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Bloccate le donazioni del sangue!

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I tagli alla sanità colpiscono il volontariato turese

Turi – Sono da poco terminate le festività natalizie che per tutti sono sinonimo d’incontro, di scambio di doni, di amicizia, di amore. A Natale si è tutti più buoni e dimostrazioni di bontà e di solidarietà si enumerano facilmente. Ci sono poi azioni che si ripetono in sordina, in realtà, e restano nell’ombra per tutti gli altri giorni dell’anno e son queste, spesso, che dimostrano quanto la solidarietà e la voglia di offrirsi all’altro sia vitale per qualcun altro.

In tutto questo, appare assurdo e oltremodo inspiegabile quanto con l’arrivo del nuovo anno, un’associazione di volontariato cittadina, come la FIDAS veda strapparsi di mano ogni possibilità di aiutare e di far prevalere i sentimenti del volontariato da azioni governative inspiegabili.

“La nostra associazione – ci spiega il presidente della FIDAS – Turi, Michele Troiano – per motivi di mancanza di personale e di fondi, dovuti ai tagli alla Sanità della Regione Puglia, non potrà più garantire le consuete e tradizionali domeniche dedicate alla raccolta sangue. I centri trasfusionali di Monopoli e Putignano, infatti, non sono più in grado di assicurare le raccolte esterne festive concordate in precedenza per il corrente nuovo anno, accordandoci come date certe soltanto una donazione infrasettimanale che si svolgerà a marzo presso l’ITC, una il 23 giugno presso il Poliambulatorio Asl di Turi e quella del 24 agosto con l’autoemoteca del Policlinico”.
Un’azione, questa, che taglia letteralmente ogni possibilità di azione a chi poteva dedicarsi al volontariato durante la domenica. Ma l’impossibilità di permettere, ai soci turesi, di far realizzare le giornate della donazione creano un ulteriore freno alla diffusione di messaggi di solidarietà e di aiuto che la nostra società necessita. “Quello che si prospetta è un vero disastro per il mondo della FIDAS e della donazione di sangue in generale” – commenta ancora amareggiato il presidente dinanzi a queste ‘mani di forbici’ che ledono non soltanto uno spirito, uno stile di vita, una volontà, ma soprattutto tacciono i richiami di aiuti che i centri trasfusionali trasmettono dinanzi a emergenze. Frenare la raccolta sangue significa rallentare ed ostacolare la salvezza di vite umane.

Ci auguriamo che la FIDAS di Turi riesca ad impedire che si compia questo disastro umano e che riesca a far cambiare idea a chi ha puntato il dito sul volontariato poiché è anche da queste piccole azioni che ogni giorno una bocca può tornare a sorridere.

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