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Bacco per Bacco: buona la prima

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Turi – Il fenomeno delle sagre dilaga anche nel centro storico di Turi. Sabato 1 dicembre, l’associazione “Turpuglia” ha organizzato la prima edizione di “Bacco per Bacco”, un gioco di parole che rievoca il mito della IMG 0350divinità romana, il Dio del vino e della vendemmia, ebbro volto che ha ispirato i più grandi artisti e letterati: Caravaggio, da Vinci, Velázquez, Michelangelo. Il culto del baccanale attraversa i secoli: dai rituali propiziatori di Roma, al mangia e bevi del nostro tempo; dagli antichi fasti del glorioso e controverso Impero, alla riscoperta dei piatti e delle tradizioni locali. Il cibo è diventato un forte collante socio-economico, al punto da aver dato vita a un vero e proprio sistema turistico sia interno che esterno, ancora poco esplorato: il turismo enogastronomico.
I dati diffusi da Coldiretti Puglia sono molto significativi: “il successo di una vacanza in Puglia e in Italia, oggi dipende dal cibo (35%) che batte la visita a musei e mostre, (29%), lo shopping (16%), la ricerca di nuove amicizie (12%), lo sport (6%) e il gioco d’azzardo (2%)”.
In Puglia, osserva Coldiretti, sono 450.000 le presenze annue registrate nelle aziende agrituristiche pugliesi, con un volume d’affari di 15 milioni di euro. Il giro d’affari delle sagre enogastronomiche è ancora incalcolabile ma, solo in Puglia, si contano oltre 300 sagre all’anno.
Pietro Salcuni, presidente della Coldiretti Puglia, non ha dubbi: “Il turismo enogastronomico è il vero traino dell’economia turistica pugliese, caratterizzato da 5 milioni di ulivi pluricentenari, 231 prodotti riconosciuti tradizionali dal MIPAF, 8 prodotti DOP (5 oli extravergini, il Pane di Altamura, il canestrato pugliese e l’oliva Bella di Cerignola) e 29 vini DOC, oltre a pregevoli masserie storiche, le più belle d’Italia.”
“È necessario – consiglia Salcuni – valorizzare ulteriormente le eccellenze del nostro patrimonio enogastronomico per attrarre nuovi flussi di visitatori nei territori rurali e dare maggiore impulso all’economia e all’occupazione locale”.

 

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