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Identità perdute: Sandro e la Maggiornanza di Menino sono in Tilt!?

Sandro Laera (3)

SANDRO LAERA. Un fratellino che si è perduto in Italia. Il passaggio di Laera all’interno del gruppo di estrema destra, Fratelli d’Italia, animato e guidato da sempre dal grande spessore elettorale, politico e culturale di Giovanni Settanni, ci ha turbati non poco. Non siamo riusciti a dormire per due notti. E per questo, ci scusiamo perchè forse abbiamo un po’ esagerato nei titoli della settimana scorsa. Tuttavia, i nostri dubbi, sono cresciuti. Ma Sandro Laera chi è? Ricordate, entra in politica candidandosi con Gigantelli, primo dei non eletti. Voleva tanto entrare nel pastificio di Gigantelli, dove ogni giorno si rimpastava una Giunta, e quando Michele Boccardi entrò in Regione, lui, Sandro, aveva già preparato la giacchetta per sedere in prima fila. Ma le cose non andarono così. E lui, Sandro, si arrabbiò. Nacque così il primo tradimento di Laera, che passò nelle braccia del buon Mercieri, che accoglieva, nel frattempo, tutti i “trombati” del Gigantelli. E così Sandro, l’integerrimo uomo di destra, si ritrovò a competere dall’altro lato, insieme all’integerrimo uomo della sinistra, Menico Coladonato. Il gruppo Impegno per Turi però era coerente. Destra, Sinistra o Centro, noi facciamo come il pastificio Divella, accogliamo tutti. Peccato che la pasta fu distribuita da altri e Sandro, il povero Sandro, si ritrovò nuovamente ad essere il primo dei non eletti. Ma questa volta, Sandro, l’integerrimo uomo di destra, ebbe la fortuna di arrivare in Consiglio, Lenato si dimette. Lenato figlia. Il padre si è dimesso il giro dopo. E allora Laera, Sandro, l’uomo di destra, si ritrova in Consiglio, insieme agli integerrimi uomini di sinistra, Catalano e Notarnicola. Sandro è però un uomo di destra, puro e integerrimo. E così, alla prima occasione, firma e manda a casa l’amministrazione di destra, della coppia scoppiata Resta-Boccardi. A quel punto, Sandro, non ha dubbi. Da vero uomo di destra vola da Menino Coppi e gli dichiara apertamente, tu sei il migliore Sindaco di sinistra che Turi possa avere e io, che sono di destra, mi candido solo se scendi tu in campo. Tutto chiaro. Tutto coerente. Ci siamo. E qui che scatta il secondo tradimento di Laera. Appena Boccardi chiama, lui, coerentemente risponde. E così da Impegno per Turi approda nelle braccia di Forza Italia. Applausi e foto. È lui il candidato del centro destra. Tutto viene sigillato da una foto storica, Sandro e Raffaele. Fitto e Laera. Insieme. Il matrimonio è servito e festeggiato nella lussuosa sala ricevimenti di Villa Menelao. Ma dopo poche settimane, neanche concluso il viaggio di nozze, Sandro viene colpito dai soliti dubbi. Ma io, chi sono? Sandro, non lo sa. Gli rubano anche l’identità su Facebook. A lui, in pubblica piazza, quando gli viene chiesto, a pochissimi giorni dal voto, chi sosterrà alle Europee, Laera non ha dubbi, da uomo duro e puro di destra, è deciso: “Non lo so”. Ma come, non lo sa? E noi, abbiamo passato altre 2 notti svegli. Ma perdonateci, questo non sa chi votare ad un giorno dal voto? Prima si fa le foto con Fitto e poi ci tradisce con il primo fratellino incontrato per strada? Ebbene sì. Sandro viene eletto, ma ancora una volta perde. La settimana scorsa si compie l’ennesimo tradimento. Laera saluta Boccardi e sposa Settanni. Dopo questa notizia, non abbiamo dormito per tre giorni. Ma perché mai ha fatto una cosa simile? Non abbiamo risposte. Alcune voci di corridoio però ci hanno detto che in crisi esistenziale sono andati anche Lavinia Orlando e Filippo Losacco. Sono partiti per pregare a San Giovanni Rotondo. A Rifondazione Comunista manca un Segretario… “Ti prego, fai venire tutti, ma non Sandro!”

L’identità della maggioranza di Menino Coppi. Se dovessimo pensare a quale personaggio politico potrebbe rappresentare al meglio questa amministrazione del buon Menino, diremmo senza dubbi, la cattolica comunista Margaret Thatcher. Se qualche cittadino pensa che questa amministrazione non abbia fatto ancora nulla di quanto promesso, è vero. Noi lo scriviamo e poi veniamo denigrati. Cattivi giornalisti di destra. Ignoranti giornalisti di sinistra. Accuse da ogni lato che ci fanno quasi sentire tutti dei Sandri, quando noi vorremmo essere coerentemente un giornale senza peli sulla lingua. E così, siamo tornati a sentirci i nastri della campagna elettorale. Apriremo l’asilo nido. Niente. Toglieremo la rotonda in via Casamassima. Nulla. Faremo pagare le tasse agli evasori. Niente, i pannelli fotovoltaici restano immuni. Oneri di urbanizzazione? Nessuno sa nulla. Lenato? Chi è, mai visto. Ma noi restiamo tranquilli, devono solo trovare la loro identità. Come apprendiamo dai giornali devono solo querelarsi un po’ tutti a vicenda. È così mentre qualcuno sfila contro la Palestina qualche altro supporta Israele. Ma qual è l’identità di questa gente? Onestamente non ci interessa, contano i fatti. Anche se ci viene da piangere a pensare che fine hanno fatto le idee.

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