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Restare per cambiare!

lettera - carta e penna

Perché un giovane dovrebbe rimanere a Turi? Una frase che l’ex sindaco De Grisantis ha posto a tutti i lettori, quasi provocatoriamente ma anche con un pizzico di amara rassegnazione e provocazione.

Una domanda del genere però non può rimanere nel vago. Il dott. De Grisantis può vantarsi di aver rappresentato una delle amministrazioni che meglio hanno lavorato durante il loro mandato. Però non é detto che nessuno possa ripetere un’esperienza del genere, magari anche facendo meglio.

Un giovane ha mille motivi per rimanere a Turi. Qui ci sono ancora tante tradizioni che si ha voglia di far conoscere, di studiare e di tramandare. Si deve rimanere a Turi perché é un paese che vuole e deve andare avanti. Restare significa avere la possibilità di poter essere protagonista di un grande successo, di un personale successo che contribuirà a rendere Turi un grande paese.

Sicuramente in questo periodo i problemi sono tanti, manca la voglia e la speranza, manca il sogno di diventare qualcuno.

Non bisogna dimenticare però che ognuno di noi può contribuire a superare questi ostacoli che sicuramente non abbiamo provocato ma con i quali ci troviamo a convivere cercando di trovare il giusto compromesso.

A Turi manca lo sviluppo, manca l’opportunità per potersi riscattare. Bisogna aver ereditato qualcosa, avere le giuste conoscenze, cercare il momento giusto per poter andare a chiedere un favore al politico di turno. Ma quanto questa prassi potrà andare avanti? In questo periodo, abbiamo realmente bisogno di raccomandati e raccomandazioni?

Penso invece che la gente oggi può realmente riuscire a realizzare i propri sogni, le proprie ambizioni. Come? Semplicemente pretendendo che tutti quanti svolgano i priori ruoli e che diano la possibilitá a tutti di avere delle opportunità.

Si parla di sviluppo e di dare un volto nuovo al paese. Allora bando ad inutili slogan elettorali.

Sicuramente con i soliti accordi non si svilupperà nulla se non la clientela. Scarseggiano i servizi. Turi é mal collegata a Bari e ad altri paesi.  Diamo quindi la possibilità ai forestieri di poter venire nel nostro paese senza dover amaramente affrontare l’annoso problema del trasporto. Il nostro ora non é un paese vivibile. Per esempio non ci sono piste ciclabili, impianti dove potersi incontrare e condividere le proprie passioni ed hobby, in altre parole mancano le strutture per far crescere la società. Il traffico diventa sempre più disordinato e caotico perché tante altre abitazioni sono state costruite negli ultimi anni, le strade non riescono a sopportare questo traffico e iniziano a mancare i parcheggi.

La S.S. 172? Dopo anni di pasticci, dimenticanze, ritardi siamo arrivati al paradosso che i nostri soldi sono stati di nuovo dirottati da un’altra parte. É inutile che ci si arranca in giustificazioni e rassicurazioni giusto per calmare le acque. La SS. 172 é fondamentale per l’economia non solo turese ma di tutti i paesi limitrofi. Oltre alla pericolosità della strada, la realizzazione di un’opera così importante renderebbe molto più facilmente accessibile tanti altri luoghi ora sempre più isolati, con il conseguente sviluppo economico della zona. Ma ogni volta, sempre quando siamo agli sgoccioli di una risoluzione, bisogna inghiottire bocconi amari.

Perché si é deciso di buttare il progetto Pip ormai quasi del tutto completato? Perché non si cerca con convinzione di riprendere quanto gli altri hanno egoisticamente abbandonato? A nulla può servire l’esempio di Putignano o di altre are produttive, dove nelle loro zone industriali tanti capannoni sono abbandonati. Il futuro di un’azienda deve passare anche dalle capacità dei propri manager e dalla loro volontà di andare avanti.

Questi sono i punti dal quale partire. Sono questi i motivi che dovrebbero indurre i ragazzi a restare a Turi. Sono loro i protagonisti del futuro del paese e del suo riscatto. Devono pretendere di avere un’opportunitá e devono rifiutare le inettitudini di coloro che pensano che vendere il proprio terreno per un’utilitá del paese, non sia un buon investimento.

Fuggire da questo paese significherebbe essere un perdente, un codardo che preferisce ricorrere alle classiche raccomandazioni o al posto fisso in un corpo armato. La previsione del dott. De Grisantis deve essere smentita e tutti i giovani devono collaborare a questo obiettivo.

Un lettore

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