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Demolizioni della verità

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Ogni tanto ritornano. I nostalgici dei bei tempi in cui si potevano tenere le porte di casa aperte. Sulle pagine della Voce del Paese ci è toccato assistere al solito, deplorevole bagaglio di amenità celebrative di Mussolini, questa volta nei lunghi e faticosi discorsi del sig. Genghi.

Nel giorno in cui si celebra la fine dell’odioso regime, il 25 Luglio, quando gli stessi gerarchi fascisti evidentemente non la pensavano come il sig. Genghi, al punto da chiedere al re di riprendere il potere sottraendolo a Mussolini, ci pare giusto e doveroso ridare dignità alla verità storica, che è quella su cui si fonda la nostra repubblica, antifascista appunto.

Vi è stato un tempo in cui la mancanza di informazione, in qualche modo, rendeva meno colpevoli i cittadini conquistati dai modi del Duce. L’acquedotto, i posti di lavoro, la bonifica delle paludi, per chi non sapeva nulla del resto e nulla poteva sapere, veniva da periodi difficili, in cui in tanti emigravano nel continente americano in cerca di fortuna, queste azioni apparivano come grandi cose

Ci vuole però una cocciuta e rigida disposizione mentale per continuare a parlare di acquedotti come meriti da riscoprire, oggi. Oggi, che sappiamo tutto. E ci vuole tanta poca conoscenza (o malafede?) per parlare di sciocchezze come il Mussolini che aiuta il sionismo, che addirittura libera dalla schiavitù gli etiopi (certo, ammazzare libera dalla schiavitù)

Mussolini ha fondato nel 1919 il movimento dei fasci, un movimento che viveva attraverso i compensi di industriali e agrari che chiamavano le squadre di picchiatori fascisti per bastonare contadini e operai in sciopero. Un bell’inizio.

Conosciamo tutto della sua storia. L’assassinio Matteotti, i delitti politici, le leggi fascistissime del 1926 con le quali vennero chiusi partiti, giornali, sindacati e fu imposto il regime. E’ ridicolo e scandaloso sostenere che Mussolini iberò gli etiopi dalla schiavitù. Questa è la barzelletta che si raccontava in un’Italia dominata dal pensiero unico nel 1935, nei tempi di Faccetta nera, nei tempi in cui gli italiani non sapevano. L’Italia venne sanzionata dalla Società delle Nazioni. Usò gas asfissianti, perpetuò torture ai prigionieri. Questa è la verità storica. Al trattato di pace di Parigi del 1947, fu presentato un conto di 760 mila morti in quelle zone. Questa è la libertà dalla schiavitù che Genghi richiama.

Mussolini non aiutò gli ebrei. Li condannò all’emarginazione in Italia con le leggi razziali del 1938 e soprattutto fu l’alleato più fedele del peggior criminale della storia dell’uomo, Hitler, nel più scellerato programma di sterminio della storia dell’uomo, l’olocausto.

Dunque, quale sarebbe la verità storica da riscoprire? Che Mussolini ha bonificato le paludi e fatto costruire qualche acquedotto? Sarebbe questo lo stato da edificare a modello? Genghi parla di coincidenza tra stato e popolo. Curioso per un regime in cui i cittadini erano manipolati da un’informazione totalmente di parte, in cui il voto era una farsa (si trattava di dire si o no ad una lista di nominati dallo stesso Mussolini)

La verità?

La verità è che Mussolini è stato innanzitutto un criminale, trascinando l’Italia in un conflitto assurdo assieme a Hitler, perseguitando ebrei, eliminando fisicamente ogni forma di dissenso, portando l’Italia nel punto più basso della sua storia.

La verità inoltre è che Mussolini è stato fondamentalmente un cialtrone. L’ennesimo politico italiano che faceva tutto il contrario di quel che diceva. Predicava parole a cui non ha mai creduto. Ad esempio Dio, patria, famiglia, le parole d’ordine del fascismo. Ebbene, Mussolini era ateo convinto, internazionalista per decenni, circa la famiglia poi….lasciamo perdere…. a morire con lei non c’era la moglie, ma l’amante Claretta Petacci, una delle tante.

La verità è che l’esercizio della libertà di pensiero è una conquista straordinaria delle democrazie mature. E nessun ritorno al passato dovrebbe mai essere celebrato. Neppure quello di certe dittature fintamente comuniste. Avere la libertà di esprimersi, di formulare un pensiero, fosse anche il più ridicolo e falso, come quello secondo cui Mussolini avrebbe fatto grandi cose, è un meraviglioso dono che i partigiani della resistenza, tra questi i veri comunisti, ci hanno fattoo e hanno fatto anche a Genghi.

Nessuno, da destra a sinistra, può essere considerato degno di memoria se ci sottrae la libertà di espressione, quella che Mussolini ci aveva strappato. Altro che acquedotto!

Rifondazione Comunista

Turi

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