Un uomo, il suo cuore
Non solo parole, ma soprattutto cuore, riconoscenza, affetto, memoria a testimoniare il grande amore nei confronti del prof. Matteo Pugliese.
Un pubblico inadeguato ha accolto l’invito dell’amministrazione comunale a partecipare alla serata di celebrazione e presentazione del volume commemorativo “Dalla parola … al cuore – Memoria del Diacono Matteo Pugliese” presso la piazzetta San Nicola. Una serata settembrina, quella di ieri, che ha dato accoglienza a chi, cresciuto nell’abbraccio del borgo antico di Turi, ha seminato consigli, amore, sapienza, generosità non solo nella sua cittadina, ma in ogni luogo di cultura da lui frequentato. Ecco che nell’anniversario della sua perdita, che ricordiamo il 24 luglio, Don Pasquale Pirulli, curatore di queste pagine della vita di un uomo che ha lasciato il segno nella comunità turese, ha incontrato il sindaco di Turi, prof. Onofrio Resta, il consigliere delegato alla cultura, Antonio Tateo e il vice presidente del Centro Studi di Storia e Cultura di Turi, prof. Raffaele Valentini, per rievocare con le loro parole, testimonianze, ricordi, emozioni, il prof. Pugliese.
E sono commozioni, palpitazioni, sentimenti, ringraziamenti per ogni suo gesto, ogni sua parola, ogni suo pensiero espresso in una vita fatta di dediche all’altro, al meno fortunato, a chi chiede aiuto. Il politico, il poeta, l’uomo dell’azione cattolica, l’educatore, l’oratore, l’uomo della solidarietà, lo storico, sono le sezioni, se così ci consentonodi definirle, nelle quali don Pirulli ha delineato la grande figura carismatica dell’amato prof. Pugliese. In punta di piedi ci si affaccia a sfogliare questa raccolta di testimonianze della sua vita, finestre della sua esistenza che definiscono una persona che non ha mancato di domandarsi e domandare le ragioni della sua esistenza. E l’ha fatto non solo attraverso i testi, ma soprattutto col confronto diretto con chi, incrociato il suo cammino, ha aperto il suo cuore e regalato un affettuoso abbraccio. Sono le testimonianze delle persone a lui più vicine, personaggi conosciuti e meno a raccontarlo e illustrarne la personalità, sempre attenta e altruista, sempre curiosa e mai stanca. Riga dopo riga, pagina dopo pagina, le emozioni divengono sempre più forti e la sua presenza, sempre più vicina. Un uomo che non morrà mai, perché raccontato, letto, chiacchierato, riascoltato nell’esistenza di chi l’ha conosciuto ed amato e che vivrà in eterno nella pietra che costituisce il suo “monumento” agli anziani e ai più bisognosi turesi: “Mamma Rosa”.