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L’amministrazione comunale è bicefala

menino coppi

L’obiettivo del Partito Democratico è quello di rinnovare la classe dirigente turese e di formarla per amministrare il nostro paese; sono queste le parole del’ex sindaco di Turi Menino Coppi, in cui facciamo uno spaccato del paese nell’ultimo periodo.

In che condizioni è il centro-sinistra turese dopo le elezioni?

Bisogna partire dall’analisi del voto; il voto ha registrato una netta sconfitta del centro-sinistra ed in particolar modo del partito democratico, che non ha più rappresentanti in consiglio comunale.

Facendo un’analisi della sconfitta, possiamo dire che non siamo riusciti ad aggregare altre forze che avrebbero potuto insieme governare Turi; di fatto l’amministrazione Resta è stata votata da meno di 4 turesi su 10, e che se il restante 6  si fosse messo insieme avrebbero potuto amministrare.

Secondo lei, a freddo, le primarie realizzate troppo velocemente sono state un errore? Non era meglio non farle proprio, che realizzarle così?

Partiamo dal presupposto che io sono stato sempre un grande sostenitore delle primarie; però anche in seguito alla vicenda turese penso che le primarie vadano meglio pensate, io non ho la soluzione; però penso che le primarie rimangano il miglior modo per selezionare un candidato, però dobbiamo riflettere un po’ su come farle e soprattutto su un punto, alle primarie va a votare l’elettorato più politicamente motivato e molte volte tale scelta non è detta che sia la migliore per rappresentare tutta la parte degli elettori di centrosinistra, che alle primarie non va a votare.

Tornado a Turi, la scelta alle primarie di un candidato di Sel, che rappresenta l’ala più estrema della sinistra a Turi certamente non ha aiutato nell’attrarre consensi dalla parte più moderata dell’elettorato.

Renzi dice di cercare anche i voto degli elettori ormai illusi del centro destra; visto che Turi è storicamente un paese molto conservatore, ritiene che a Turi questa sia l’unica soluzione?

Io ritengo che in qualsiasi situazione, a Turi a maggior ragione, il rappresentante del centrosinistra debba tenere in conto nello stesso momento, facendo un’opera di mediazione, tra le esigenze giuste dei ceti meno abbienti e le esigenze dei ceti più produttivi del nostro paese. Ci deve essere una politica che rispondendo alle necessità di questi due grandi aggregati possa rappresentare un punto di avanzamento per il paese in generale. Io sono convinto che moltissimi hanno votato Berlusconi perché hanno pensato che lui rappresentasse l’innovazione della politica italiana e potesse essere l’elemento di rinnovamento dell’Italia, io dico che Berlusconi a me non piace soprattutto per quello che ha promesso e non ha fatto, ed io se fossi stato un suo elettore chiederei conto di tutto questo: il milione di posti di lavoro, la riduzione della burocrazia, la riduzione della spesa pubblica, le liberalizzazioni – fatte in realtà dai governi di centrosinistra. Io ritengo che chi ha votato per Berlusconi possa votare per chi ha un’idea di Italia più moderna ma soprattutto che inverta il declino del nostro paese in questi anni.

Quale ruolo dovrebbe avere il Pd a Turi?

Il partito democratico si deve porro l’obiettivo di costruire una classe dirigente amministrativa del comune. Questo lo dobbiamo fare noi del Pd insieme alle altre forze presenti sul territorio, dobbiamo riuscire ad avere rapporti non solo con gli alleati che abbiamo oggi, ma anche con quelli che potremo avere nel futuro. Io penso, per esempio, che l’esperienza di Impegno per Turi, nonostante alcune contraddizioni, sia interessante. Le persone che intendono impegnarsi per il bene comune, possono e devono essere nostri interlocutori.

Ritengo che il nostro primo problema sia ora quello di rinnovare la nostra classe dirigente e creare migliori condizioni per poter coinvolgere nel partite nuove energie provenienti da ogni fascia sociale, perché Turi ha bisogno di un Pd più incisivo.

Come valuta i prima passi dell’amministrazione Resta?

Valutare un amministrazione su un tempo così breve è impossibile, non vedo niente di significativo che sia avvenuto in questi pochi mesi. C’è bisogno di tempo per fare le cose, lasciamoli lavorare prima.

L’unica questione su cui posso esprimermi è sul fatto che questa amministrazione sembra avere in se forti elementi di contraddizione che potrebbero portare dei problemi nel medio lungo periodo.

Politicamente questa amministrazione è bicefala. C’era e c’è la tendenza a dichiarare che l’attuale amministrazione è in continuità con la precedente, ma contemporaneamente molti elementi la considerano in forte discontinuità. Di queste due, l’una. Io vedo diversi elementi di continuità con la precedente disastrosa amministrazione di centrodestra.

C’è poi un altro problema. Alcuni componenti di questa amministrazione “sono figli di”, questa non è una mia considerazione, loro sono stati presentati così. La cosa principale purtroppo, è che i padri non sono andati via e durante le conferenze pubbliche intervengono più i padri che i figli; questo mi fa sorgere il dubbio su quanto questi assessori siano realmente autonomi.

Mi dica cosa serve a Turi per poter guardare al futuro?

Io ritengo che Turi da sola non possa fare molto; non è possibile che ogni paese di 10 mila abitanti abbia un suo Pip e si isoli da tutte le realtà produttive che la circondano. L’unica soluzione per il futuro è avere uno sguardo più ampio del territorio, e credo che l’area metropolitana possa essere una grande opportunità per lo sviluppo del nostro territorio sia comunale che sovra comunale, a patto che in quella sede ci facciamo valere.

In questi giorni si sta abbattendo un “simbolo” di Turi; cosa ne pensa di quest’opera e del suo valore?

Le classi dirigenti di fine anni ’60 hanno pensato che l’ospedale potesse essere un motore per lo sviluppo, Turi ha pensato in grande cercando di realizzare un polo ospedaliero. Per diversi motivi, quell’idea di sviluppo è fallito, e da essere una speranza per il turese è diventata la grande delusione del nostro paese. Non serve a molto capire se si poteva fare di più o di meno, io voglio solo dire questo, il fatto che la struttura sia abbattuta è inevitabile; ma forse si poteva provare a mantenere ciò che in quella struttura funzionava.

A questo punto dobbiamo pensare al futuro, cercando di essere più oculati nella programmazione, cercando di evitare la costruzione di cattedrali nel deserto.

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