuori dal normale. Inoltre, la mancanza del funzionario di ragioneria ha costituito un reale problema per l’attività della sua Amministrazione. “Sui lavori al municipio, nei prossimi giorni ci sarà una riunione e saremo in grado di capire se resteremo in comune o dovremo spostarci in altra sede”. Infuocata è invece la risposta sulla questione indennità: “Dobbiamo uscire dalla demagogia perché è vero che i costi della politica dei piani superiori sono molto alti, ma la stessa cosa non vale per i comuni per il semplice fatto che io, personalmente, in campagna elettorale ho detto di impegnarmi a lasciare il mio lavoro e fare il sindaco. Se io lascio il mio lavoro devo poter avere un minimo di sostentamento, perché questo, in questo momento, è il mio lavoro. Il mio lavoro ora è dato da un’investitura popolare. Noi non stiamo aumentando, ma mantenendo quello che abbiamo trovato. Credo inoltre che l’indennità per tutti gli amministratori, che si prendono tanta responsabilità, che dedicano molto tempo, sia il minimo ed anche giusto”.

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