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Ciliegie: primo frutto e tanti malcontenti

Rosalinda Genghi

Il primo frutto è stato colto ed ormai tutte le zone del nostro paese possono offrire lo spettacolo meraviglioso che questa stagione concede. Le bellissime sfere rosse sono pronte per essere colte, gustate e vendute, ma nell’aria già circola qualche malcontento a causa delle condizioni climatiche che quest’anno hanno portate ad avere una ciliegia, almento per quella iniziale, non del tutto di grande bellezza.

“L’assenza di pioggia – ci conferma l’agronoma Rosalinda Genghi – nella fase di accrescimento del frutto ha penalizzato sia la Bigarreau che la Giorgia. Per la prima si sono avuti frutti con calibri che a stento hanno raggiunto i 26 mm di diametro”. Piccole rispetto agli scorsi anni, le prime ciliegie Bigarreau stanno costringendo qualche produttore a non cogliere il frutto poichè difficilmente vendibile. “Pezzature migliori sono state registrate per piante più scariche a seguito della gelata del 17 marzo”.

“Per la Giorgia – continua l’agronoma – la situazione non è migliore: ci troviamo di fronte a piante con eccessi produttivi e scarsa qualità (cioè ciliegie piccole) perché non ha piovuto durante la fase di accrescimento del frutto ed inoltre non è stato possibile irrigare tempestivamente perché molti pozzi erano fuori uso a seguito dei furti di rame subiti nel periodo invernale”. Condizioni avverse che hanno determinato non pochi problemi per chi ha investito molto nella coltivazione e vendita della ciliegia.

La situazione climatica, inoltre, non migliora la maturazione del frutto. Infatti “la persistente assenza di pioggia sta costringendo i cerasicoltori ad irrigare settimanalmente, soprattutto in quei ciliegieti in cui si osservano elevati carichi produttivi. Ovviamente il persistere della mancata pioggia non giova alle piante e costringe i cerasicoltori a ricorrere all’irrigazione, lì dove è ovviamente possibile. La mancanza di acqua riduce quindi l ‘accrescimento del frutto ed anche lo sviluppo vegetativo delle piante”.

Tutto questo si spera migliori soprattutto perché ci stiamo avvicinando alla maturazione di quella che è la perla della nostra terra, appunto la Ferrovia, fiore all’occhiello di Turi e sulla quale la gran parte dei turesi ripone maggiore fiducia.

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