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Cultura

Il ‘Passapàsse’ al Centro Studi di Storia e Cultura di Turi

Angela Minoia e Don Giovanni Amodio

Si dice spesso che bisogna riscoprire le tradizioni. Ma ci sono paesi che non le hanno mai abbandonate, rimanendo ancorati a quelle che sono le radici di una comunità. È quanto accade nella nostra amata cittadina in cui ogni anno, il 25 aprile, viene celebrato il rito del ‘Passapàsse’.

Il Centro Studi di Storia e Cultura di Turi ha dedicato a questo importante appuntamento una conferenza che si è tenuta la sera del 23 aprile, alle ore 19.30, presso la Chiesetta di San Rocco.

Nel corso della serata la dottoressa Angelita Minoia ha esposto il proprio lavoro di ricerca su questo rituale, detto anche “passata”, che è la sopravvivenza di un antico rituale magico-religioso legato alla prevenzione e alla cura dell’ernia infantile.

Il “passa-passa” a Turi si svolge dal 1903, anno in cui i turesi hanno cominciato a disertare i passa-passa di Gioia del Colle e Rutigliano. La data non è casuale ma è legata alla storia della cappella di San Rocco intorno alla quale si svolge il rito originariamente celebrato in data 25 marzo. Attualmente a Turi la cerimonia, che si svolge il 25 aprile, è una manifestazione di fede, ben articolata con un grande anello di piccoli e adulti che girano passo dopo passo intorno a tre isolati, compresa la chiesetta di San Rocco,  pregando la Madonna Annunziata affinché protegga i fanciulli liberandoli da ogni male.

Durante la serata la dott.ssa Minoia ha evidenziato come dal 1902 si sono succedute ben tre statue dell’ Annunziata. Con il passare degli anni, infatti, la prima statua, quella vestita, si deteriorò mentre la seconda immagine, acquistata subito dopo,  fu oggetto di una cattiva sorte .

La terza statua, quella attuale, fu commissionata nel 1965 da don Donato Totire e scolpita in legno cimolo alpestre da Luigi Santifaller, di Ortisei.

“I turesi sentono molto il ‘Passapàsse’ – ha affermato Don Giovanni Amodio, arciprete della collegiata – che ormai vive unicamente nella nostra realtà cittadina considerando che nei paesi limitrofi è un rituale ormai desueto. Ricordiamo che la fonte di questa importante ricerca della dott.ssa Minoia è frutto della testimonianza di Don Vito che insieme a Don Giovanni ha lasciato un’eredità storico-culturale non indifferente”.

La serata si è conclusa con l’attiva partecipazione dei presenti che hanno posto domande sull’argomento e con l’idea di istituire un registro del ‘Passapàsse’.

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