Poker di rapine al Punto Sma
“Basta, non ne possiamo più”. Si sfoga così, la mamma della titolare del supermercato Punto Sma dei Topputi, in via Conversano, di fronte all’ex ospedale. Sistema nervosamente i detersivi sullo scafale ed è una forza della natura quando spinge il transpallet. Se avesse potuto, lo avrebbe utilizzato come arma contro i soliti ignoti, ospiti indesiderati che di tanto in tanto fanno visita. Sono tornati, per la quarta volta, martedì 1 aprile alle ore 17 circa. E non era un pesce d’Aprile. Sono piombati all’esterno con il solito scooterino, hanno fatto irruzione nello Sma senza togliere il casco e tenendo il volto ben occultato, uno di loro ha teso il braccio acuminato dall’inconfondibile e metallica pistola, verso la cassiera inerme, la quale, nel freddo silenzio, non ha potuto fare altro che consegnare l’incasso del primo pomeriggio: appena 150 euro. Tanto vale la paura, per malviventi che non si fanno scrupoli davanti a nulla.
“Non sappiamo che fare – protesta ai nostri microfoni – non ci sentiamo più al sicuro. Cosa possiamo fare? La crisi ci sta uccidendo e dobbiamo pure fare i conti con questi balordi”. Ci sono telecamere? Qualcuno può dare delle risposte? “Non li prendono mai – osserva – sono irriconoscibili. Comunque non sono di Turi. Terrorizzano i clienti. Non ci resta che chiudere. O sbaglio?”.