Archivio Turiweb

La Voce del Paese – un network di idee

Attualità

Torna a casa, Roky!

 rocky-canei

 

 

rocky“La mia è stata una adozione provvisoria…” È il signor Giovanni a narrarci la storia di Roky, e i suoi occhi si illuminano quando racconta dello sguardo dei proprietari quando hanno potuto riabbracciare il loro cane. Le storie dei cani soli che siamo abituati a conoscere, cani perduti o a volte abbandonati, sono storie tristi, inevitabilmente tragiche. Quando la loro vita non si spegne ai margini di una strada, vivono da randagi o finiscono in canile. Invece la storia di Roky è una storia felice, a lieto fine, una storia di gentilezza, pazienza e tenerezza che vale la pena raccontare.
È una sera di metà novembre. Affacciandosi da casa sua, Giovanni nota un pastore tedesco, portato a passeggio da una signora, che sta per avventarsi su un cane più piccolo, un volpino. Si tratta di un attimo concitato, che però si risolve per il meglio. Ma, racconta Giovanni, “qualche ora dopo notiamo che il cane è ancora lì, con un’aria triste. Si era perso, si capiva. Speravo solo non fosse stato abbandonato.” Giovanni e sua moglie tentano di farlo salire in casa, prima offrendogli i croccantini, poi facendo uscire il loro cane. Incuriosito dal cane di Giovanni, il volpino fa alcuni passi. Giovanni gli prepara una cuccia nell’anti-ingresso, e pollo lesso per cena. “Ho notato che aveva un collare antipulci, ma non la medaglietta. Mi sono collegato a Facebook e ho messo l’annuncio, l’indomani mi sarei recato dai Vigili -ci racconta- mi hanno telefonato alcune ore dopo, invitandomi a vedere la foto di Roky da cucciolo. L’ho subito riconosciuto. I proprietari di Roky si sono precipitati a casa. La loro gioia era superata soltanto da quella del cane… Appena hanno citofonato, si è messo ad abbaiare, felice. Vedere la felicità del cane e dei padroni è stata una gioia immensa.”
Dopo aver perso Roky, Diana, la sua proprietaria, assieme ai responsabili del canile di Turi, Gaetano Pirulli e Vittoria Procopio, si era messa in moto per cercarlo nella periferia del paese. “La storia di Roky può servire da esempio e sensibilizzare tante persone”, ci dice Diana. E infatti questo lieto fine mostra proprio come fermarsi quando si nota un cane in difficoltà, accoglierlo, iniziare il passaparola, fa la differenza nella vita dei cani e anche dei proprietari, a dimostrazione che compiere il bene non è mai inutile. “Giovanni ha compiuto un gesto che gli rende onore –sottolinea Diana- non solo ha accolto Roky in casa, togliendolo dalla strada, ma si è subito prodigato nel cercare i proprietari.”

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *