Preoccupazioni per nomine nuova giunta regionale
TURI – Suscita preoccupazione e sconcerto la nuova giunta regionale varata dal presidente Vendola. Non è il tempo delle sterili polemiche, ma non possiamo esimerci dall’evidenziare che quel che resta della sinistra pugliese rischia di franare sotto i colpi di un metodo raccapricciante di gestione del potere e di selezione delle candidature.
Cacciare l’assessore regionale di Rifondazione Comunista Maria Campese, la cui unica colpa è di appartenere ad un partito critico con SEL, ma leale al punto di aver contribuito all’elezione del presidente Vendola con più del 3% dei voti, è gesto sleale, ma decisamente il minore dei mali e non per questo avvertiamo profondo lo sdegno.
Il bisogno di trasparenza, meritocrazia e coerenza politica non può essere soltanto uno slogan funzionale alla costruzione di suadenti campagne elettorali. Deve diventare quotidiana pratica di costruzione politica.
La sinistra è un prodotto sociale imbevuto di partecipazione e passione. Oppure non è sinistra.
Dov’è la meritocrazia quando viene nominato come assessore all’Agricoltura un uomo che nella vita ha studiato come geometra, lavorato come imprenditore edile e avuto incarichi dentro Confindustria?
Dov’è la coerenza quando si sviluppa un’intera campagna elettorale parlando di agenda Monti da rovesciare per poi nominare come assessore al bilancio un consigliere eletto nelle liste del PDL e recentemente passato nelle file di Monti?
Questa non è la sinistra che vogliamo. Questa politica non ci piace.
Abbiamo tanti problemi e come Rifondazione Comunista sentiamo sulle nostre spalle tutto il peso delle recenti sconfitte elettorali. Per noi la priorità è ricostruire, non semplicemente criticare.
Ma sentiamo verso la nostra regione un attaccamento che ci impone di evidenziare la nostra sdegnata contrarietà. Non si vuol comprendere che le ambizioni personali finiscono per danneggiare non soltanto un partito, ma un’area politica intera, una comunità di elettori e militanti che con passione ed entusiasmo hanno per due volte dato fiducia a chi intendeva rappresentare il profumo fresco della sinistra.
Rifondazione Comunista invita con forza e passione politica il presidente Vendola a rivedere le proprie scelte. Non invitiamo, come banalmente si potrebbe credere, a richiamare il nostro assessore, che pure lo meriterebbe. Si tratta di recuperare coerenza e credibilità. Possiamo fare un passo indietro, senza problemi. Non è questione di poltrone.
Vogliamo persone competenti occupare ruoli secondo meriti, vogliamo partecipazione nelle scelte, trasparenza.
Vogliamo una politica sana. Gli equilibrismi per auto conservarsi forse salvano la poltrona, ma distruggono la sinistra e il paese intero.
Filippo Losacco
Rifondazione Comunista