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“Il dialogo con la destra si è interrotto”

Impegno per Turi Pietro camposeo piero

Abbiamo sentito Piero Camposeo, il coordinatore di Impegno per Turi con l’intenzione, forse un po’ pretenziosa, di capirci qualcosa in più dopo la spaccatura con Boccardi.

Cosa succederà a sinistra? Tutti insieme senza mal di pancia? Il nome del candidato sindaco sarà la gatta da pelare, ma intanto vediamo di saperne di più dall’Ingegnere:

“Inizio prima con una precisazione. – ci dice Camposeo. Ci terrei affinché, voi giornalisti riportaste il giorno preciso (in questo caso Martedì 25 Marzo n.d.r.) in cui viene rilasciata l’intervista. Sa, in questi momenti gli scenari si evolvono vertiginosamente e non vorrei mi si travisasse”.

Accogliamo l’invito e torniamo alle prossime comunali: Molti guardano a voi come l’ago della bilancia. Che ne pensa?

“Mi fa piacere. Certo, in uno scenario così spaccato, l’ago della bilancia si può spostare per molto poco, figuriamoci per un intero gruppo.  Anche lo spostamento di altri conta, ma noi di sicuro pesiamo”.

Si è interrotto definitivamente il dialogo con la destra?

“Si. Ad oggi, definitivamente interrotto”.

Quindi ora guardate a sinistra. Per vicinanza politica, è il PD l’interlocutore preferito?

“No. Attualmente le forze politiche più vicine sono SeL, Rifondazione e alcuni appartenenti alla società civile. Il dialogo si porta avanti più con i rappresentanti politici che con forze politiche astratte, perciò non è strano avere vicinanza con movimenti anche politicamente lontani”.

Quindi c’è qualche nodo da sciogliere nel dialogo con il PD?

“Non c’è dubbio che il nodo da sciogliere è il nome del candidato sindaco. Nessuno è stato bocciato, almeno tra quelli che fanno riferimento all’aria del centro-sinistra. Ma il problema è proprio questo. Nessuno è stato bocciato, ma neanche nessuno è stato proposto ufficialmente. Il difficile è proprio questo, avere un nome condiviso in un momento in cui, a Turi, tutti prendono ogni nome con un po’ di sofferenza”.

E chi susciterebbe meno “sofferenza” per voi?

“Dal nostro punto di vista, all’interno del PD, ci sono persone che hanno avuto esperienza amministrativa consolidata. Anche se non mi sembra il caso di fare nomi, esponendo inutilmente le persone…”.

E che caratteristiche ha il vostro candidato ideale?

“Un minimo di esperienza ci vuole. Capacità di relazionarsi e non di rompere il dialogo, soprattutto se guardiamo all’esperienza del recente passato. Deve essere una persona che rappresenti il punto di massima condivisione tra le forze politiche”.

Le voci vogliono Impegno per Turi un movimento in crisi, che si dissolverà subito dopo le votazioni. E’ vero?

“Non abbiamo avuto grandi ripercussioni per le scelte fatte. Ovviamente discussioni all’interno si. Nonostante questo, il percorso è stato portato in fondo con chiarezza spiegando tutto a tutti. Sono soddisfatto di come si è comportato il gruppo. Per il nostro futuro poi, tutto sarà legato alla nostra tenacia. Alla nostra capacità di aggregare, specialmente nel momento difficile che Turi sta affrontando, nella politica così come, nell’associazionismo”.

Si prospetta uno scenario con ben 4 liste… Lotta fratricida alla ricerca di voti. Come l’affronterete?

“Il punto fondamentale, è la compattezza del gruppo. Bisogna poter puntare sul proprio gruppo e sulla lealtà degli interlocutori con cui si dialoga”.

Quindi Turi è in un momento difficile. Crede che cambierà anche il modo di votare dei turesi?

“E’ importante avere fede nella capacità di giudizio. Chi ha una cattiva inclinazione, la manifesta nel momento del voto, questo l’abbiamo già visto. L’aspetto drammatico è che c’è gente confusa che non sa nulla, non sa niente di quello che è accaduto”.

Concludiamo. Eventualmente eletti, quali sarebbero le urgenze che affrontereste?

“I problemi ci saranno nei programmi di tutti, sono cantilene che continuiamo a dirci da anni. Ma principalmente, ci vogliono le persone con le competenze. Ci vuole un nome ed un cognome, una personalità che questi problemi li deve risolvere”.

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