Archivio Turiweb

La Voce del Paese – un network di idee

Cultura

L’Improbabilband ‘improvvisa’ il jazz con Begonia

Marzella Begonia

Si è tenuto il 4 aprile scorso, presso il Palazzo Marchesale, il concerto finale relativo alla Masterclass in Trombone Jazz che si è svolta presso la Ditta Centro Fiati “Palladium 
Music”, il 3 aprile. L’evento ha visto la partecipazione del docente Luca Begonia
che ha eseguito, all’interno della serata musicale, vari standard jazz da lui opportunamente reinterpretati, con la collaborazione dei corsisti del master e dell’ Orchestra di Fiati “Improbabilband”.

Il tutto è stato reso possibile grazie alla “Yamaha Fiati Italia”, alla
Ditta “Palladium Music” di Raffaele Darienzo, al Palazzo Marchesale di Ester Cozzoli e al maestro Michele Jamil Marzella, carismatico trait d’union tra i vari partners.

Gli astanti hanno ascoltato diversi brani, tra cui “La passeggiata”, famoso pezzo di Giovanni Chiapparino tratto dall’album “Grido Nero”, due ballad “In a sentimental mood” di Duke Ellington e “Stella by starlight” di Victor Young; “Dandy”, firmato Michele Marzella e Andrea Lollino, pianista dello spettacolo. I pezzi sono stati riarrangiati, puntando soprattutto all’improvvisazione jazzistica. Interessante per l’enfasi scenica e l’originalità il duo Marzella-tromba tibetana/Begonia-trombone, che ha evidenziato il grande feeling tra i due maestri.

Il trombonista Luca Begonia (in realtà polistrumentista: suona, infatti, anche tromba, flicorno e pianoforte) ha all’attivo più di venticinque anni di carriera che l’hanno condotto ad esibirsi su un’infinità di palcoscenici nazionali e internazionali (New York, Las Vegas, Porto Rico, Melbourne, Parigi, per citarne alcuni).

Ha collaborato per concerti e incisioni con Ray Charles, Natalie Cole, Shirley
Bassey, Clark Terry, Bill Watrous, Carl Fontana, Jiggs Whigham, Slide Hampton, Conte Candoli, Joe Lovano, Bud Shank, Dee Dee Bridgewater, Terri Lyne Carrington, Gato Barbieri, fra gli altri e tutti i più importanti musicisti italiani.

Svolge anche un’intensa e partecipata attività didattica a Torino presso “Arcote” e a Genova, presso la Scuola per Musicisti Jazz del Louisiana Jazz Club – Museo del Jazz.

Lo abbiamo ascoltato ai nostri microfoni in occasione del concerto seguito al Master in trombone jazz, presso la ditta “Palladium”.

Chi è il maestro Begonia?

“Innanzitutto un uomo e poi un ‘portatore sano’ di esperienza.”

Qual è il suo repertorio? Qual è il suo musicista preferito?

“Prevalentemente jazzista ma non esclusivamente. Preferisco non fare nomi per non fare torto a nessuno.”

Come è andato il master?

“Molto bene. E’ stato molto frequentato. Ho trovato persone avide di conoscenza. Per questo motivo è stato faticoso ma anche facile. Faticoso, perché ho lavorato parecchie ore con allievi capaci che richiedevano informazioni complesse.”

Qual è l’esperienza musicale più bella che ha vissuto?

“L’esperienza più bella è la somma dell’esperienze che mi hanno permesso di arrivare fin qui. Le grandi soddisfazioni ma anche le più grandi difficoltà.

I 13 concerti in Australia nel 2005. I concerti con i musicisti Bill Watrous, Carl Fontana, Klark Terry, fra i tanti.”

Qual è la decisione più importante che ha dovuto prendere? A cosa ha dovuto rinunciare?

“Ho rinunciato al tempo libero. Non ho conosciuto l’adolescenza. Già da 14 anni sono stato coinvolto in esperienze professionali e semiprofessionali. La pratica sullo strumento ha molto poco a che fare con l’ispirazione. E’ pratica, fatica.”

Qual è il suo punto di forza?

“Sicuramente la passione e la determinazione. C’è voluta ostinazione per andare avanti e non lasciarsi condizionare da ciò che avrebbe potuto allontanarmi dalla musica.”

Chi vuole ringraziare?

“Ringrazio l’azienda Palladium e la Yamaha. Ringrazio Michele che con la sua forza trainante ha messo insieme tutte e tre le realtà.”

L’“Improbabilband”, costituita in gran parte da studenti e ricercatori  universitari, nasce nel 2000 all’interno della Scuola Popolare di Musica della  associazione-Harmonia-Coro e Orchestra dell’Ateneo barese, Università di Bari, come naturale punto di confluenza e realizzazione dei corsi individuali di strumento. La band ha realizzato delle proprie originali  composizioni a cura di giovani musicisti locali. Vanta un repertorio di brani dal sound “imprevedibile”, nati dall’estro creativo del maestro Michele Jamil  Marzella. Le finalità del progetto sono quelle di veicolare, attraverso la musica, messaggi di solidarietà umana e sociale e quello di innovare i suoni e i ritmi della cultura tradizionale, cercando di rendere la banda testimone del folklore, 
nel Mezzogiorno d’Italia. Prima in classifica, nel 2010, con il cd “Grido nero” Four Edition, per le oltre 2000 copie vendute.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *