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Sordi, cioè privi d’udito!

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Sabato 28 settembre 2013 alcuni turesi hanno partecipato a Taranto alla manifestazione GSM (Giornata Mondiale dei Sordi  ), evento realizzato in contemporanea anche a Torino. A raccontarcelo, Pietro Carenza che ci ha rivelato come “l’Ente Nazionale Sordi – sezione provinciale di Taranto ha organizzato, per la prima volta nel territorio pugliese, la “Giornata Mondiale dei Sordi”. Il 28 settembre 2013, data designata per la celebrazione della manifestazione, numerose iniziative sono state organizzate contemporaneamente in molti Paesi del mondo, poichè «Essere uguali nella diversità, si può!»”!

La prima Gms si svolse nel 1958 a Roma, sede legale della Federazione Mondiale dei Sordi (WFD) costituita nel 1951.

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“Questo evento, – continua ancora Pietro Carenza – rappresenta un’ottima forma di sensibilizzazione per  l’opinione pubblica sulla Lingua dei Segni Italiana (LIS), sui valori, i talenti, le tradizioni appartenenti alla Comunità sorda”. Infatti durante la giornata di sabato 28 erano esposte opere d’arte realizzate da persone sorde e spettacoli e seminari sul tema della sordità. Particolare attenzione è stata rivolta alla sfera socio-educativa e al diritto di cittadinanza, uguaglianza e partecipazione attiva. “Lo Scopo dell’iniziativa è stato quello di dare visibilità alle “abilità differenti” portando a conoscenza della popolazione udente dell’esistenza di talenti – troppo spesso ignorati – appartenenti al mondo della sordità, favorendo la piena inclusione sociale delle persone sorde. La giornata celebrativa è stata accessibile anche a coloro che non conoscono la lingua dei segni grazie alle presenza degli interpreti LIS. Erano presenti circa mille persone”.

Un importante manifesto del sordo, quello che si respirava durante la manifestazione tarantina, un momento di arricchimento e di crescita soprattutto da parte di coloro che, lontano dal mondo dei sordi, tendono a dimenticare come si può essere uguali, nella diversità. Durante i convegni che hanno preceduto la manifestazione in strada, è stato posto l’accento su come spesso, parole e comportamenti nei confronti dei sordi, siano retaggio di un passato non ancora dimenticato. “La parola “sordomuto” appartiene al passato – echeggia Pietro Carenza – quando a noi erano negate numerose cose, come il non sposarsi tra sordi, il non frequentare il pubblico, il divieto di lavorare con le persone normali, ecc. tutti diritti conquistati con il tempo dopo varie lotte, quindi noi siamo persone sorde, cioè solamente prive d’udito”.

Un’importante lezione per tutti, quella raccolta sabato 28 settembre e che dovrebbe essere ripetuta in ogni occasione, ambiente, società, poiché nulla si può dimenticare.

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