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Turi: persi in un anno 31 milioni di euro

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L’economia di Turi è stata colpita dalla crisi economica nel 2009.

Fino al 2009 infatti l’economia di Turi ha continuato a crescere in tutti i settori.

Il momento di massima crescita è stato  l’anno 2008 nel quale l’economia di Turi ha fatto segnare un Pil di 144,9 milioni di euro, con un Pil procapite  di 12.295,45.

L’anno 2009 invece è stato un anno completamente negativo per l’economia turese.

Il Pil del 2009 è stato infatti minore del Pil del 2007.

Nel 2010 la crisi si è manifestata in modo drammatico.

Il Pil del 2010 minore del Pil del 2009 ha riportato l’economia turese ad un livello precedente rispetto al Pil del 2007.

A dare i primi segnali di crisi nel 2008 era stato già il settore dell’agricoltura che nel 2008 aveva fatto segnare -3,21 milioni di euro pari a -21,79% rispetto al 2007. Gli altri settori dell’economia nel 2008 erano ancora positivi con una debole crescita. Nel 2008  il settore dell’INDUSTRIA ha fatto segnare  un aumento di 0,36 milioni di euro rispetto al 2008 pari cioè ad un+2,9%, mentre il settore delle COSTRUZIONI ha fatto segnare tra il 2007 e il 2008 una crescita del 3,53% pari a 0,4 milioni di euro. Positivo nel passaggio dal 2007 al 2008 anche il settore dei SERVIZI che ha fatto segnare una crescita di 6,49 milioni di euro pari al +6,54%.

Si conferma cioè sostanzialmente tra il 2007 e il 2008 una struttura dell’economia turese trainata dal settore dei SERVIZI con una debole crescita nel settore dell’INDUSTRIA e delle COSTRUZIONI, mentre già si evidenzia una crisi forte dell’AGRICOLTURA. Il reddito totale tuttavia è ancora crescente facendo segnare +6,54% pari a 4.04 milioni di euro e positivo è anche la crescita del reddito procapite pari allo 0.94% ovvero 115,45 euro.

Stando ai dati che sono stati elaborati dall’IPRES quindi la crisi si sarebbe inizialmente evidenziata nel 2008 come una crisi forte del reddito derivante dall’AGRICOLTURA che con un -21,79% rispetto al 2007 ha evidenziato la presenza di un problema nel processo di generazione della ricchezza in seno all’economia turese. Tuttavia possiamo dire che anche i settori delle COSTRUZIONI e dell’INDUSTRIA dell’economia hanno mostrato elementi di crescita contenuta, mentre il settore dei SERVIZI ha continuato a trainare l’economia.

Il passaggio dal 2008 al 2009 è stato invece più tragico con quasi tutti i settori in perdita e uno con una crescita prossima a zero. L’AGRICOLTURA  ha fatto segnare un -10,48% pari a – 1,21 milioni di euro, il settore dell’INDUSTRIA ha fatto segnare un -6,72% pari a -1,08 milioni di euro, il settore delle COSTRUZIONI ha perso fortemente con un -21,24% equivalente a -2,49 milioni di euro, mentre ancora debolmente positivo il settore dei SERVIZI con un +0,58% equivalente a 0,62 milioni di euro. Tuttavia l’economia nel suo complesso fa segnare un VALORE AGGIUNTO complessivo negativo pari a -4,15 milioni di euro (-2,86%) ed anche la variazione de l reddito procapite fa segnare un valore negativo pari al -4,69 con una perdita per ogni turese pari a 576,91 euro. Tra il 2008 e il 2009 la crisi quindi si manifesta compiutamente. La crisi ha riguardato innanzitutto il settore delle COSTRUZIONI che ha subito la perdita più grave pari al -21,24%, questo significa che ogni euro investito nel 2008 nel settore delle costruzioni ha dato origine nel 2009 ad un rendimento pari a 78,76 centesimi facendo segnare una perdita di 21,24 centesimi. Ancora fondamentale la contribuzione del settore dei SERVIZI al PIL del turese che anzi in termini percentuali di PIL cresce ancora portandosi al 75% ( tab.4). Nel 2009 la contribuzione del settore dei SERVIZI al PIL turese ha raggiunto il suo apice. L’economia turese è una economica che si fonda sul settore dei SERVIZI. Il settore dei SERVIZI ha tenuto bene anche mentre tutti gli altri settori dell’economia andavano in crisi.

