Se cambiasse la legge elettorale…
In quasi tutte le rilevazioni demoscopiche il centro-sinistra è in vantaggio, anche se non in piena salute, il centro-destra appare in netta difficoltà, il terzo polo esiste solo nella carta e l’unico ad esultare è Grillo con il suo Movimento a Cinque Stelle, mentre tutti attendono l’ormai ufficiosa discesa in campo di Montezemolo.
I dati statistici raccontano di un progressivo scivolamento del quadro politico verso una situazione di ingovernabilità nel 2013, a legge elettorale immutata.
E proprio sulla legge elettorale abbiamo provato a contattare il Sen. Antonio Coppi, per raccogliere gli umori che si respirano a Palazzo Madama: “Si sta parlando e si discute di possibili modifiche, ma resta tutto indeterminabile”.
In questo scenario la competizione tra i due blocchi potrebbe essere molto incerta e il rischio di un Senato senza maggioranza diverrebbe reale. Nel collegio unico nazionale della Camera, infatti, il centro-sinistra potrebbe ottenere il premio di maggioranza che garantirebbe la governabilità a Montecitorio.
Il Sen. Coppi potrebbe scendere in campo? “Dipenderà certamente dalla legge elettorale. La situazione nazionale che vive il Pdl non è facile ma io resto uomo di squadra. Condivideremo le decisioni con il partito. Anche a Turi la situazione non è semplice. Ho stima del professor Resta soprattutto per il suo modus operandi e per la sua voglia di risolvere i problemi delle persone. Ma non può fare miracoli.”
Nonostante ciò, nel complicato premio dei premi di maggioranza regionali previsti al Senato, il centro-sinistra potrebbe non avere una maggioranza se le distanze tra i due blocchi si riducessero ulteriormente, sopratutto alla luce della geografia politica regionale molto differenziata sul territorio nazionale. Inoltre la competizione a livello regionale dovrebbe risentire meno dell’effetto Grillo visto che molte analisi di flusso rivelano lo scarso appeal che il comico genovese esercita sugli over 65 e sulla popolazione adulta in generale. Ovviamente si tratta soltanto di ipotesi, ma se riflettiamo sulla strutturale superiorità in campagna elettorale del centro-destra e di Berlusconi non è del tutto priva di fondamento l’idea di un Senato ingovernabile modello Prodi 2006.
In realtà soltanto la prospettiva di questo scenario potrebbe avere degli effetti immediatamente visibili come il tentativo dei due partiti maggiori a ricreare a coalizioni catch-all, per massimizzare le possibilità di vittoria con buona pace della semplificazione dell’offerta politica tanto inseguita dal 2007 in poi. E’ bene ripetere che si tratta soltanto di ipotesi e sopratutto che tutto dipende dalla legge elettorale e dalle sua riforma che non sembra però poter incidere molto visto che al momento solo sulla possibile reintroduzione delle preferenze ABC sembrano in sintonia. Preferenze che in realtà potrebbero essere un ulteriore elemento di instabilità nella competizione elettorale al Senato visto il peso di alcuni “campioni delle preferenze” nel Meridione e non solo: Lombardo, Bassolino, Cosentino, Romano,Tosi, Formigoni ecc.
Questa però è un’altra storia. Il dato rilevante è che a meno di un anno dal voto il sistema politico appare preoccupato e interessato ad arginare l’onda “innovativa” del Movimento Cinque Stelle.