Chi doveva mostrare gli attributi è sparito
Non sentivamo il Segretario del Partito Democratico da molto tempo. Abbiamo ritenuto importante annusare umori e sapori all’interno di quello che oggi appare, secondo i sondaggi, il primo partito in Italia. Turi però, per molti aspetti, non è in Italia…
Pietro Risplendente dopo tre mesi, quale analisi farebbe rispetto alla sconfitta elettorale? Cosa non avrebbe fatto e cosa rifarebbe?
Ancora difficoltoso, parlo per me, fare una analisi serena della sconfitta. I tradimenti lasciano il segno, sempre!
Innanzitutto penso che non si sia trattata di una campagna elettorale “normale” e questo è già un elemento che la differenzia dalle altre. Poi bisogna dire con chiarezza che non ha pagato la coerenza delle nostre scelte. A fronte dell’unica lista politica, la nostra, le altre hanno giocato a mascherarsi e, alla fine, l’elettorato ha scelto “l’usato sicuro”.
D’altronde non essendoci il voto politico perchè “sono tutti uguali” molti hanno votato l’amico, il parente, il fornitore di gratta e vinci, il fornitore di ricariche telefoniche e altro ancora. Questa è la realtà di questo nostro voto paesano e se a questo scenario si aggiunge la scelta che io considero sciagurata, dell’innesto nella lista di “Impegno per Turi” di elementi incontrovertibilmente espressione PDL, le somme si tirano facilmente. Chi ci ha votato sono quelli che credono ancora nella sinistra. Alla luce di questa esperienza forse rifarei tutto. Lo rifarei perché le scelte sono state coerenti. Cambierebbe la modalità di gestione di quelle scelte, cambierebbe, come è cambiata, la consapevolezza di essere parte di un gruppo di persone che romanticamente chiamavo partito e/o di area centro-sinistra e che, nel momento in cui dovevano mostrare gli attributi della campagna elettorale sono spariti, evanescenti se non sostenitori dell’avversario. Questo è il mio cruccio maggiore, non posso accettare che personaggi nati, cresciuti, realizzati nell’ambito del centro-sinistra possano aver scelto gli altri se non per motivazioni che di politico non hanno niente. Mi hanno fatto pagare scelte politiche del passato? Può essere, ma i miei giudizi non cambiano. Approfitto ora per ringraziare tutti i miei elettori e tutti gli amici di partito che hanno fatto la loro parte. Le primarie, checchè ne dicano strumentalmente i detrattori, sono state un momento di partecipazione democratica. Anche gli stessi elettori di destra che sono venuti a votare, e sono stati molti e ben noti, hanno avuto un ruolo nella scelta. Se loro dovessero fare altrettanto, ma ne dubito, sicuramente parteciperei.
Chi, secondo lei, “ha distrutto” la sinistra a Turi?
Che bella domanda! Più che di distruzione parlerei di lenta consunzione. Quello che è successo nelle ultime elezioni è soltanto l’ultimo atto di una storia che ha radici vecchie, profonde, un mix di politica e sentimenti che non permettono di dare risposte semplici. Molti sono i padri di questa sconfitta ideale e sociale per Turi; molti sono stati i sopraccigli alzati rispetto alle scelte e ai personaggi che queste scelte hanno fatto. Ma non basta alzare il sopracciglio per cambiare il mondo, non è mai bastato. Se vuoi cambiare devi agire. Molti sono stati in questi anni coloro i quali hanno espresso giudizi, molti sono stati quelli che hanno dato consigli, molti quelli che hanno pontificato su quello che si doveva e/o non si doveva fare, sul come si doveva e/o non si doveva dire, ma quando si doveva passare dal dire al fare sono rimasti i soliti “fessi” a reggere …il lumicino, il moccolo della sinistra turese. Un iscritto al Partito Democratico per spiegare questa situazione ripete la storiella del plotone di soldati cui il comandante, rivolgendo loro le spalle, chiede un volontario per una missione e quando si volta vede un solo soldato, l’unico che non è stato sufficientemente furbo da arretrare. Ecco, ci sono stati momenti in cui ci siamo sentiti tali. Ripeto, se vuoi cambiare devi agire. Basta parole vuote!
Il Pd e Sel a Turi. Quali sono i rapporti oggi?
La lista “Turi Città Futura” ha espresso due consiglieri riconducibili a SEL, questo è un dato di fatto. C’è collaborazione istituzionale, in questo momento storico non penso si possa andare oltre né si possa pretendere altro
Nico Catalano e Vito Notarnicola rappresentano ancora in Consiglio il centrosinistra? Quale giudizio darebbe alla loro opposizione fin’ora?
Come dicevo prima i due consiglieri sono espressione di una lista del centro-sinistra e come tali vanno considerati. La loro opposizione? Vedremo nel tempo. La tua domanda mi riporta al passato e alle critiche che mi sono state rivolte durante tutto il mandato consigliare scorso. Quando si è fuori del Consiglio è facile fare critiche specie quando il giudizio è preconcetto. Ma prometto a tutti che non farò un comizio solitario contro. Lasciamoli lavorare e giudicheremo
E l’opposizione di Franco Mercieri?
Franco Mercieri ha perso un’occasione che non si presenterà mai più. Riunire tutte le opposizioni e governare. Abbiamo detto, inascoltati, in una riunione che la loro ostinazione a non voler considerare la possibilità di scelta del candidato sindaco con il meccanismo delle primarie avrebbe potuto determinare la sconfitta nostra ma anche della loro. Profetici! Così è stato. Alla luce poi della presenza degli uomini di Quagliariello nella loro lista, pur sconfitto ritengo di averla scampata bella da una commistione che non mi appartiene e che non appartiene anche a molti di quel movimento. Lo vedo ancora insicuro in consiglio, deve “maturare” anche lui e soprattutto dovrebbe cominciare a fare proposte in linea con il suo programma elettorale.
Presto si tornerà a votare. Lei pensa che il centrosinistra turese dovrebbe esprimere un candidato alla Regione oppure, come nel 2010, “lasciar spazio” al nostro Consigliere Regionale Michele Boccardi?
Personalmemte non ritengo che la sinistra turese possa oggi esprimere un esponente per le regionali, quanto a Michele Boccardi sei proprio sicuro che possa essere solo lui il candidato del PDL?