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Una firma per un “reddito minimo garantito”

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In Europa ci sono circa 80 milioni di poveri, ma in quasi tutti i paesi esistono forme di assistenza a questo disagio sociale. L’Unione Europea prevede da 19 anni che si prendano misure in tal senso, oggi solo Italia, Grecia e Ungheria sono rimasti inadempienti.

La campagna “reddito minimo garantito” è importante perché rilancia un rinnovato modello sociale d’ispirazione europea, basato sul sostegno alle persone, su politiche di redistribuzione del reddito, senza mettere da parte i diritti, le garanzie, e più in generale, la libertà di scelta delle persone, che spesso le politiche neoliberiste degli ultimi anni hanno tralasciato.

L’Italia è un paese socialmente disastrato, dove il 50% del reddito è detenuto dal 10% della popolazione. È un importante obbiettivo di Sinistra Ecologia Libertà garantire a inoccupati, disoccupati e precariamente occupati un reddito minimo che oscillerà in relazione al nucleo famigliare, naturalmente a condizione che i beneficiari non dispongano di redditi di altra natura, mobiliare o immobiliare. Anche se ciò permetterà alle nuove generazioni di costruirsi una famiglia e un futuro, quello che propone SEL, non ha tanto un fine assistenziale, bensì quello di sottrarre i più giovani dal ricatto di un’occupazione sottopagata, indirizzandoli a percorsi di formazione che gli consentiranno loro di entrare nel mondo del lavoro con un determinato livello di preparazione.

Il Reddito minimo garantito, sarà anche un valido strumento per debellare il lavoro nero, ridare dignità alla professionalità e garantire una più equa redistribuzione del reddito.

Raccoglieremo anche le firme per le due proposte di  referendum sul tema lavoro. Una firma per abolire le modifiche apportate all’art. 18 dello statuto dei lavoratori, dal Ministro Elsa Fornero nell’ultima riforma. L’idea che si possa essere licenziati anche in presenza di una sentenza che dà ragione al lavoratore e che basti un indennizzo economico per confermare il licenziamento, fa venire la pelle d’oca e ci fa ritornare al 1960.

Un’altra firma per l’abrogazione dell’art. 8 del decreto legge varato dal Ministro Sacconi nello scorso governo, il quale permette di stipulare contratti di lavoro in deroga alla contrattazione collettiva nazionale. Si tratta di fatto di consegnare ai contratti aziendali materie importantissime, quali la classificazione e l’inquadramento del personale, le mansioni, la disciplina dell’orario di lavoro, i contratti a termine, i contratti a orario ridotto, il regime della solidarietà, il ricorso alla somministrazione di lavoro e la modalità di assunzione e la disciplina del rapporto di lavoro.

Firmiamo per rappresentare la nostra volontà di cambiare! Sottoscriviamo una vera inversione di rotta! La raccolta firme continua tutti i giorni, dalle ore 17 presso la sede di Sinistra Ecologia Libertà in via G. Orlandi.

Iniziativa promossa da Sinistra Ecologia Libertà sez di Turi.

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