Il passaggio dal 2009 al 2010 è stato invece un momento buio per l’economia turese. Il PIL cade a picco. In un solo anno si perdono 30,88 milioni di euro, ovvero una perdita del 21,94%. I turesi nel 2010 hanno avuto un reddito minore al reddito del 2007. La condizione economica dei turesi è tornata indietro di 4 anni almeno ( per i dati che abbiamo a disposizione). E’ una situazione drammatica per una economia che è già povera e che ha un reddito procapite che nei momenti positivi è comunque la metà del reddito procapite nazionale ed 1/3 del reddito procapite del Nord Italia. La perdita in termini pro-capite è pari al 22,77% ovvero pari a 2.669,30.  La perdita nel settore dell’INDUSTRIA è pari a 3,97 milioni di euro ovvero pari al  -26,64%, la perdita nel settore delle COSTRUZIONI è pari a -35,97% ovvero pari a 3,31 milioni di euro, e si fa gravissima la perdita nel settore dei SERVIZI pari a -25,75% ovvero pari a -27,38 milioni di euro. Cresce invece il reddito AGRICOLO facendo segnare un valore di 3,79 milioni di euro ovvero pari al 36,63%.

Possiamo quindi dire che la crisi per l’economia turese è stata segnalata nel 2008 da una crisi nel settore agricolo. Successivamente la crisi si è manifestata compiutamente nel 2009 colpendo tutti i settori dell’economia con esclusione di quello dei SERVIZI con una crescita comunque assai limitata e prossima a zero (0,58).  Se guardiamo al PIL del 2009 possiamo effettivamente verificare che la crisi è stata guidata dal settore delle COSTRUZIONI che dal 2008 al 2009 fa segnare un -21,24% . Ma è nel 2010 che la crisi diventa una vera e propria crisi sostanziale. Il calo del  Pil si va evidentissimo. Per una economia come quella turese perdere 30,88 milioni di euro in un anno è un fatto molto grave, un vero e proprio salto nel buio.

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I dati ci dicono poco di quelle che sono le ragioni per le quali la crisi si è manifestata.

Possiamo solo dire che la crisi ha colpito con violenza l’economia turese nel 2010.

I turesi nel 2010 sono diventati più poveri rispetto al 2007.

E’ difficile dire che cosa si può fare, ma certo possiamo cogliere una tendenza di lungo periodo dell’economia.

Se guardiamo bene ai dati, soprattutto alla tabella 4 possiamo vedere  in quale misura i singoli settori dell’economia turese partecipano al PIL. I valori sono percentuali. Facendo una media tra il 2007 e il 2010 possiamo verificare che l’ AGRICOLTURA pesa per il 9,63 % sul PIL turese, il settore dell’INDUSTRIA per il 19,54% , il settore delle COSTRUZIONI del 7% e il settore dei SERVIZI del 72,68% .Ora possiamo dire che effettivamente la struttura del PIL turese non è esattamente in linea con quelli che dovrebbero essere i valori di una economia “sana”. Una economia “sana” dovrebbe avere infatti un valore dei SERVIZI ancora superiore, un valore del reddito agricolo minore, ed un maggiore protagonismo del settore dell’INDUSTRIA con un livello più contenuto del settore delle COSTRUZIONI.  Se questo accadesse l’economia turese potrebbe certamente essere maggiormente in linea con i dati delle economia più virtuose ed anche con quello che generalmente viene considerato come tipico per una Economia della Conoscenza, nella quale cioè si mettono in evidenza i profili del capitale umano, delle transazioni economiche. Una economia pià dinamica certamente è possibile se l’economia turese si orienterà ancora di più verso il settore dei SERVIZI  e dell’Industria. Con questo ovviamente non si vuole sminuire l’importanza degli altri settori economici, ma dobbiamo pure considerare che nell’attuale scenario economico, l’importanza del settore agricolo può trovare giovamento in una economica che sviluppa SERVIZI, perché possono avere degli effetti positivi anche sulle imprese agricole, in termini di best practices, di internazionalizzazione e di maggiore finanziamento.

Se questi dati ci dicono qualcosa è che certamente il settore dei SERVIZI è importante per l’economia turese.

Non sarebbe quindi completamente da rigettare l’ipotesi che una strada per la fuoriuscita dalla crisi potrebbe essere nel rafforzamento del settore dei SERVIZI.

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