Un resoconto di vita, un’analisi storica
Una serata ricca di spunti di riflessione, di osservazioni e di annotazioni, quella realizzata il 9 ottobre presso il Palazzo Marchesale con la presentazione dell’ultimo lavoro di Giuliano Volpe, “Le Vie Maestre”.
Una sala gremita di persone, rappresentanti di associazioni, autorità locali e provinciali, docenti, studiosi e appassionati, ma anche e soprattutto ragazzi e studenti dell’ITC “Sandro Pertini” di Turi per ascoltare e seguire le parole e le riflessioni del Prof. Volpe. Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Foggia, archeologo, membro del Consiglio Superiore dei Beni culturali e paesaggistici del Ministero per i Beni Ambientali e Culturali, oltre che Presidente della Società degli Archeologi Medievisti Italiani, ha coinvolto tutti i presenti in un’analisi territoriale e culturale qual è quella del Meridione in particolare e dell’Italia in generale, raccolta nella sua esperienza di studioso e rettorato. Accompagnato dalla sempre attenta e puntuale moderazione del giornalista Gustavo Delgado, dopo gli interventi di presentazione e ringraziamenti delle autorità politiche locali e di Stefano De Carolis, promotore ed organizzatore dell’evento, una chiacchierata tra Delgado e Volpe tra i meandri delle “vie maestre”.
Un lavoro di raccolta di circa 400 articoli che come un occhio analitico osservano, puntano il dito a volte con critica, correggendo o suggerendo, altre volte esaltando e valorizzando i difetti ed i pregi di una società, quale quella meridionale, soprattutto foggiana, che rivelano agli altri. Ecco che il prof. Volpe tratta del mondo universitario, della cultura, del rapporto dei ragazzi nei confronti di questa e del sapere in generale, del libro, elemento principe per la diffusione della cultura a cui oggi si uniscono anche altri mezzi di comunicazione e diffusione. Ma tratta anche delle cerceri e delle situazioni difficili che in essa si vivono e che sono sulle pagine di appunti delle più alte cariche dello Stato. Temi principali, di una società difficile, spesso chiusa nelle sue culture, nelle sue ideologie, nella sua storia spesso considerata poco propensa alla crescita e allo sviluppo. Una società nella quale però lo sprono e l’indirizzo offerto anche da un rettore universitario, qual è stato appunto il Prof. Volpe, ha determinato una crescita, una miglioria che incontra l’apprezzamento soprattutto da parte dei più giovani, cuore pulsante che determina il vero cambiamento di una società. “L’università s’identifica con le città – ha commentato sulle prime battute il Prof. Volpe – dal punto di vista urbanistico, sociale e culturale”. Ecco che in un ambiente dove si vive, si respira e si diffonde il sapere, dove si costruiscono i futuri, dove si delineano le personalità, sono fondamentali le vie maestre, le azioni oneste, anche se dure e faticose, che permettono di ottenere i risultati migliori rispetto alle scorciatoie, alle raccomandazioni, ai favori di cui si ascolta spesso sulle pagine della nostra cronaca.
Una lunga serata, sviluppata in un crescendo di riflessioni tese a conoscere, capire e valorizzare quanto di bello si racchiude nella società meridionale e quanto di cattivo andrebbe abbandonato e superato, conclusasi con un grande applauso per l’importante valore di testimonianza che è stata offerta dal Prof. Volpe.