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Tardi: “Un cambiamento necessario”

A destra Raffaele Tardi con Carlo Magri e Stefania Topputi

L’Acqua Amata Turi si appresta a disputare la sua quarta stagione in serie B2. Le difficoltà per le società piccole che affrontano campionati nazionali non mancano. Ciononostante la società turese è riuscita non solo a costruire una squadra competitiva ma soprattutto sta cercando di apportare un profondo cambiamento nel mondo del volley. Abbiamo sentito il presidente Raffaele Tardi per sapere di cosa si tratta.

L’anno scorso avete conquistato una salvezza tranquilla. Con quali certezze ripartite?

Quest’anno ripartiamo sicuramente dalla conferma dell’allenatore, Pasquale Moramarco. Abbiamo cambiato molto all’interno della rosa con arrivi importanti. Ci affidiamo al lavoro del tecnico che con la sua esperienza avrà il compito di amalgamare il nuovo gruppo. Inoltre vorrei sottolineare un altro aspetto fondamentale. Tutte le ragazze che abbiamo riconfermato e tutto lo staff tecnico, con Moramarco su tutti, hanno accettato un significativo ridimensionamento dei compensi, pur di tenere viva questa realtà a Turi.

La situazione economica attuale non è delle migliori, cosa è cambiato nella pallavolo?

La crisi economica che negli ultimi anni ha investito tanti settori tra cui lo sport, ha determinato profondi cambiamenti. Se prima le società avevano una disponibilità finanziaria tale da poter investire tanto negli stipendi dei giocatori, ora le cose sono cambiate. Gli sponsor sono aziende che vivono la crisi come tutti gli altri e non possono permettersi più di fare investimenti onerosi. Dobbiamo approfittare di questo momento di crisi per ridimensionare i costi dello sport. I giocatori devono capire che fino a certe categorie non si può più vivere solo di pallavolo. Noi stiamo cercando in un certo senso di apportare un cambiamento al sistema, proponendo alle ragazze che si allenano 3-4 ore al giorno, di occupare il resto della loro giornata con un lavoro. Solo in questo modo possiamo pensare di rimanere in certe categorie.

Parliamo della campagna acquisti. A chi attribuisci il merito dei colpi di mercato?

Ormai siamo diventati nel campionato di B2 una realtà consolidata. Nei primi due anni in questa categoria abbiamo fatto fatica convincere giocatrici di categoria superiore a scendere in B2. Penso che il merito vada condiviso tra tutti quelli che stanno consolidando questa struttura. In primis la società ed i dirigenti, poi i tecnici che stanno lavorando bene, ed infine gli atleti che ci hanno permesso di arrivare a questi risultati. Un grande merito va attribuito al ds Giacomo Iacovazzi che ha acquisito un’esperienza importante negli anni ed ha saputo aspettare il momento giusto per piazzare i colpi.

Come andrà il campionato?

Mi aspetto che la squadra giochi bene. Sono convinto che se la squadra mette fuori le potenzialità che ha nelle corde, sarà un bel campionato. Se guardo gli obiettivi mi sembra riduttivo dire che ci dobbiamo salvare. La squadra è attrezzata per fare un bel campionato e non vedo l’ora di vederla in azione.

La immagineresti la tua squadra senza Stefania Topputi?

Prima o poi accadrà questo evento. Però dico solo una cosa. La maglia numero 9 a Turi non la vestirà mai nessuno, finchè ci sarò io in qualità di presidente, dirigente o magazziniere, perché per me e per la società il numero 9 è Stefania Topputi. Chiunque viene a vedere una partita capisce subito cosa rappresenta Stefania per la società.

Su chi punti in questa stagione?

Mi aspetto molto dall’asse libero-palleggiatore. Sono convinto che migliorando su quell’asse faremo il salto di qualità.

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