L’Associazione Genitori Turesi e i palloncini della speranza

Sabato 29 Marzo, a partire dalle ore  18,30, si è celebrata, presso la Parrocchia di San Giovanni Battista, una santa messa in memoria delle donne vittime innocenti di soprusi e violenze.

La manifestazione, organizzata dall’Associazione Genitori Turesi in collaborazione con Don Nicola D’Onghia, ha evidenziato il dovere civile d’informare ed educare al rispetto della donna in quanto  non c’è crisi o catastrofe che possa eclissare un tema così raccapricciante.

“La violenza sulle donne è antica come il mondo, ma oggi avremmo voluto sperare che una società avanzata, civile e democratica non nutrisse le cronache di abusi, omicidi e stupri” affermava qualche anno fa Helga Schneider, sul Corriere della sera.

Ma le violenze riscontrano ancora terreno fertile anche in quelle società che per tanti altri aspetti di facciata possono definirsi “avanzate” come ad esempio quella Italiana in cui seppure siano stati fatti molti passi in avanti, rispetto a tante altre aree del mondo, dove la donna è ancora vittima di un impianto culturale fortemente e dichiaratamente maschilista, c’è ancora tanta strada da percorrere. Nel corso della santa messa Don Nicola, citando gli insegnamenti dell’antropologo e psichiatra Jung, ha esortato i fedeli a smascherare le zone d’ombra al fine di ricondurre il percorso di vita alla luce dell’amore perché, come affermava Papa Giovanni Paolo II, “Solo Dio sa quello che c’è nel cuore dell’uomo”.

La celebrazione eucaristica si è poi conclusa con la consegna ai fedeli di piccoli lumicini, affinché ciascuno di essi potesse simbolicamente tener vivo il ricordo di tutte le donne vittime innocenti di soprusi e violenze, e con il lancio, nello spiazzale antistante la Chiesa, di palloncini rossi simbolo di una speranza che attraverso le mani di un bambino può inondare la nostra vita quotidiana.