Archivio Turiweb

La Voce del Paese – un network di idee

Politica

Solidali a Vito Lenato

Consiglio Comunale Turi (3)

Non è sfuggito a nessuno, neanche all’osservatore più distratto, che dall’inizio della legislatura la nuova amministrazione comunale, capeggiata dal dott. Domenico Coppi, è nell’occhio del mirino di continui attacchi, volti a delegittimare il largo consenso popolare conseguito lo scorso 25 maggio.

Attacchi mirati, ad personam, mai politici, mai sul programma, mai sul suo contenuto. La prima vittima di tale fuoco incrociato è stata individuata nella persona dell’ex assessore al bilancio Vito Lenato, costretto a dimettersi (dopo settimane d’inferno) tanto per ragioni di salute, quanto per evitare che il fango gettato artatamente sulla sua persona potesse andare ad intaccare il proficuo lavoro già svolto nelle prime settimane da tutta la maggioranza. Ci sia dunque consentito, preliminarmente, di esprimere la nostra più sentita solidarietà ad un compagno di avventura che, al contrario di ciò che avviene normalmente in politica e dei tanti assertori del garantismo a tutti i costi (capace di estendersi, in alcuni casi, anche oltre la stessa sentenza definitiva di condanna), ha deciso di farsi da parte – pur non essendo, al momento, formalmente indagato – per salvaguardare il progetto in cui ha tanto creduto.

Le inevitabili conseguenze di tutto ciò sono il rallentamento dei lavori dell’amministrazione e la mancanza di serenità nelle decisioni. Turi merita tutto ciò? No, perché i cittadini, dopo anni di mal governo, abbisognano di una chance per il cambiamento, come del resto attestato dalle 2654 preferenze conseguite dalla nostra lista.

Presunte incompatibilità – negate dai fatti – denunce, ricorsi al TAR sono tutti mossi nell’interesse popolare?  No, perché, se si avesse a cuore l’interesse dei cittadini, si farebbe di tutto per garantire un governo stabile a Turi.  

L’obiettivo è invece altro: destabilizzare e creare un vuoto di potere dove l’assenza di regole ben definite finisce per favorire i pochi soliti noti a discapito dei tanti. Il  disegno è chiaro: gli stessi protagonisti del mal governo, i medesimi ora costretti a casa, dopo anni ed anni in cui hanno condotto Turi allo stato di regressione in cui versa, abbiano in mano un’unica arma, quella della calunnia. E del suo uso chirurgico sono maestri.

Abbiamo cercato di comprendere le ragioni di cotanto accanimento e siamo addivenuti a due ordini di risposte: o lor signori temono il cambiamento che noi rappresentiamo e la perdita di controllo del territorio in cui hanno signoreggiato per troppo tempo e di cui si sentono i padroni incontrastati (con tutte le conseguenze del caso) o hanno talmente tanto da nascondere in termini di scelte interessate e poco proficue per la collettività, da tentare di cacciare chiunque possa cercare di comprendere e scardinare meccanismi incancreniti e poco convenienti per Turi. 

Non ci resta che rigettare con fermezza ogni attacco, pronti a difenderci in tutte le sedi opportune: lo faremo, peraltro, con le nostre risorse, senza ulteriormente gravare sul già precario bilancio comunale.

L’unica risposta che ci sentiamo di dare a questi sinistri figuri è che noi, ampiamente legittimati dal consenso popolare, andremo  avanti e continueremo a lavorare sodo per non disperdere l’ennesima opportunità che Turi ha di risollevarsi dalle paludi dell’immobilismo.

La Maggioranza

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *