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Onofrio Resta… altro che padroni e padrini!

leali

Giovanni Settanni. “state attenti a queste parole – afferma Settanni. Lui si riferisce a “decisione e coraggio”, ma noi siamo stati attenti anche ad altro”. Infatti, con una voce che ha portato i decibel vicino alla soglia del dolore, Settanni dichiara: “Come ben sapete sono il coordinatore locale del Pdl”. In verità noi credevamo fosse Antonio Gasparro, che al contrario non era neanche sul palco. Così il neo coordinatore del Pdl incalza “ il Popolo della libertà a Turi è unito, coeso e pronto alla battaglia”. L’unità nel Pdl è l’altra notizia di Settanni che per smentire le sue stesse parole sottolinea: “Caro Ministro Onorevole – guardando Raffaele Fitto – deve sapere che ormai Turi è diventato un paese importante per il Centro Destra italiano. Qui planano senatori toscani, senatori leccesi e si vantano di venire a fare le fotografie e di venire a brindare alla faccia di Michele Boccardi nei Bar”. In conclusione un caloroso appello al voto: “il 6 e 7 maggio con amore, ardore e passione noi votiamo la lista LeAli per Turi e votiamo Onofrio Resta Sindaco senza paura e senza remore, viva Turi e via il Popolo delle Libertà”.

• Michele Boccardi e Raffaele Fitto. Il Consigliere Regionale Boccardi ringrazia Fitto “per il sostegno che da oltre dieci anni” riserva a Turi. Tono istituzionale, altro livello, Boccardi ringrazia gli intervenuti, Antonio Distaso, Tato Greco e il collega Massimo Cassano e due veloci riflessioni. Il primo pensiero va al percorso intrapreso che ha saputo cogliere la volontà popolare di rinnovare la classe dirigente, il secondo pensiero all’unità istituzionale e politica ritrovata con il Prof. Resta: “questa squadra ha alla guida un uomo forte e preparato amministrativamente, un assessore provinciale che si unisce con il consigliere Regionale in una sinergia politica che potrà guidare questo gruppo di giovani e da subito essere punto di riferimento ai livelli più alti.” Boccardi così ricorda il finanziamento per il completamento della rete fognaria urbana e la ss172: “questi sono gli atti concreti, questi sono i risultati”. Raffele Fitto, dopo aver ringraziato “l’amico Michele”, sfodera le sue altissime doti oratorie parlando della situazione nazionale, da Monti ai sindacati, dalla crisi alla pressione fiscale. Pochissimi accenni locali se non una velata battuta: “noi non veniamo in campagna elettorale per seminare zizzania o per creare confusione”.

• Onofrio Resta. È il momento dello show! Il più atteso intervento è il suo. Il professore lo sa e non si lascia intimorire dalla piazza colma che attento lo ascolta. Il professore non nasconde nulla e tira fuori tutti i temi più scottanti: “io devo ricordare a chi dice che noi non abbiamo padroni e padrini, quando siamo stati scippati dei finanziamenti per la ss172, in quei giorni dissi che “ero deluso”. Onofrio Resta saluta il presente in Piazza Enzo Magista, che, lo ricordiamo, con poco stile e ancor meno lealtà verso i turesi, aveva anche augurato nostro paese le dimissioni dell’assessore provinciale. “Altro che padroni e padrini – afferma Resta – io difendevo la nostra dignità, la nostra sicurezza. Per questo, anche rischiando il mio ruolo in provincia, io non mi astenni. Quei soldi sono arrivati, altro che padroni e padrini, questi sono fatti”. Il professore è caldo: “La mia storia è nota a tutti, io non sono qui da due anni – il Professore colpisce ancora Mecieri – sono qui da sessant’anni.” Resta cambia argomento e affronta frontalmente il tema della sua candidatura: “si è detto che io sarei il lupo mannaro, che avrei architettato tutto, per fare il Sindaco.” Purtroppo ad aver velatamente detto questa cosa sembra essere sempre lui, Magistà. “Parliamoci chiaro – asserisce il Professore – non ci siamo nascosti nelle stanze… Onofrio Resta è lì e lì rimane, non i trasformismi, non le trasmigrazioni, i passaggi di notte, da una corrente all’altra, da un partito all’altro” – e ancora – “non ci interessa il consenso spicciolo, ma la stima politica… io non sono stato cooptato, mi sono messo in gioco.” Resta ricorda come in una casa di Turi, cinque anni fa, sostenne la candidatura di Mimmo Leogrande: “Ha ragione Mimmo Leogrande quando dice Onofrio hai chiuso gli occhi, ma caro Mimmo ogni tanto bisogna chiudere gli occhi e rischiare, ogni tanto bisogna volare e sognare perché in politica si deve mediare. Quando Mimmo ha rinunciato e mi hanno proposto un altro nome – si riferisce a Tina Resta – è tutto scritto su Turiweb io ho accettato senza fare nessun problema.” La lista che avevo preparato, lo sa bene Tato Greco, era qui, era la Puglia prima di Tutto, con le altre forze politiche” – Udc, Fli, Movimento Schittulli – “una lista destinata a perdere, una lista di bandiera”. “Dove sta questo lupo mannaro che aggredisce queste suorine del Monastero delle Orsoline, dove sta questo Onofrio Resta che si butta alla gola di questi verginelli della politica? Giudicate voi!” Ancora Mercieri però è la preda del Professore: “certi atteggiamenti spocchiosi da professorino che ci viene a dire che la lista nostra è fatta all’ultimo minuto, che noi non abbiamo le qualità professionali… ma se il problema è l’essere laureati o avere titoli accademici, io scendo da questo palco perché non c’è storia… ma non è questo che vogliono i turesi, i turesi voglio sapere cosa vogliamo fare… Franco, io ti voglio bene, ma non mi venire a dire queste cose, perché ti dimentichi degli acquisti last-time ad ammuzzo che tu hai fatto qualche ora prima…” Resta infine parla della maggioranza Gigantelli: “il problema è la loro litigiosità ha avuto il sopravvento sulla lavoro fatto… ma noi dovevamo seguire quello che voleva la gente, perché la terza stagione della politica è quella del controllo popolare e Moro lo diceva, finirà il tempo dei diritti e comincerà il tempo del dovere. Abbiamo chiesto a molti amici di fare un passo indietro per traghettare Turi nel futuro. Il futuro è nei giovani alle mie spalle, ma che saluto anche nelle altre liste, affinché prendano il timone di questo Comune e cambino finalmente le cose”.

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