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S. Giuseppe il Falegname, uno di noi

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A conclusione dell’organigramma di Natale in Grotta, giunto alla sua nona edizione e curato dall’associazione Nazionale Bersaglieri, il giorno dell’Epifania, presso la suggestiva Grotta di Sant’Oronzo, l’attore e regista Vito Lopriore ha interpretato “La Storia di Giuseppe il Falegname”, accompagnato dagli splendidi arrangiamenti evocativi del M° Michele Jamil Marzella. La fotografia è stata curata da Margherita Calefati.

Il racconto della vita di Giuseppe, il falegname, è stato tratto dai Vangeli Apocrifi e nello specifico dai Vangeli dell’infanzia. Esso è il frutto del laboratorio teatrale Talking lands II (2012/’13). E’ stato sviluppato attraverso la forma del monologo; con voce intensa e compartecipativa, l’attore-Gesù ha narrato la vicenda del falegname di Betlemme da un punto di vista inedito e particolarissimo, offrendo un quadro completo della figura del Santo e celebrandone la mitezza e la straordinaria umanità. Gli astanti sono stati catturati dalla  vicenda terrena, umana del Cristo. Giuseppe è stato descritto come l’uomo giusto, interiormente preparato al messaggio nuovo, inatteso e incredibile, venutogli dall’Altissimo. Come Maria non subisce il progetto salvifico di Dio, ma lo abbraccia in piena libertà, proferendo in silenzio, il proprio ‘fiat’ e, cioè, la propria totale accettazione.

Il presidente dei Bersaglieri, Alberto Lenato ha salutato i presenti, raccontando un po’ il percorso di valorizzazione del Cappellone e la storia del nostro amato Santo Protettore. ‘La grotta è gestita dai Bersaglieri da ben 10 anni. Prima era aperta solo il 25-26 agosto, in onore dei festeggiamenti del Santo. Ora, invece, è possibile visitarla ogni primo giorno del mese. Essa è stata rivalorizzata attraverso concerti, convegni, eventi perché ci sono, qui, diversi tesoretti di architettura e storia religiosa; qui, è passato un santo, leccese di nascita, di nome Oronzo che significa, il Risorto.’ Lenato ha raccontato che S. Oronzo era di ricca famiglia pagana e che soccorse S. Giusto, approdato sulle coste salentine per via di un naufragio. S. Giusto doveva portare le lettere di S. Paolo a Roma. Da questo incontro S. Oronzo si sarebbe avvicinato al Cristianesimo e a Corinto sarebbe diventato Vescovo di Lecce, dopo aver conosciuto S. Paolo.

‘S. Oronzo, essendovi in atto le persecuzioni contro i cristiani, fu martirizzato col taglio della testa nel I sec d.C., dopodiché fu dimenticato, fino alla fine del 1600, quando durante una pestilenza che colpì tutta Europa ( è narrata anche dallo stesso Manzoni) venne in sogno ad una quattordicenne, a cui mostrò l’ingresso della grotta.’

Il presidente ha elogiato anche il pavimento di maioliche, fatto a Laterza, prima della metà del Settecento, unico al mondo nel suo genere, considerando che ne è rimasto uno simile solo a Pietroburgo. Si sta pensando, riguardo a ciò, ad un progetto di valorizzazione delle maioliche.

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‘La storia di Giuseppe il Falegname’ che è, poi, seguita alla presentazione, ha fatto riflettere molto sulla caducità dell’uomo, sul senso della vita, fatta di sacrifici e di valori. Ha riscosso un grande successo, tanto da andare in seconda replica, la stessa sera. Attraverso gli umili occhi di Gesù, gli uomini vedono se stessi; i propri limiti difronte alla morte e alla realistica consapevolezza che essa è sovrana dell’umanità. E tutto questo è dispiegato, in un gioco introspettivo di luci e ombre, ben sottolineato dalla musica di Marzella, dalle sonorità meditative, che ha segnato, passo dopo passo i momenti salienti della vicenda: dalla nascita del Salvatore fino alla morte di Giuseppe, durante cui viene preannunciato il supplizio della croce. Colpisce la povertà e la nudità dell’anima di Giuseppe, davanti alla morte, che cerca un luogo dove proteggersi dalle anime diaboliche. Questo momento è molto forte. C’è grande intensità nel racconto e nel volto dell’attore protagonista: il distacco dell’anima costituisce grande afflizione per tutti gli uomini; ‘dove sono i lavori di artigianeria fatti da Giuseppe, in vita?’

Da questo lavoro verrà fatto un cortometraggio. ‘ Una storia bella merita di essere raccontata ed una storia come questa ha un piglio filmico d’eccezione.’ Ha concluso Lopriore, in un applauso generale.

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