A Turi la Masterclass di Eva Mei
L’accademia “Chi è di scena!?” di Ferdinando Redavid, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura della Provincia e con il Comune di Turi, ha organizzato il Master di Canto Lirico tenuto dal soprano Eva Mei.
Eva Mei è uno dei maggiori soprani dei nostri tempi oltre che una grande donna dotata di tanta umanità.
Alla fine del percorso, iniziato il 27 agosto e con conclusione prevista per il 31, ci sarà presso Piazza Gonnelli il concerto finale dei ragazzi alle ore 20.00.
Nel pomeriggio di mercoledì 29 agosto, presso la Sala Giunta del Comune di Turi, si è tenuta la conferenza stampa.
Antonio Tateo ha dichiarato: “Siamo onorati della presenza di Eva Mei. Ringrazio Ferdinando Redavid. Stiamo investendo nella cultura e grazie alle associazioni locali che collaborano con il Comune. Ringrazio infine tutti gli sponsor che ci aiutano per questi eventi.”
I ringraziamenti di Ferdinando Redavid sono andati invece al maestro Lorenzo Salvatori, alla dott.ssa Maria Pia Iurlaro che ha curato la logistica e al pianista Aliberti. Abbiamo fatto qualche domanda al soprano.
Cosa pensa degli allievi del master? “É la prima volta che sono qui. Sono contenta dell’organizzazione. La masterclass è stata organizzata bene con professionalità sia per lo staff che per i ragazzi. C’è una grande qualità vocale, un notevole materiale vocale e grande serietà, impegno, voglia di fare. I cantanti hanno proprio voglia di mettersi in gioco. In questo piccolo centro ho trovato qualità che altrove non ho trovato. L’ultimo master l’ho fatto a Torino”.
Quale autore predilige? “Sono cresciuta a pane e Mozart. É l’autore più giusto per la mia voce. Ho iniziato di lì. E’ stato per me un bel campo di prova”.
Per un giovane che voglia iniziare una carriera nelle nostre province del sud, secondo lei, ci sono più svantaggi o vantaggi? “Sono di più i vantaggi. Qui sento passione. Io sono Toscana. C’è una ragazza che ho conosciuto al master che era da una anno che non cantava. Mi ha detto che aveva questo fuoco dentro che non si è mai spento. Forse noi siamo un po’ più freddini. Qui io trovo sentimento”.
C’è qualche suo collega che stima particolarmente? “Il maestro De Candia. Abbiamo lavorato insieme per una Traviata”.
Qual è l’opera più gratificante che lei ha interpretato e che ama interpretare? “Violetta è il personaggio che amo di più. É un personaggio vero, è una donna, sempre moderna, commovente. La Traviata è l’opera delle opere, il simbolo dell’Italia”.
Cosa direbbe ai ragazzi? “Di credere in se stessi. Avere dei sogni in cui credere è importante. Tutto parte da noi. Se desideri una cosa prima o poi arriva. Per me è stato così”.
Cosa fa quando un suo allievo sbaglia? “A me piace quando una persona sbaglia. É meglio sbagliare che non provarci. Bisogna buttarsi. Meglio fare che non fare. Ognuno di noi combatte tutta la vita con le proprie paure. Meglio aver fatto la stecca che non provare. Un insegnante è anche un bravo psicologo. Il canto impegna la psiche. Quando canti ti metti a nudo. Oggi tutto si è ridotto a internet. Non c’è la voglia di soffrire per qualcosa, di vivere intensamente. I ragazzi hanno bisogno di qualcuno che li sproni. É un lavoro duro spiegare ma ci stiamo divertendo molto. Preferisco cantare due Traviate di seguito. Ricordiamoci che siamo prima persone e poi cantanti”.
C’è un luogo della Puglia dove le piacerebbe esibirsi? “Si. La Cattedrale di Trani e Castel del Monte”.