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Ad Annet Henneman il Premio Teatri delle diversità

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Nell’ambito del Premio Nazionale della Critica Teatrale 2012.
In tanti abbiamo avuto modo di conoscere Vito a Turi, iniziando i primi passi di una folgorante carriera professionale che oggi lo vede nel direttivo dell’ Associazione nazionale dei Critici di teatro, eletto a marzo scorso per la durata di quattro anni e con corresponsabilità ai rapporti con il mondo universitario e la critica internazionale. Parallelamente continua ad essere fino al 2014 vicepresidente dell’ Associazione internazionale del Teatro Universitario (IUTA / AITU) affiliata all’ UNESCO. Oggi i giovani parlano di “fuga di cervelli” come un fenomeno per il quale scienziati e studiosi si trasferiscono in Paesi stranieri che offrono loro maggiori possibilità e migliori condizioni di vita e di ricerca. Le Università italiane e l’ Europa offrono possibilità nuove coi Programmi ERASMUS ecc. ma Vito, da giovane studente meridionale partito da Turi, capì subito che il richiamo culturale di Carlo Bò era fondamentale per il Teatro e anche per i suoi impegni futuri. A Turi in pochi, da quando non esiste più di fatto la sezione emertoca presso la biblioteca comunale, seguiamo la sua disciplina artistica divulgata attraverso la rivista europea Catarsi-Teatri delle diversità che per la terza volta insieme ad altre due pubblicazioni di settore (Sipario ed Hystrio), a fianco della Associazione Nazionale dei Critici di Teatro esprime un proprio riconoscimento a favore di una personalità che più significativamente si è distinta nel corso dell’ultima stagione teatrale.

in-the-taxi-2La rivista fondata nel 1996 da Emilio Pozzi e Vito Minoia, prodotta dalle Edizioni Nuove Catarsi a cura della associazione culturale Aenigma, con cadenza trimestrale e prevalente profilo monotematico, si propone, con l’ambizione dell’ entusiasmo, più scopi (informazione, ricerca, riflessione critica) al fine di promuovere sempre più iniziative che intendano usare il teatro, nella sua più ampia accezione, come strumento di formazione e di comunicazione, nei, per e dai mondi considerati “differenti”.
Il Premio “Teatri delle diversità” è stato assegnato quest’anno all’attrice e regista olandese Annet Henneman con la seguente motivazione:
Il Teatro Reportage di Annet Henneman è diventato un punto di riferimento nella ricerca che coniuga aspetti educativi e sociali con esiti di alta teatralità.
L’attrice e regista olandese, formatasi negli anni Ottanta all’Accademia di Espressione e Comunicazione di Leeuwarden e già impegnata in quegli anni in attività teatrali rivolte a giovani sottoposti a procedimenti penali e a bambini disadattati, è attratta dall’insegnamento di Jerzy Grotowski frequentando corsi diretti da Riszard Cieslak e Zbigniev Cynkutis a Wroclaw e Berlino, fino ad aderire al Teatro delle Sorgenti e a partecipare alle attività del Gruppo internazionale l’Avventura di Volterra, dove fonda nel 1987 l’Associazione Culturale Carte Blanche insieme ad Armando Punzo, con il quale condivide i primi dieci anni di lavoro dell’esperienza teatrale in carcere. Nel 1997, con la fondazione dell’Associazione Teatro di Nascosto/Hidden Theatre si apre l’ultima fase della sua ricerca personale che negli ultimi quindici anni l’ha portata a coniugare teatro e giornalismo, dando voce a popoli e persone con diritti negati, viaggiando molto in Occidente ed in Medio Oriente, e fondando l’Accademia di Teatro Reportage con ospitalità a molte persone richiedenti asilo o rifugiati. Tra il 2005 e il 2008 riesce a coinvolgere un gruppo di 30 parlamentari europei, invitandoli a partecipare come attori in azioni teatrali insieme a rifugiati e a riflettere intorno a possibili azioni legislative per migliorare le loro condizioni. Negli ultimi anni conduce una ricerca teatrale in campo psichiatrico per l’ASL di Massa e costituisce il Gruppo internazionale di Teatro di Nascosto tornando a mettere in scena storie di vita di donne in Medio Oriente. Straordinario il suo ultimo ?? ??? (mur halu – amaro dolce), spettacolo ispirato alla storia di una giornalista irachena che racconta la paura, il coraggio, la speranza di chi non si arrende alla violenza che la minaccia.

Tra i premi della Associazione Nazionale dei Critici di Teatro (Anct) diretta da Giulio Baffi, quest’anno spicca The coast of Utopià, spettacolo dell’anno, testo di Tom Stoppard, regia di Marco Tullio Giordana, prodotto da Zachar di Michela Cescon con il Teatro Stabile di Torino e il Teatro di Roma. Premiati anche gli spettacoli Le cinque rose di Jennifer, per la regia di Pierpaolo Sepe, e La merdà, di Cristian Ceresoli. Riconoscimenti anche al drammaturgo Mimmo Borrelli, all’attrice Sonia Bergamasco, al Centro culturale Il Funaro di Pistoia, al Festival Orestiadi di Gibellina diretto da Claudio Collovà, alle compagnie Balletto Civile e Carrozzeria Orfeo, alla costumista Emanuela Dall’Aglio e alla casa editrice Titivillus.
All’attrice Giulia Lazzarini andrà invece il Premio “Paolo Emilio Poesio” alla carriera. I premi delle altre due riviste di settore saranno consegnati all’attrice e regista Veronica Cruciani (Hystrio) e allo spettacolo Il ventaglio di Goldoni per la regia di Alberto Oliva (Sipario).

La cerimonia, che ogni anno tocca nuove regioni e teatri del territorio nazionale, si è tenuta al Teatro Sybaris di Castrovillari domenica 4 novembre alle ore 17.00, nell’ambito del Festival Primavera dei Teatri. Con l’ interclub Club UNESCO di Bisceglie Napoli e Brindisi ero impegnato a Napoli per il CONCERTO PER LA PACE 3 presso la Cappella del Tesoro di San Gennaro, Vito l’ho ascoltato ancora (dopo un sms) in diretta radiofonica in “piazza verdi” su Radio 3, ormai si comunica così, gli anni passano e se la tecnologia avanza il Teatro c’è più di prima.

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