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Parcheggi per disabili …. disagi e non solo

lettera - carta e penna

Domenica 27/05/2012, complice il Moto Cherry custom, decido di fare un giro in centro data la mia passione per le moto. Per aggirare i lavori in zona “Largo Pozzi” proseguo per la villa deviando da via Massari. Dato che so per certo che accanto la pescheria “da Vittorio” si trova un parcheggio disabili, proseguo in quella direzione, ma questa è totalmente sbarrata perché la zona è completamente transennata. Continuo allora il giro alla ricerca di un parcheggio idoneo alle mie esigenze, ovvero, che mi lasci piena libertà di poter aprire lo sportello dal lato conducente e montarmi in tutta tranquillità la mia sedia a rotelle. La passata amministrazione, ha ridisegnato i suddetti parcheggi, ma non ha tenuto assolutamente conto delle esigenze di un guidatore con ridotte o impossibili capacità di deambulazione. I parcheggi sono stati posti per lo più accanto ai marciapiedi, e quindi è impossibile la discesa dal mezzo da parte dei guidatori! Sembra siano stati realizzati soltanto perché “andavano fatti”. Addirittura ne è stato realizzato uno in via Chiesa, poco prima della scalinata della “Chiesa Madre”, via già molto stretta di suo ed assolutamente inidonea ad ospitare degnamente un’area di parcheggio così “delicata”. Medesimo discorso poi vale per via XX Settembre, dove non solo c’è la presenza di 2 aree di sosta poste lato marciapiede ma non è neanche specificato con la segnaletica a terra come disporre le auto. In pratica non si capisce bene né dove inizia l’area di sosta dedicata, né dove finisce e tantomeno la disposizione dell’auto (fila indiana o spina pesce). Addirittura non è stato previsto nulla del genere in piazza S.Orlandi, nella quale vige il caos più totale, tant’è che puntualmente è molto facile trovare anche 3 auto in divieto di sosta mentre i vigili fanno finta di nulla. Stesso scenario del marciapiede lato conducente si ripete in via Gramsci, dove addirittura si può parcheggiare in entrambi i lati; non è stato assolutamente previsto in via Elefante, e forse qui è anche un bene visto il perenne ingorgo. Assolutamente pericolosissima la presenza di quello di fronte all’ufficio postale, in cui è pericolosissimo aprire lo sportello anche se si è normodotati data la mole di traffico perennemente presente; e mi chiedo come mai non si sia realizzato nella strada senza uscita che si trova immediatamente prima, dove addirittura lo si poteva realizzare anche permettendo l’uscita ambo i lati? Di contro, poi, c’è il proliferare di parcheggi “ad personam” soprattutto nella zona “borgo nuovo, ove spuntano come funghi quasi ad ogni angolo di strada…Mi auguro, con questo scritto, di sollevare il problema e di porlo all’attenzione di tutti affinché si dia maggiore attenzione quando si procederà a delimitare nuove aree di sosta o rifarne alcune. Non auspico che siano realizzati secondo i criteri dettati dalle apposite Leggi in merito (previste lunghezze, larghezze e disposizioni) ma si faccia un uso adeguato di buon senso. Ad esempio, nella stessa strada uno a destra uno a sinistra, ove possibile. Consiglio anche l’attenta lettura del Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1996, n. 503. “Regolamento recante norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici.” ed in particolar modo la Circolare Ministero dei Lavori Pubblici 13 giugno 1983, n. 1030 avente per oggetto “Orientamenti relativi alle facilitazioni per la circolazione e la sosta dei veicoli al servizio delle persone invalide (D.P.R. n. 384/1978, articoli 3, 4, 5 e 6)” perché puntualmente vengono limitate le possibilità di spostamento di soggetti invalidi aventi diritto, ed il raggiungimento di luoghi mediante l’uso di transenne che sbarrano l’accesso, rende estremamente difficoltoso il parcheggio nei posti riservati che sovente sono posti proprio all’interno delle aree sottoposte a restrizione.

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                           Giuseppe Maurizio Pinto

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