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Cultura

Carnevale con Peppa Pig

scuole infanzia

Anche quest’anno, i bambini delle scuole dell’infanzia dell’Istituto Comprensivo “Resta – De Donato Giannini” di Turi hanno festeggiato il Carnevale in maniera gioiosa e divertente.

Le docenti, avvalendosi della pedagogia della festa e della gioia, in un ambiente addobbato per l’occasione, per trasmettere allegria e voglia di stare insieme e in un’atmosfera quasi magica, hanno fatto vivere ai piccoli momenti indimenticabili.

I bambini aspettavano con ansia l’occasione di poter indossare maschere e abiti multicolori e tutti si sono divertiti ad imitare svariati personaggi, reali o fantastici. Il travestimento permette ai bambini di misurarsi, divertendosi in modo quasi inconsapevole, con la propria capacità di mettersi in gioco nel mascherarsi, nel danzare, nel recitare, nello scherzare, superando così insicurezze e paure e aumentando il livello di autostima.

Anche alcune docenti hanno sperimentato con i bambini l’esperienza del travestimento, riscoprendo la voglia di scherzare ed essere, per un giorno, quello che non si è!

Il culmine della festa è stato raggiunto con l’arrivo di Peppa Pig (animatore Roberto Romanazzi): la maialina inglese diventata un fenomeno travolgente, in quanto propone scene di vita quotidiana; cose che capitano in tutte le famiglie. È questo il bello di Peppa Pig: “In tv i bambini rivedono ciò che vivono ogni giorno nelle loro case”, racconta Ignazio Licciardi, docente di Pedagogia all’Università di Palermo, che ha più volte affrontato il tema del valore pedagogico dei personaggi dei cartoni animati, “Va anche detto – aggiunge – che Peppa Pig si fa portatore di valori che sono fondamentali nella vita dei più piccoli: l’idea di famiglia, di amicizia, l’importanza della scuola. Un aspetto che non può essere trascurato”. (La Stampa)

Sentitamente, si ringraziano i genitori per la proposta di far intervenire, durante la festa, questo personaggio tanto amato dai bambini e il Dirigente Scolastico Prof. Ferdinando Brienza per la sollecitudine con cui accoglie le istanze dell’utenza.

“La gioia, prima di essere espediente metodologico, è un ‘mezzo’ per far accettare ciò che è ‘serio’ in educazione”.  (San G. Bosco)

 

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