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La crisi del mattone

Turi in Bianco e Nero

Se c’è un settore a cui la crisi economica, in tutti i suoi aspetti e risvolti negativi, ha dato il colpo di grazia, quello è sicuramente il mercato immobiliare. La crisi del mattone dura ormai da diversi anni, ponendo in una situazione critica non solo i mediatori, ma anche gli stessi venditori e acquirenti. Intervistiamo alcuni imprenditori immobiliari che hanno le loro agenzie nel centro di Turi, cercando di capire i fenomeni che si sono susseguiti al tracollo finanziario e chi ne ha pagato maggiormente gli effetti. Anche per il nostro paese, questo è un periodo in cui non si vende molto, pur essendo tantissime le case messe in vendita e nonostante si venda mediamente anche a mille euro a metro quadro.

Un’agenzia lamenta di aver avuto in una settimana solo tre appuntamenti per visionare gli immobili. Proprio per questo, capita a volte che chi ha bisogno urgente di liquidità, svenda, per così dire, il proprio immobile, permettendo a chi può permettersi di comprare, di fare un ottimo affare. Quali sono le ragioni di questo fenomeno? Uno dei motivi principali per cui in questo momento storico non c’è un numero adeguato di compravendite è lo stato di incertezza globale che tutti viviamo ogni giorno: chi ha qualche soldo da parte, evita di spendere, a meno che non abbia determinati riscontri economici; tanta gente invece non si avvicina proprio all’acquisto perché ha paura: è il caso, ad esempio, dei lavoratori nelle aziende private, a cui non sempre è garantita la continuità del lavoro. Qualcuno invece osa, perlomeno ci prova, ma si ritrova a sbattere contro il muro di ghiaccio delle banche, che hanno chiuso i rubinetti, rendendo questo tipo di commercio ancora più difficoltoso.

Un mediatore immobiliare lo afferma esplicitamente, “tantissimi non riescono ad accedere al credito. Alcune norme bancarie in questo momento ci stanno penalizzando”. Oggi il vero problema è dunque accedere al credito, vedersi concedere un mutuo, divenuto ormai una sorta di miraggio per i più. Come agenzie immobiliari si finisce allora per lavorare soprattutto sugli immobili in vendita e su qualche fitto. Chi compra case a Turi? Prevalentemente giovani che stanno per sposarsi, che hanno un minimo da dare in acconto e che quindi riescono ad accedere al mutuo; quasi sempre, però, questi ragazzi devono essere aiutati dai genitori. Nove acquirenti su dieci vengono dai paesi limitrofi; la motivazione per cui si avvicinano a Turi è il prezzo basso delle case: l’offerta nel nostro paese è molto alta e non si riesce a vendere, per cui si abbassano i prezzi. Basti pensare ai tanti costruttori che pur di liberarsi delle case invendute, le hanno quasi svendute. Ne segue che, per chi voglia comprare a prezzi vantaggiosi e ne abbia le possibilità, questo è il momento migliore. Negli anni compresi tra il 2007 e il 2009, la situazione era un po’ diversa, l’offerta era più bassa e si riusciva a vendere a prezzi più interessanti. Le speranze quali sono? “Non si può dire” – ci rispondono – “il problema è che non si può dire più nulla, la situazione può cambiare da un momento all’altro”. Gli ottimisti sperano in una ripresa rapida, i più pessimisti parlano in termini di tre o quattro anni.

Come per i commercianti, anche per le agenzie immobiliari l’anno peggiore è stato quello appena conclusosi, il 2013, rispetto ai dati dal 2009 ad oggi. Ed anche in questo settore il più colpito resta lui, il consumatore medio: “Anche nel mercato immobiliare i più colpiti sono i medi consumatori. Ville o bifamigliari di un certo valore non si vendono appunto perché erano quel tipo di abitazioni che potevano essere acquisite dalla classe media, mentre prima si vendevano bene. La classe media che oggi fa riferimento ai piccoli imprenditori vive in un momento di incertezza così grande che se ha qualcosa da parte se la mantiene, non spende. Poi abbiamo tutta la fascia degli statali che vivono lo stesso nello stato psicologico globale tendente a spendere meno”.

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