Lavori pubblici: puntuale disastro
Siamo alle solite. Ogni qualvolta che si realizza un’opera pubblica, sia essa un edificio, un impianto di irrigazione in villa, un rondò o una canalizzazione, come nel caso specifico in via Conversano, per la cattiva realizzazione, conseguente ad un’errata progettazione, nella totale casistica risulta essere mal funzionante e quindi dispendiosa. Questo accade perchè gli amministratori, nella veste dell’assessore preposto in primis, del sindaco, o della giunta, non sono in grado di valutare l’efficienza tecnica e funzionale della progettazione per dare il benestare o farla modificare. Di fronte a tali problematiche ahi voglia i neo assessori ad annaspare. Poveri figli di sconsiderati padri, amici di sciagurati elettori. Ad un tal proposito Dio disse: ” Padre, perdona loro che non sanno quel che fanno!”
La precedente amministrazione che sapeva qualcosa in più di questa ha fallito lo stesso per il fatto che avendo trovato da subito la disponibilità finanziaria per realizzare i lavori di idraulica, dopo aver dormito per quattro anni, dava il via all’intervento che in corso d’opera si è trovato a scavalco tra la vecchia e la nuova amministrazione. I quali componenti niente conoscevano di tale situazione e quel che è più grave sta nel fatto che il precedente assessore ai lavori pubblici, rieletto, non veniva confermato. Così il sindaco, che inizia ad apparire già in affanno, ha voluto egli stesso interessarsi di quanto accadeva, ma pare che le cose si siano complicate lo stesso, perchè, invece di accelerare i lavori, in via Conversano si sono bloccati in modo definitivo. Per ciò che riguarda i problemi di questa strada, legati all’allagamento, potrei scrivere u libro sulla storia degli ultimi 40 anni, per descrivere cause e responsabilità di ciò che non è stato fatto e di ciò che è stato mal fatto. Ma tralasciando fatti più antichi, vorrei partire proprio dal gennaio di quattro anni fa quando ho fatto protocollare una mia relazione per il sindaco Gigantelli e l’uff. tecnico, che trattava con calcoli alla mano l’allagamento in via Conversano, sollecitandolo ad eliminare un annoso problema del quale ero anche vittima. Ma passarono più di due anni prima di far partire la gara d’appalto per la progettazione e la relativa esecuzione dei lavori. Questo perchè, una tale progettazione con dei calcoli “astronomici” forse non rientrava nella competenza dei tecnici comunali, pagati dai cittadini, anche perchè la progettazione di qualche opera pubblica che si realizza di tanto in tanto la si affida pure a tecnici esterni. Ma andiamo oltre. La gara veniva aggiudicata alla ditta che offriva il maggiore ribasso d’asta: il 52%. Ma chi ha valutato la bontà del progetto in rapporto all’importo? E se ce n’era uno più funzionale con un importo leggermente superiore perchè non è stato preso in considerazione dal momento che poteva offrire più garanzie di funzionalità? E chi ha fatto queste valutazioni, il sindaco? L’assessore? Il tecnico? Tutti insieme, nessuno, chi? Comunque hanno dimostrato di essere incompetenti come più avanti avrò modo per meglio esemplificare. Così i lavori, partiti un anno fa alla Lama Giotta e lungo via Conversano, si sono arenati nel maggio scorso a meno di 50 metri dalla deviazione verso l’interno. Ma la causa non la si capisce se è dipesa dal trascurato intervento degli enti terzia rimuovere le tubature che intralciavano il prosieguo degli scavi o a chi toccasse l’addebito dell’intervento straordinario, se alla ditta appaltatrice o al Comune? Così, invece di risolvere il problema e far ripartire i lavori, è stato smantellato il cantiere e ripristinata la zona con l’asfalto e martedì 26 giugno è stata riaperta la strada al transito. Per i lavori già eseguiti e allo stato dei fatti, come al solito, mi sento di poter sostenere anzi tempo che al primo acquazzone via Conversano ritornerà ad allagarsi, in quanto, per la soverchiata capienza della condotta principale, i punti di raccolta per il deflusso dell’acqua si riducono ad un numero di 10 tombini dalle dimensioni di 50 cm x 50 cm, di cui il 50% della superficie è costituito dalla griglia metallica. Così è come se i tombini si riducessero a 5 con una superficie libera del 100 %. A questo punto è spiegabile che in caso di temporale arriverà la solita acqua che inonda via Conversano per la larghezza di 8 m. e con un’altezza di circa 20 cm. ad una velocità di 1 m. al secondo e causa del ridotto smaltimento si ricreerà l’allagamento.
Per essere più preciso: se ogni secondo transita 1,6 m3 di acqua ed i 10 tombini, ridotti al 50% ne assorbono 0,5 m3, l’altro metro cubo e più al secondo che diventano 60 m3 al minuto e 600 m3 in appena 10 minuti, faranno persistere il problema pur essendosi presentata la possibilità di poterlo eliminare in eterno. E tutta quell’acqua in eccesso a chi dovrei fargliela bere a chi non ha saputo valutare il progetto?
Miserabili incompetenti! E dire che avrei potuto offrire il mio sapere su questa lunga storia, della quale, passerà ancora molto tempo prima di arrivare a scrivere la parola fine. Così, se questo è accaduto con chi si riteneva avesse più dimestichezza della cosa pubblica, è spiegato il perchè temevo l’avvento di principianti in amministrazione e non avevo tutti i torti visto che si stanno comportando da “seccatutto” e la villa comunale ne è la dimostrazione. Per cui è diventata intollerabile la costante incapacità di chi si atteggia ad amministratore dimostrando grande inefficienza nella più profonda ed imperdonabile incoscienza. Questo continuerò a ripeterlo, cercando nuovi alleati, per vincere quelle finte sordità.
Angelo Matteo Genghi