Menino: “Lo giuro!”
Lunedì 16 giugno, ore 19.00: comincia l’era Coppi. Il neo sindaco di Turi si è ufficialmente insediato a Palazzo di Città. L’intera seduta vi è stata trasmessa in diretta streaming sul nostro sito www.turiweb.it ed è stato subito un successo di visualizzazioni sul primo sito della città.
Il consiglio si apre con il primo e classico punto: “Elezioni amministrative del 25 maggio 2014. Verifica delle condizioni di candidabilità, eleggibilità compatibilità degli eletti: art. 41 del D.Lgs. 18/08/2000, n.267”.
Con applauso unanime, il consiglio comunale delibera di “convalidare l’elezione a sindaco del dott. Menino Coppi di Turi a seguito dei risultati delle elezioni amministrative del 25 maggio 2014”. Il verbale delle operazioni di adunanza dei presidenti delle sezioni, è stato depositato presso l’ufficio di Segreteria generale il 28 maggio scorso. La delibera sarà ora trasmessa in Prefettura a Bari. Inoltre, si dà “atto dell’inesistenza allo stato di motivi e cause ostativi di incandidabilità, ineleggibilità, incompatibilità, in relazioni alle vigenti disposizioni”. Si “dichiara legalmente costituito il consiglio comunale”. “Alzate le mani!”: tutti d’accordo, tutte le mani degli eletti toccano il cielo con un dito. E qui, qualcuno dal pubblico fa smorfie, pensando al caso Lenato e al conteggio errato dei voti.
Quindi, il primo cittadino elenca i nomi dei eletti: Orlando Lavinia, Caldararo Giuseppina, Gasparro Anna, Tardi Giuseppe, Pedone Gianvito, Notarnicola Vito, Palmisano Antonello, Lenato Vito, Spada Leonardo, Zaccheo Gaetana Maria Serena, Camposeo Pietro (Impegno Comune per Turi). Laera Sandro, Volpicella Mariangella, Tundo Paolo (SiAmo Turi). Birardi Rocco, Fabio Francesco Topputi (Con Turi).
“A questo punto – sospira Coppi – il consiglio comunale ha la pienezza dei poteri”.
Il sindaco può giurare, come da art.50, comma 11, del D.Lgs. n.267 del 2000.
Il giuramento e il discorso del sindaco.
“Da questo momento – giura Coppi – il nostro consiglio comunale ha pienezza dei suoi poteri. Noi siamo qui tutti, maggioranza e minoranza, per recitare il ruolo di rappresentanti della città, della nostra comunità, e soprattutto con l’obiettivo etico di fare il bene comune. Turi ha bisogno di stabilità, di essere amministrata possibilmente bene. Noi ce la metteremo tutta e per “noi” non intendo solamente la maggioranza. Credo che riguardi tutto il consiglio comunale, quindi anche i rappresentanti della minoranza che – nella giusta dialettica tra forze politiche, maggioranza e minoranza, che io giustamente chiamo opposizione – deve dare il proprio contributo perché la nostra comunità possa fare quel passo in avanti che tutti auspichiamo. Noi crediamo nel confronto, che ovviamente non può essere preconcetto. Parlo da capo dell’amministrazione, più che da presidente di questa sessione: se arriveranno proposte, se ci saranno proposte anche dalla minoranza, noi ci impegniamo assolutamente a prenderle in considerazione e a prestare grande attenzione. Senza preconcetti credo che potremo costruire una Turi migliore e dare a questa città ciò che merita. Io mi impegno, nel ruolo di presidente del consiglio comunale, a essere imparziale e a stoppare qualsiasi atteggiamento che possa essere eccessivo o di parte. Devo dire che già ho apprezzato in questi pochi giorni, durante la sagra della ciliegia, dei comportamenti di alcuni consiglieri di minoranza, i quali si sono impegnati personalmente per dare a Turi uno spettacolo che non avremmo avuto se non ci fosse stato l’impegno di tutti. Questo è un consiglio comunale molto rinnovato e molto giovane. Credo che ci siano le condizioni per costruire una nuova classe politica, che sarà quella del domani. Sia nella maggioranza che nella minoranza, io vedo, e mi permetto di dirlo, risorse umane, professionali e di passione straordinarie, e questo farà bene a tutti. Ci sono tutti i presupposti per dare a Turi, ciò che Turi merita. Viva Turi!”.
Gli applausi sono bipartisan. Prima del discorso, Menino Coppi indossa la fascia e invita i consiglieri e la platea ad alzarsi. C’è l’inno nazionale e il giuramento alla Repubblica e alla Costituzione Italiana. Parte la musica. Topputi canta accoratamente, come faranno tra qualche ora gli azzurri della nazionale di calcio. Anche il sindaco canta: “…Siam pronti alla morte…”. Dal pubblico ci domandiamo: Ma loro? Son pronti?