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Cultura

Giacomino a Torino con la Compagnia Lo spacco

Giacomino

Ne avevamo parlato a Turi, incontrando il Prof. Vito Minoia (29 dic. scorso), per la Conferenza su Teatro e Diversità voluta dall’Ass- Turesi nel Mondo e Club UNESCO di Bisceglie, ed ecco che sabato 29 giugno il Teatro Aenigma e la compagnia Lo spacco della Casa Circondariale di Villa Fastiggi sono stati ospiti con lo spettacolo “Un clown alla corte dello zar” alla X edizione del Festival E’(C)CENTRICO, la rassegna di arti performative organizzata da Stalker Teatro, diretta da Gabriele Boccaccini, in programma da mercoledì26 a sabato 29 giugno alle Officine CAOS di piazza Montale a Torino. La rassegna ha accostato lavori di Teatro d’Innovazione a gruppi e compagnie impegnati nei Teatri delle Diversità, ambito quest’ultimo definito dalla rivista europea omonima fondata all’Università di Urbino da Emilio Pozzi e Vito Minoia nel 1996.

Quattro serate di spettacoli, ognuna delle quali vedendo in scena due diversi lavori, offrendo così un confronto fra ricerca e linguaggi di innovazione artistica e teatrale e realtà attive in particolari contesti di marginalità sociale.

Lo spettacolo è stato realizzato  durante il laboratorio del 2012 “La comunicazione teatrale” condotto da Vito Minoia e Romina Mascioli ed è liberamente ispirato alla vita di Giacomo Cireni, in arte Giacomino (1884-1956) che all’età di otto anni, fu affidato dai suoi familiari ai Pulaiot, famiglia che gestiva a Torino un circo di provincia. Fu lì che iniziò con il fare l’acrobata, fino a diventare un artista completo. All’apice del successo, nella Russia presovietica, fu invitato dalla famiglia reale ad esibirsi più volte a corte per rallegrare il piccolo zarevic Aleksej, malato di emofilia. Allontanatosi da San Pietroburgo Giacomino cercherà la fortuna negli Stati Uniti, dove divenne stretto collaboratore di Charlie Chaplin prima di ritornare in Italia e al suo mondo circense. Come in uno specchio, gli attori hanno cercato e trovato qualcosa di proprio nella pittoresca ed avventurosa vita del nostro clown che ormai gli stessi interpreti sentono molto vicino.

A coronamento di questa esperienza, la Compagnia ha incontrato Michele Cireni, il figlio di Giacomino che vive e lavora a Milano e che ha attentamente assistito per la prima volta allo spettacolo sulla vita di suo padre.

La rappresentazione all’esterno del carcere rappresenta un evento speciale,  perfettamente in linea, dicevamo a Turi con la vice pres. Nazionale dei Club UNESCO Pina Catino, “con l’impegno a sostenere incontri sui Diritti umani e Scienze sociali,per far comprendere la complessa struttura e le molteplici funzioni dell’Agenzia delle Nazioni Unite”

Questo tipo di esperienze sono rese possibili grazie alla collaborazione tra la Casa Circondariale, le Associazioni che vi svolgono le attività e altri enti del territorio (Regione Marche- Dipartimento per la Salute e i Servizi Sociali,  Ambito Territoriale Sociale e Città di Pesaro) e grazie a scelte precise da parte dei dirigenti che fanno in modo che le attività educative siano un momento fondamentale della vita carceraria. Non meno importante il ruolo della Magistratura di Sorveglianza che concede le autorizzazioni per la riuscita delle iniziative all’esterno dell’istituto penitenziario.

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