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“Se muore il Pd, muore la Democrazia”

Simona Malpezzi3

Domenica 6 ottobre, il circolo del Partito Democratico di Turi ha ospitato un incontro di discussione sulla scuola e l’attualità politica italiana, una mattinata di confronto con l’onorevole Simona Malpezzi.

Quarant’anni, nata a Pioltello, in provincia di Milano, l’on. Simona Malpezzi è laureata in Lettere Moderne e lavora come insegnante di Italiano e Storia all’Itsos “Marie Curie” di Cernusco sul Naviglio. Negli anni d’insegnamento ha approfondito i temi della lotta alla dispersione scolastica, dell’alternanza scuola-lavoro e dell’orientamento. Si è iscritta al Partito Democratico nel 2009. Nel marzo scorso è stata eletta alla Camera dei Deputati e attualmente è membro della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione. 

Il dott. Piero Risplendente, segretario cittadino del Partito Democratico, nel dare il benvenuto ai presenti, ha introdotto l’intervento dell’on. Simona Malpezzi presentandola come donna molto attenta al nostro territorio pur essendo iscritta alle liste della provincia di Milano.

“Un parlamentare del Pd deve rispondere a tutta la nazione, non solo nel luogo dove può essere rieletto” è stata la risposta della Malpezzi, che ha dato inizio al dibattito.

Tema centrale della mattinata turese è stata la situazione attuale del Partito Democratico, divenuto ormai feudo, un “agglomerato di bande che si spartiscono il potere”. Il partito, in questo momento, è sotto scacco di se stesso, logorato dalla contrapposizione di forze al suo interno, che lo rende debole nonostante la fragilità del gruppo intorno a Berlusconi.

In vista del congresso, che porterà alle primarie dell’8 dicembre per la scelta del segretario nazionale del partito, l’on. Malpezzi ha sottolineato come le primarie siano un atto di grande democrazia e come il congresso non debba dipendere dai nomi ma dalle idee.

Si è spinta ben oltre affermando che “se muore il Pd, in Italia muore la democrazia”.

La discussione ha toccato temi caldi dell’attualità italiana, tra cui l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e la formulazione di una nuova legge elettorale che garantisca governabilità e stabilità.

A tal proposito ha espresso la sua ferma convinzione a favore del monocameralismo, con la speranza che si possa arrivare a un modello simile a quello tedesco, “perché il bicameralismo soffoca una delle due camere”.

Il dibattito ha interessato anche temi di carattere scientifico come il metodo Stamina, il controverso trattamento terapeutico a base di cellule staminali inventato da Davide Vannoni. “Bisogna attivare la ricerca in laboratori che seguano i protocolli” ha affermato la Malpezzi.

Le domande degli intervenuti all’incontro, non numerosi ma partecipi, ha portato ad affrontare i problemi della sanità, della giustizia, fino ad arrivare al tema dell’istruzione e della scuola pubblica.

Quest’ultimo è un argomento molto caro all’on. Malpezzi, essendo lei stessa insegnante e, quindi, dipendente pubblico. L’idea del Pd è di modificare la scuola, attraverso nuovi investimenti, puntando a far emergere il merito, attraverso forme di valutazione dei docenti e di dichiarare usurante il lavoro dell’insegnante.

Non sono mancate le note polemiche. La coordinatrice del circolo Pd di Sammichele ha ribattuto alle parole dell’on. Malpezzi esprimendo l’idea che nessuno, in realtà, voglia la democrazia in Italia. Non è stato meno tenero l’intervento della rappresentante del Club Puppato di Bari che ha definito devastante la Riforma Fornero, evidenziando come i dipendenti pubblici siano trattati dal governo come “carne da macello”.

L’on. Malpezzi ha invitato a non generalizzare perché “questo porta al populismo” e il populismo, assieme all’astensionismo, “il partito più numeroso in Italia”, è uno dei problemi che la politica deve risolvere.

A chiusura dell’incontro l’onorevole Malpezzi ha voluto porre l’attenzione sugli elettori, rimarcando la potente arma che noi italiani abbiamo per cambiare le cose: il voto.

“Esercitiamo il nostro diritto di voto, ciascuno voti e lo faccia in maniera libera”.

Bisogna uscire di casa, liberarsi dalle trasmissioni televisive, spesso costruite per creare delle forme di pensiero bloccate, e costruirsi le proprie idee in maniera libera, perché i nomi cambiano, ma le idee restano.

A fine lavori, il segretario cittadino del partito, dott. Piero Risplendente, si è detto molto soddisfatto dell’incontro. “Molte persone sono venute a curiosare durante l’incontro. Questo è segno che l’interesse per il Pd è vivo”.

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