Archivio Turiweb

La Voce del Paese – un network di idee

Politica

Euro, i retroscena di un alto tradimento

genghi

Non solo la Grecia ha truccato i bilanci per entrare nell’euro. Lo ha fatto anche l’Italia con la copertura della stessa Germania con l’allora cancelliere Kohl che aveva tutto l’interesse che rientrasse anche l’Italia. Questo emerse da un’inchiesta fatta dal giornale tedesco Spigel che si basa su documenti riservati degli anni tra il 1996 e il 1999. Questi retroscena, riportati anche dalla Gazzetta del Mezzogiorno, sono stati pubblicati da “Il Fatto Quotidiano” che ha intervistato Vincenzo Visco, allora ministra delle Finanze e al quale Podi e Ciampi affidarono il lavoro “sporco” di incrementare le entrate con l’eurotassa per entrare nella moneta unica. Kohl ci voleva a tutti i costi nell’unione perchè l’Italia con un forte tessuto industriale e una lira debole avrebbe rappresentato selle esportazioni una concorrenza spietata ad una Germania vincolata da un euro forte insieme ad altre nazioni economiche forti. Alla fine, sempre secondo lo Spigel, gli italiani riuscirono ad entrare nei parametri di Maastricht grazie a qualche trucco contabile consistente la vendita delle riserve auree del paese alla Banca Centrale europea (BCE) tassando i profitti. Il deficit di bilancio di conseguenza diminuì e Ciampi si rivelò un creativo giocoliere della finanza pubblica. Così, quando l’Italia si era assicurata l’ingresso nell’euro, il problema venne a galla. Il 10 luglio 1998 l’ambasciatore Kostrup disse ad alcuni funzionari di Bonn che l’Italia era in fase di “stagnazione” e che il governo italiano si stava prendendo una pausa dopo lo sforzo straordinario fatto per soddisfare i criteri di Maastricht. La pausa è poi diventata permanente per il complicarsi della situazione. Così Vincenzo Visco, che prima ha contribuito a svenderci all’Europa, poi al “Fatto” conferma la sua teoria: “Un’Italia fuori dall’euro, visto il nostro apparato industriale, poteva fare paura a molti, incluse Francia e Germania che temevano le nostre esportazioni in lire”. Ma Berlino ha gestito la globalizzazione a suo favore con la complicità di Prodi e di Ciampi, con il supporto di Visco e del governo. Era un disegno strategico, serviva l’Italia dentro la moneta unica proprio perchè era debole e stando dentro la si poteva controllate e condizionare per renderla ancora più debole. Se fosse rimasta fuori avrebbe potuto trarre quei vantaggi che le sono stati negati dalle avverse decisioni di chi, invece di difendere gli interessi nazionali, ha tradito il popolo mettendolo nella condizione di essere massacrato economicamente e finanziariamente esponendo la nazione a rischio fallimento. Pio è arrivato frate Monti che continuando a chiedere sacrifici continua ad esercitare il massacro scaricando sulle famiglie con i bilanci virtuosi il deficit di stato causato dallo sciacallaggio infame dei governi, diversi nel colore, ma uguali nell’esercizio. Così oggi le famiglie si trovano nella impossibilità di poter pagare, perchè è facile aumentare la tassazione, ma quando si trovano di fronte aumenti generalizzati, con un potere d’acquisto ridotto al lumicino che non riescono ad arrivare a fine mese, come possono pagare l’IMU, pure esagerata? Questa è pazzia pura. Siamo arrivati a questo punto perchè la Germania ci ha imposto di arrivare al pareggio di bilancio, non in dieci anni come sarebbe stato più giusto fare, ma in due anni e proprio in piena crisi economica. Ma Monti senza valutare le disastrose conseguenze, invece di minacciare la Germania con l’uscita dall’euro, ci tradisce ancora attuando il volere dei tedeschi forse nella convinzione di continuare a calamitare la fiducia dei compratori dei titoli di Stato, perchè nel momento in cui si dovesse inceppare la vendita sarà fallimento dichiarato. Allora perchè non lo si predispone visto che non saremo mai in grado di estinguere il debito e gli interessi che sono la zavorra e che ogni anno fanno maturare continue manovre di tagli e di tasse che stanno bloccando tutti i settori. Diventa inutile allungare l’agonia della nazione, è da masochisti, quando con l’eutanasia dell’euro, l’azzeramento del debito ed il riscatto dalla subalternità dell’Europa potrebbero farci rimettere in moto l’economia, la speranza e la fiducia in un futuro che allo stato dei fatti sembrano irrimediabilmente perse. Allora diventa inutile pensare che questa sinistra possa rappresentare una valida alternativa di governo, a meno che non si voglia continuare a credere nelle favole. Dal dopoguerra ad oggi si sono alternati alla guida del paese, mafiosi, traditori, ladri, e donnaioli, che hanno procurato una immane catastrofe. Oggi, agli italiani, si chiedono i sacrifici per pagare colpe che non hanno commesso, mentre i responsabili la fanno sempre franca. Questo fino a quando non saremo in grado di riscattarci da una dittatura strisciante che ci sta sottraendo anche l’aria che respiriamo. I fatti accaduti di recente aldilà del Mediterraneo sono la dimostrazione che l’insofferenza dei popoli arriva a giudicare e a volte anche a giustificare coloro che da cattivi governanti sono ritenuti i nemici del popolo. Lo si ricordi anche in Italia!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *