Le potenzialità economiche dell’isola pedonale

L’isola pedonale anticipata nel centro storico si farà – ci aveva già confermato Vito Notarnicola, consigliere di maggioranza della nuova Amministrazione e delegato alle attività produttive e gestione dell’edilizia residenziale. La decisione di procedere sarebbe nata dalla lamentela di alcune persone che frequentano la Villa per le biciclette che intralcerebbero il passeggio. “Abbiamo sentito il bisogno di riunire i commercianti perimetrali alla Villa e a via XX Settembre e di spiegare loro la necessità di procedere in tal senso, mettendo in risalto le potenzialità economiche di una simile iniziativa”. Il discorso è semplice: portare più gente per strada comporterebbe potenzialità di acquisto maggiori, quindi maggiori guadagni per gli esercenti commerciali. “Dei commercianti –  prosegue Notarnicola –  ovviamente qualcuno non è stato d’accordo. D’altronde, chi ha manifestato qualche perplessità, non ha come attività bar o ristoranti”. Le preoccupazioni maggiori dei negozianti, infatti, riguarderebbero l’eventuale calo degli incassi, dopo aver impedito alle macchine di circolare. Altro punto messo in risalto, è la necessità di creare per tutte le famiglie turesi un luogo fisico in cui si possa stare tranquillamente, senza dover pensare al pericolo delle macchine che passano. “Inoltre – aggiunge il neo consigliere – si deve pensare anche al gran numero di persone che sono venute ad abitare a Turi e che hanno bisogno di un luogo di aggregazione in cui possano stare con la cittadinanza”. Fondale è anche la questione della riabilitazione del centro storico, per cui si porterà in Consiglio comunale un piano di agevolazione per le attività all’interno di quest’area. “Stiamo pensando di ristrutturare la Villa per creare un luogo degno di socializzazione. Si vorrebbero fare isole pedonali anche nelle strade che fiancheggiano le piccole piazzette, quindi non solo la Villa Comunale, ma anche, ad esempio, piazza Venusio o piazza Colapietro, con l’obiettivo di ri-valorizzare anche quelle piccole aree che Turi ha e che hanno bisogno di tornare a vivere”.