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Ciliegio: un incontro per discuterne presso lo stabilimento Giuliano

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giuliano1 1Si è svolto venerdì pomeriggio, 13 aprile, presso lo stabilimento Giuliano Puglia Fruit l’incontro tecnico sul Ciliegio 2012, moderato dal dott. Pierpaolo Armagno e a cui hanno partecipato numerosi produttori cerasicoli di Turi e dei paesi limitrofi. Anche per il 2012 si prospetta una campagna cerasicola difficile, soprattutto a fronte di richieste di mercato che guardano non più o solo all’Italia, ma anche ai Paesi europei e mondiali per una produzione più diffusa durante l’intero arco annuale.

Diversi gli argomenti trattati con gli esperti del settore che hanno illustrato i numeri e le varietà culturali di questo oro rosso della terra, con il dottor Onofrio Nardomarino. Molta attenzione è stata offerta alla “gestione ambientale nelle aziende agricole e le statistiche residuali sul ciliegio”, con il dottor Pierangelo Sciddurlo, mentre una finestra approfondita sulla gestione della sicurezza in agricoltura è stata offerta dal tecnico della prevenzione negli ambienti del lavoro, Pietro Speranza.

giuliano1 3L’Italia è al quarto posto nel mondo a detenere la produzione della ciliegia, una produzione ormai diffusa in molti Paesi Europei e all’estero e che copre l’intero arco annuale in fasi differenti. Ormai la ciliegia, la sua produzione, raccolta e diffusione si è estesa in maniera capillare e interessa gran parte dei paesi a clima caldo dove si risponde ad una domanda sempre in forte crescita.

Con 600.000 tonnellate, il primato mondoale di esportazione e produzione cerasicola spetta alla Turchia che troneggia sui numeri grazie ai minori costi di produzione e dove la raccolta si realizza dai mesi di Maggio e Agosto. Al secondo posto della classifica mondiale sale l’Iran, seguito dagli U.S.A. con una raccolta che copre i mesi di dicembre e gennaio. Dopo l’Italia, si incontra la Spagna con le sue ciliegie extra precoci coltivate in serra. “In Spagna – agginge il dott. Nardomarino – gli agricoltori hanno già iniziato la raccolta annuale”, in quanto la produzione del frutto si realizza tra la seconda metà di marzo e i primi giorni di maggio, un “intervallo in cui la ciliegia è ferma in quasi tutto il mondo”. “Per il settimmo anno consecutivo, in Spagna è già iniziata la raccolta della varietà ‘Cherries Glamour’, nota come le ciliegie più costose al mondo”. Ogni serra consta di circa 1600 alberi per ettaro. Sempre più importanza, nel panorama mondiale, invece acquista il prodotto cileno che ha incontrato, in una sola stagione, una crescita pari a 19,7%.

giuliano1 2Dai numeri ascoltati, si è osservato il primato che fortunatamente, in Europa, detiene il frutto italiano, con una produzione pari a 140.000 tonnellate, delle quali, bel il 68 %, si produce nel meridione. La Puglia, è la maggiore produttrice di ciliegio, con una percentuale che raggiunge il 75% del sud Italia. I dati Istat stanno però dimostrando come gli stessi consumatori italiani stanno cambiando e, insieme al calo del consumo totale registrato in questi ultimi anni, si è assistito ad un calo di vendite al mercato o in forma ambulante, e ad una crescita presso la grande distribuzione. Tutto sinonimo di una maggiore attenzione del consumatore verso la provenienza e le caratteristiche dello stesso prodotto. Un’attenzione all’informazione che va di pari passo con le direttive 128/2009 e il regolamento europeo 1169/2011, oltre che una diffusa attenzione ai temi ambientali e alla salvaguardia dello stesso.

In questo panorama, pertanto, si inseriscono le cure e le attenzioni che le aziende agricole devono apporre per la gestione delle loro colture, comprendenti i siti di detenzione dei prodotti impiegati per la terra e il loro smaltimento.

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