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Attualità

Paolo Florio mostra il suo tesoro

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Spalancando la porta della passione si possono raccogliere le emozioni di chi, con impegno, costanza e sacrificio, crea qualcosa di caratteristico e speciale. Un tuffo nel percorso storico fatto di ricordi, rimpianti, racconti e soprattutto stima nei confronti di quel che è stato.

Così, nella fredda mattina di domenica 26 gennaio ci siamo imbattuti nella “camera del tempo” di Paolo Florio, che con pazienza e sacrificio ha riportato alla luce tantissimi oggetti, arnesi, opere, interessi di chi ci ha preceduti. Una folgorante ricerca di perfezione, di particolarità, di semplicità, di verità, che si modella nelle numerosissime raccolte dell’artigiano turese, del quale già in tanti hanno apprezzato la maestria e la creatività, grazie alla sua collaborazione con i progetti degli “amici del Forno dell’Arte”.

Ecco che assieme agli utensili da lavoro o da cucina, s’incontrano sculture, tele, strumenti di studio o semplici passatempi, che raccontano, come in un grande libro di storia, la vita e le giornate di chi è stato. Fotografie e libri che sfiorano, alcuni, la fine dell’‘800 e si mescolano alle lavorazioni di artisti ed artigiani che ancora oggi si dedicano alla lavorazione dell’argilla, della pietra, della cartapesta, per creare oggetti unici ed inimitabili.

“Sarebbe bello avere la possibilità di esporli al pubblico non solo nelle feste cittadine d’occasione, ma in una mostra permanente, che possa richiamare curiosi di ogni età e di ogni origine, per raccontare quel che di bello il nostro paese ci ha lasciato” – commenta il signor Florio, mostrandoci pezzi invidiabili recuperati e ancora funzionanti. Certo, perché questa è solo una piccola parte della sua collezione. “La mia casa è piena di tanti altri oggetti raccolti in questi anni” – aggiunge ancora l’artigiano, sottolineando come tra il pubblico da lui sperato ci sia quello scolastico, a cui raccontare, far toccare e provare come i loro nonni ed antenati svolgevano alcune delle mansioni che loro forse neppure conoscono.

“Perché i nostri studenti devono riferirsi ai musei di arte contadina dei paesi limitrofi?” – rimarca Florio additando la grande disponibilità raccolta e il grande tesoro che lui, come molti altri appassionati, sono costretti a tenere da parte in cantine o laboratori senza poterlo mettere a disposizione di tutti. Purtroppo io e la stessa Associazione “I Vecchi tempi”, ci auguriamo che i nostri futuri politici possano darci fiducia e la possibilità di realizzare il nostro museo di arte contadina. “Questo è un discorso che purtroppo avevamo avviato con la passata amministrazione e soprattutto con l’ex consigliera Isa Schiettini che insieme a noi, si stava impegnando e aveva creduto nel nostro progetto”. Un programma di valorizzazione cittadina, di crescita sociale e culturale che si apre a chiunque volesse parteciparvi, “associazioni o appassionati in genere di storia e tradizione” e con il suo aiuto “avevamo avviato un discorso di partecipazione con mostre di fotografia, ma… sappiamo tutti com’è andata” – chiude amaramente. “La nostra speranza, prosegue, è avere la stessa fiducia dalla futura classe politica e realizzare finalmente questo progetto cui già in molti credono e già in tanti si stanno impegnando per avviarlo” – conclude Paolo Florio.

Infine, rispondendo ad una nostra provocazione sulla possibilità di una replica di Matteo Fiorente, l’artigiano risponde sorridendo che “mi auguro che Matteo, che è un mio amico, apprezzi il nostro impegno e la volontà di proseguire in un discorso che lui stesso ha avviato e noi vogliamo ampliare. Ognuno ha i suoi pezzi, ognuno ha le sue particolarità, ognuno ha le sue passioni. Il mio sguardo, come quello di chi come me, è rivolto alla valorizzazione della tradizione contadina in senso lato”, nella quale può trovare posto anche la stessa passione del signor Fiorente.


Lettera ai turesi

Cari lettori de ‘La Voce del Paese’, sono uno dei tanti artigiani (per hobby) di Turi ed ho scritto alla redazione per sensibilizzare l’intera cittadinanza riguardo uno dei tanti progetti che si possono realizzare nella nostra cittadina. Appare triste che anni di lavoro e passione non possono avere altro spazio che case, laboratori, cantine, piuttosto che aree adibite a mostrare, agli occhi di numerose persone, non solo concittadini ma anche di altri paesi, l’arte e il lavoro che ci caratterizza come territorio.

In questi anni, grazie alla passione dei membri del Forno dell’Arte, l’Associazione “I Vecchi Tempi”, stiamo cercando di realizzare alcuni di questi progetti che si muovono sulle nostre passioni: l’arte contadina, l’antiquariato o le mostre presepiali. Però, collaborando con chi ha le nostre stesse volontà ed interessi, tutto questo può coinvolgere anche gli antichi mestieri, come la lavorazione della pietra, del legno, della cartapesta, dell’argilla, la pittura su tela e tanti altri che si incontrano in un luogo che può raccontare a tutti, giovani e meno giovani, la civiltà turese. Unendo le forze, le volontà, le passioni, i ruoli, le culture, le esperienze, gli interessi, si può fare qualcosa di veramente bello per Turi.

Termino invitando chiunque fosse interessato ad avere maggiori informazioni a riguardo a contattarmi al 3478308946. La speranza è incontrare tutti coloro che, appassionati di storia e del nostro ieri, abbiano voglia di non lasciar dimenticare quello che i nostri avi ci hanno donato.

Paolo Florio

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