Importanti riflessioni tra le pagine di Rossi

Grande attesa nella serata di giovedì 13 marzo per la presentazione del recente lavoro letterario di Pietro Rossi nella libreria Eleutera. “Due tra croci sopra. Romanzo sui percolati della politica con la p invisibile” (Gelsorosso), secondo impegno editoriale del criminologo barese che ha sortito notevole interesse da parte del pubblico turese.
A presentarlo, Pasquale Del Re, sociologo e consulente sessuale, che insieme alla signora Irene Mastronardi commedie dell’associazione culturale “i disciadisce”, hanno offerto una breve scenetta comica sul momento delle elezioni comunali. “La scena e i dialoghi – ci conferma Pasquale del Re – li ho preparati per l’occasione e li utilizzerò – dopo averla rivisitata e integrata con altre parti – in altre occasioni.
Scelte di comodo; scelte familiari; scelte di simpatia; scelte di promessa, sono alla base del quadrato elettorale che ad ogni tornata si presenta nelle varie sezioni. E poi, magari, dopo tante richieste, l’ignoranza ci regala classifiche discutibili, criticabili, incomprensibili. Comico nel racconto, ma triste nella riflessione, se rapportato alla nostra realtà, non solo locale, ma italiana, fatta di pettegolezzi, promesse e pochissima chiarezza e voglia di informazione, tutte maestre della disastrosa situazione nella quale è caduta la società contemporanea. Preda di una crisi non solamente economica, ma soprattutto morale, che squarcia i valori e gli insegnamenti, per regalare fotografie di realtà scolastiche, familiari, lavorative, comunitarie che hanno poco di sociale.
A discutere con l’autore su questi temi, insieme al sociologo Del Re, anche Giuseppe Vernì, Dirigente Scolastico IPSSEOA Consoli, Castellana Grotte- Polignano a Mare e il dott. Domenico Coppi, psicologo psicoterapeuta.
Piero Rossi, che nella sua quotidianità entra strettamente a contatto con il variopinto mondo dell’umana specie, traccia le forme e le storie personali di personaggi, stereotipi di chi guardiamo forse con un certo fastidio e di cui l’autore coglie l’essenziale.
Il linguaggio, tra elevato e dialettale, proietta i lettori in questa realtà comune fatta di politicanti, mezzecalzette, facinorosi e sbiadite comparse e poi da faticosi rapporti coniugali, violenza da strada e sentimenti quasi incomprensibili. In tutto questo, si fa strada l’innocenza di un bambino che fa entrare qualche raggio di sole e qualche picco di orgoglio che diventa rivalsa verso una quotidianità grigia e che fa dire al preside Michele Massari: «Non ho mai ambito ad essere onesto nella vita. Mi piacerebbe essere sempre giusto, questo sì».