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Con l’aiuto di Padre Pio, la Protezione Civile è più forte

protezione civile

Domenica 23 settembre, presso la Chiesa Maria SS. Ausiliatrice, si è tenuta la messa dedicata a San Pio, protettore della Protezione Civile. Presente alla celebrazione, una delegazione di membri del gruppo Aesculapius- Turi, coordinata da Marco Di Pinto e l’assessore Maurizio Coppi, a nome dell’amministrazione comunale, oltre ai volontari dell’Unitalsi che hanno accompagnato all’altare i propri ammalati, per la ricezione del sacramento di guarigione.

Il messaggio di questa funzione dedicata agli infermi che hanno ricevuto l’unzione con olio santo è stato il valore del servizio verso il prossimo che ci rende cristiani anche fuori dalle pareti ecclesiastiche.

Sono stati ricordati i Santi Medici che si mettevano a disposizione dei propri pazienti, senza chiedere nulla in cambio. “Il Signore sostiene la vita. Bisogna pregare per coloro che fanno opere di pace. Le guerre vengono dai nostri desideri, dalle nostre passioni incontrollate. Stiamo diventando sempre più un’isola e non siamo capaci di dare sostegno, nell’amore verso il prossimo. Quanti bicchieri d’acqua abbiamo dato a qualcuno che aveva sete? Quante parole di conforto a chi era malato?”.

Con queste parole Don Maurizio ha fatto riflettere l’assemblea proprio sul valore del dono del servizio volontario. A commento di ciò la preghiera letta da un volontario a nome del gruppo “Signore, fa che questa tuta non debba mai sporcarsi di sangue, ma che sia simbolo di armonia e infonda fiducia; che queste corde non debbano mai sorreggere un ferito, ma che servano da traino per diffondere l’amore e la solidarietà; che i nostri fari servano ad illuminare soltanto volti sereni, che la nostra barella trasporti solo allegria; che le nostre manichette restino sempre asciutte; che i nostri cani siano solo fedeli e giocosi compagni di vita, che dalle nostre radio si diffondano solo messaggi di pace e di speranza; che i nostri attrezzi siano strumenti per una vita migliore; che i nostri mezzi portino solo pace e serenità e che la nostra pala rimanga, per tutti, solo il simbolo della fatica e della partecipazione. Signore, quando tutto questo non sarà possibile sostienici nella nostra attività di soccorso che oltrepassa tutte le barriere ideologiche razziali e sociali e se mai ci fosse la necessità, anche con tutti i nostri difetti e le manchevolezze umane, là assistiti dal nostro Patrono San Pio, noi saremo pronti: per limitare i danni che l’uomo ha causato; per portare anche un semplice sorriso ed esprimere il significato della vera solidarietà”.

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