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Approvato il regolamento per chioschi, edicole e dehors

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Licenziato con due voti di astensione, quelli di Turi città Fututa, il regolamento per la realizzazione su suolo pubblico di chioschi, edicole e dehors (gazebo). “Una risorsa ? precisa l’assessore Angelo Palmisano ? per semplificare la procedura per l’occupazione del suolo pubblico e definire, una volta per tutte, le problematiche dei commercianti che chiedono l’ampliamento delle proprie strutture con utilizzo di spazio pubblico

Materialmente, le istanze per l’installazione dei dehors, che dovranno rispondere a dettagliati requisiti, dovranno essere inviate all’ufficio SUAP,  il quale provvederà a concludere la procedura entro e non oltre sessanta giorni.

Puntuale l’intervento del consigliere Nico Catalano. Dopo aver “tirato le orecchie” all’Amministrazione per non aver organizzato un momento di consultazione con gli operatori del  settore, il consigliere procede con una serie di circostanziate osservazioni, testo del regolamento alla mano, aspirando a comprendere “quanta parte del documento derivi da volontà politica e quanta parte sia ispirata al rispetto dei regolamenti e delle normative tecniche vigenti“.

A sgombrare il campo dai dubbi del capogruppo di Turi città Cultura ci prova il Comandante della Polizia Municipale, dott. Cassano: “La maggior parte del regolamento è tecnico e fa riferimento, tra le altre fonti normative, al Codice della Strada e a ordinanze e decreti del Ministero della Salute e del Presidente della Regione Puglia. La politica ha solo indicato di non installare chioschi all’interno del centro storico”.

Ma Catalano ha ancora qualche riserva e continua i suoi rilievi, comma dopo comma. Difficile seguirlo, tant’è che la stessa collega d’opposizione, Domenica Lenato, propone di compilare una proposta scritta in cui vengano raccolte tutte le osservazioni per poi, nel successivo Consiglio, votare con cognizione di causa.

Catalano non ci sta: “Abbiamo avuto quaranta giorni per studiare l’incartamento“. A risolvere l’empasse ci pensa Pino Carenza, presidente della II Commissione che ha discusso il provvedimento per due volte prima di approdare in Consiglio: Avrei desiderato che queste proposte di modifica venissero fatte all’interno della Commissione, dove ogni consigliere può esprimere le proprie eccezioni, e non in Consiglio Comunale. Ragionevole presentare un paio di obiezioni per iscritto, ma non è accettabile una sfilza di dieci eventuali modifiche“.

Non accetto una morale sulla commissione ? replica Vito Notarnicola. È sbagliato puntare oggi sul ruolo della commissione dal momento che rarissime volte abbiamo avuto i documenti in tempo reale. Se il nostro contributo lo volete azzerare è una vostra prerogativa, avete la maggioranza“.

Carenza non ha voluto fare la morale ? stigmatizza Antonio Tateo a difesa del collega ? ha solo espresso un’opinione rispetto ad un metodo. Gli emendamenti si possono fare in Consiglio ma devono essere puntuali, anche per economizzare i tempi. Pur rispettando quanto detto dal consigliere Catalano, il capogruppo di Leali per Turi taglia corto: “Molti dei punti non arricchiscono o migliorano  il regolamento, altri sono limitativi (come il divieto delle sponsorizzazioni sugli elementi seriali esteso a tutto il territorio e non a precise zone di valenza turistico-cultuale-paesaggistica) altri ancora sono accettabili (si veda l’integrazione di sponsorizzazione in caso di particolari eventi)”.

Dalla sostanza si passa alla forma e, rimandata la polemica, si concorda di posticipare la discussione del provvedimento per consentire un confronto fuori aula tra l’assessore Palmisano, il comandante Cassano e il consigliere Catalano.  Obiettivo? Raggiungere una sintesi sulle eventuali integrazioni senza bloccare i lavori consiliari.

Traguardo conquistato per metà. I lavori non sono stati bloccati; l’unità d’intenti, invece, è sfumata: delle numerose obiezioni di Catalano il regolamento ne ha recepita una sola che vieta, all’interno del centro storico, l’installazione di insegne o teloni recanti scritte pubblicitarie.

La conferma del malumore di Catalano è testimoniata dalla dichiarazione di voto: “Prendiamo atto della buona volontà dell’assessore Palmisano anche se lanciamo un monito: il ruolo della politica è importante, ha il compito di mediare non imporre. Stavolta è mancata la concertazione con gli operatori, non possiamo andare sui palchi a parlare di consulte e democrazia partecipata e poi non mettere in pratica queste buone prassi. Ci asteniamo e ci auguriamo che, d’ora in poi, la politica si riappropri del suo ruolo“.

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