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L’Auser interroga l’amministrazione

auser conf

Doveva essere un question time all’aperto, ma i turesi non hanno risposto all’appello: la platea era semivuota. In questo clima, pure teso, venerdì scorso, 28 giugno, in piazza Gonnelli, l’Associazione “Auser” ha incontrato e interrogato il sindaco e alcuni esponenti politici di maggioranza, tra assessori e consiglieri. “Dialogare, cambiare, crescere”. Questo l’auspicio della serata; tre verbi che il presidente Antonio Conte ha invocato a più riprese, per fare di Turi un paese più accogliente, per superare, nel dibattito sui problemi della città, “una mentalità ancora ferma ad alcuni anni fa.”

Forse c’era troppa carne al fuoco, troppe tematiche che andrebbero analizzate singolarmente e più in profondità. Tutto questo barbecue non ha fatto altro che dare la miccia al libero sfogo di consiglieri, assessori e sindaco compreso, trasformando il contenitore in un lungo e interminabile comizio: durato ben 150 minuti!

Ma, a noi Resta piace così, combattivo e tenace. Severo nei confronti dei suoi stessi amici (?) del centro-destra. È all’inizio del dibattito che, in assenza di domande, il sindaco rompe il ghiaccio, fa le premesse, ruba la scena e si sfoga senza peli sulla lingua, sventolando l’ultima copia del nostro settimanale.

STATALE DEI TRULLI: “HO RISCHIATO IL MIO ASSESSORATO”

Il primo cittadino non gradisce le nostre ultime analisi sulla statale della morte, eppure comprensibili dopo ormai decenni di carneficina e di immobilismo, anche da parte delle comunità coinvolte.

Resta si difende dalle accuse di chi intravede nella sua azione solo promesse mai mantenute. “Il mio riferimento nazionale era l’ex ministro Fitto – osserva – Io ho sempre sostenuto la tesi secondo cui quella strada andava finanziata tutta, e non solo nel tratto di Martina Franca. Sapevo che ci sarebbero stati dei problemi. Ho sempre detto le cose in chiaro, mi sono assunto tutte le responsabilità, e per questo ho rischiato l’Assessorato, perché mi sono messo contro gli amici di partito, e non quelli della sinistra. Oggi tutti quanti mi danno ragione e condividono ciò che io ho detto prima di tutti. Perfino SeL condivide. Ci rivolgeremo dal Ministro Lupi, gli ricorderemo che la 172 è una priorità.  Perciò, prima di cominciare il dibattito, voglio contestare questo modo assurdo di mistificare i fatti. Stendiamo un velo su tutta la faccenda, e su chi fa giornalismo di un certo tipo e mi dispiace che a farlo così sia un amico mio. Ci vuole correttezza d’informazione, solo questo chiedo. Posso essere antipatico, ma la cortesia, diceva De Gasperi, la si deve a chi viene in piazza e si mostro disponibile e aperto al colloquio.”

Domanda su domanda, trascorrono ben due ore dal monologo del sindaco, toccando un’infinità di argomenti: servizi sociali; contributo da 15mila euro all’Università della Terza Età; ville e giardini comunali abbandonati; cimitero; Pug; carro di Sant’Oronzo; Pip; strade e viabilità nel centro storico, cinema, giardinetto distrutto nel palazzo marchesale.

Quali sono i progetti imminenti? Attenderemo un altro quinquennio per una semplice potatura o messa in sicurezza della villa? Almeno su questi e altri punti gli ospiti hanno tentato di fare chiarezza. Proviamo a sintetizzare dalle risposte date. La vicesindaco Volpicella assicura che per il cinema e per la struttura socio-assistenziale la Regione ha già risposto in via ufficiosa: “A breve riaccederemo al finanziamento di 1milione e 750mila euro e subito dopo si procederà con la gara.” Sul cimitero, il sindaco ammette: “non stiamo facendo molto…”, ma Antonio Tateo spiega: “non l’abbiamo dimenticato.” Come sarà il centro storico del futuro? Per Antonio Tateo, occorre un nuovo “senso civico da parte degli abitanti. C’è bisogno di uno slancio culturale anche da parte di chi abita, in modo che possa diventare una grande isola pedonale. È un patrimonio stimato e apprezzato da forestieri e turisti ma mancano cestini gettacarte.”

“E L’OSPEDALE HA FATTO BOOM…”

Il sindaco Resta mostra grande scetticismo sulla possibilità che Turi debba dotarsi di un Pip (Piano di Insediamento Produttivo). “L’opera – osserva – dev’essere utile, sennò poi rimangono solo macerie. A Putignano i capannoni si regalano, mentre qui le attività chiudono. Turi è piena di opere pubbliche nel deserto. Ricordate l’ospedale? Ha fatto boom. Spesi 500milioni di lire dell’epoca. Ancora, il mattatoio (600milioni), il cinema, anche l’asilo ha fatto boom.”

RESTA: “NON VEDO L’ORA CHE FINISCA…”

L’Onofrio Resta assessore provinciale è ormai a fine mandato. (Capitolo a parte merita l’esperienza amministrativa cominciata un anno fa, cui consigliamo la lettura dell’intervista in questo stesso numero). Tante cose sono accadute in questi quattro anni alla corte dell’ “equipe medica” del prof. Schittulli. Fino a rischiare il posto. “Non vedo l’ora che finisca, non ce la faccio più – si lascia sfuggire Resta – se ho mantenuto tutti questi incarichi non l’ho fatto per lo stipendio, perché io continuo a fare il medico. Il mio percorso alla Provincia si sta per concludere, ma Turi porta a casa tre grandi opere: l’illuminazione sulle vie provinciali, i rondò alle porte di Putignano. Da ultimo, sono stati finanziati i 3milioni e 200mila euro per il completamento della circonvallazione. L’opera deve essere bandita entro dicembre, altrimenti perdiamo tutti questi soldi.”

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