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“Cresciamo e ci ammaliamo insieme a lei”

 TURI 39

L’antenna della quale ci accingiamo a parlare male, è quella posizionata nel dicembre del 2000 nel rione tra via De Donato Giannini e via Casamassima, in pieno centro abitato. Onde, onde e ancora onde. Siamo tutti, chi più, chi meno, esposti e immersi in un bel campo elettromagnetico. Con quale e quanta pericolosità non è ancora dato saperlo anche se giorno dopo giorno le supposizioni diventano certezze e i timori si trasformano in tumori. Ci ha contattato una signora che risiede nel suddetto triangolo. Abbiamo chiacchierato un po’, lei mi ha posto alcuni quesiti, io gliene ho posti altri. Per esempio, perché le antenne che sono state posizionate nel nostro paese sono tutte nel centro abitato, addirittura sulle nostre teste e non in periferia dove sarebbe stato più logico e meno pericoloso? Ma ecco la signora che parla a ruota libera davanti al nostro registratore in REC-PLAY. 

“Abbiamo cominciato a pensare e a guardare l’antenna quando alcune patologie tumorali hanno colpito diversi abitanti della zona. In quest’area a rischio sono stati accertati tre casi conclamati di alopecia. E poi due casi accertati di linfoma di Hodgkin. Per non parlare di bambini nati con malformazioni. E noi genitori abbiamo il dovere di salvaguardare la salute dei nostri figli. Per giunta la casa dove abitiamo è di nostra proprietà. Se fosse in affitto avremmo già disabitato. La cosa strana è che prima di mettere l’antenna, hanno chiesto ai residenti più esposti di firmare il consenso. Ricordo che una mia amica non firmò, ebbene l’antenna è posizionata comunque là. Ora come ora tutto il vicinato non è d’accordo su questa antenna. C’è tanta periferia, perché non la mettiamo là? Invece stiamo crescendo e ci stiamo ammalando insieme a lei. Come ne usciamo? Intanto vogliamo costituire un comitato di genitori-residenti all’ombra dell’antenna. In seguito vaglieremo tutte le altre proposte che ci verranno fatte. Lei, a proposito, che ne dice?”

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