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Politica

L’emissario del Pdl:”O così o niente!” e Leogrande:”Niente!”

 Leogrande-Mimmo

 

 

Leogrande Sindaco per Turi? Alcuni affermano che lei sapeva di Cazzetta fin dall’inizio… Com’è andata?

Spero di poter chiarire definitivamente questa storia. Sembra che io ce l’abbia con Modesto. Ma non è vero. Non è una questione personale. Se Modesto ha inteso questo (forse qualche suo amico vuole fare intendere questo), gli chiedo scusa. Ma la questione è diversa. Ho una visione della politica che, forse, anzi sicuramente, è diversa da quella di molti altri. Ritengo che quando qualcuno si ripropone  lo fa sapendo che i risultati del suo impegno precedente sono stati positivi tanto da chiedere alla gente una riconferma. Non mi sembra che per Modesto ma anche per gli altri dell’amministrazione uscente sia stato proprio così. Perché se fosse stato così, non capisco perché tutte le forze di centro destra hanno individuato all’unanimità il sottoscritto come candidato sindaco (questo dice il documento firmato da tutte le forze politiche). Ora, se mi hanno indicato come candidato sindaco, è chiaro che erano disposti al rinnovamento della compagine che io ho richiesto e che loro hanno sottoscritto in un altro documento. Ma evidentemente il concetto di rinnovamento, che mi sembra alquanto semplice e univoco, per qualcuno è soggetto a interpretazione libera, cioè alcuni entrano in lista e altri no. Ma anche volendo propendere per questa interpretazione, ho semplicemente chiesto: qual è il criterio di scelta di chi deve fare parte della lista e di chi no? Ho anche evidenziato che la scelta di Cazzetta in quanto assessore ai lavori pubblici e alla pubblica istruzione è la meno giustificabile perché i cittadini sono molto arrabbiati per le tante opere pubbliche incompiute o gestite male (Largo pozzi, Via Conversano, strade dissestate) e per i grossi problemi delle scuole (chiusura della scuola materna di via Ginestre; proteste per la mensa che non funziona). E allora perché Cazzetta sì e gli altri no? La risposta da parte del proprietario del PDL per bocca di un suo emissario è stata: o così o niente! Ho risposto semplicemente che non se ne fa niente perché non sono disposto a subire decisioni non avendo neanche la possibilità di confutarle. E sì perché il proprietario del PDL si permette anche di non presiedere alla riunione definitiva a voler dimostrare con un atteggiamento spocchioso e presuntuoso che si fa quello che vuole lui (io piuttosto penso che gli manca un po’ di coraggio). Questo signore forse non ha capito che il tempo dei politici che si vogliono circondare di nani e ballerine è finito.

Onofrio Resta era “pronto” a correre con la sua lista. Era questa la forza che lei non aveva? 

Io non credo che Onofrio volesse correre con una sua lista. L’ho sempre considerata una minaccia da parte sua ad una situazione di stallo che si era venuta a creare per colpa del Pdl. In effetti ci sono stati giorni in cui il proprietario del Pdl si è reso irreperibile, disertando sistematicamente tutte le riunioni tra tutte le forze politiche. Alla fine ho capito il perché: voleva imporre una lista pasticciata all’ultimo momento in modo che nessuno, compreso il sottoscritto, potesse rifiutare. Ha pensato: tanto questo (cioè io), visto che vuole fare il sindaco a tutti i costi, accetterà senza battere ciglio. Ha fatto male i suoi calcoli. Fare il sindaco di Turi è un onore che soltanto i cittadini ti possono dare e non per grazia ricevuta, da chi poi.. E se i cittadini non credono in te, il sindaco non lo puoi fare. Io sono una persona credibile, ma con quel minestrone non sarei stato più credibile. Ho rinunciato a fare il sindaco di Turi con dispiacere, ma non era così che volevo farlo. Se avessi avuto una squadra mia, non avrei assolutamente perso tempo dietro questo modo di fare politica assolutamente inadeguato ai tempi che stiamo vivendo. La gente ha bisogno di vedere le cose con chiarezza e semplicità. E quello che stava avvenendo non era né chiaro né semplice. Questo è il mio più grande rammarico, non avere avuto coraggio sufficiente per proporre un progetto nuovo. Peccato.

Non pensa che tutto fosse già stato scritto dall’inizio?

Non credo. Onofrio ha sempre sostenuto che non era interessato a fare il sindaco, ma avrebbe fatto volentieri il consigliere comunale. Io gli ho creduto e credo anche che abbia subito questa soluzione perché non ce n’erano altre, vista la situazione che si era venuta a creare. E lui, essendo un uomo di spicco del centrodestra, aveva il dovere di trovare una soluzione. Del resto, se vince, diventerà il riferimento più importante del centrodestra turese. Se poi era tutto premeditato, non capisco quale avrebbe potuto essere la finalità. Guardando il risultato finale (la lista), non direi che sia stata una strategia straordinaria. Si voleva fare fuori me e Tina Resta? Ok, risultato raggiunto. Ma siamo sicuri che questa sia una lista vincente? E Turi cosa ci guadagna?

Le nuove leggi post-crisi, avrebbero richiesto un Consiglio con le migliori competenze amministrative. Tutte le liste a nostro parere sembrano…acerbe. Cosa ne pensa?

In effetti, in tutte le liste sembra che manchi qualcosa. Non capisco, per esempio, perché importanti personalità del PD si siano defilati. Gente che conosce il mestiere dell’amministrare, con esperienza ventennale. Secondo me, questo era il momento per mettere insieme una squadra del centro sinistra compatta con una altissima probabilità di vittoria. Invece molti hanno preferito stare alla finestra. Amministrare in questo periodo di crisi sarà molto difficile, la mancanza di competenze accentuerà le difficoltà. Speriamo che i prossimi amministratori ci mettano tantissimo impegno per recuperare il tempo perso e acquisiscano subito le competenze necessarie.

Mimmo Leogrande e poi Tina Resta, nel centro-destra. I cittadini avrebbero capito?

Non era quello il nostro obiettivo. Quando è partito il famoso laboratorio, si intendeva mettere insieme molte forze dell’attuale consiglio comunale. Io, Tina Resta, Nicola Perniola, Piero Risplendente insieme a Boccardi abbiamo pensato di avviare un percorso nuovo che avrebbe consentito di formare una squadra determinata e pronta a rilanciare l’azione amministrativa del nostro comune (basta rileggere gli articoli apparsi su questo e altri giornali di qualche mese fa). Strada facendo, Risplendente ha rinunciato per motivi politici; Tina Resta ha rinunciato per motivi personali; siamo rimasti io, Nicola e Boccardi. A questo punto sono intervenuti i partiti del centro destra e, di conseguenza, il progetto ha preso una strada diversa. Ecco perché per essere credibile dinanzi alla gente e giustificare la mia presenza a capo di una coalizione di centro destra ho chiesto un rinnovamento totale della compagine rispetto alla maggioranza uscente, altrimenti non avrebbe avuto senso e i cittadini non avrebbero capito. A dire il vero, tutti i rappresentanti dei partiti erano d’accordo sulla mia ipotesi. Poi le cose sono andate diversamente. Il motivo dovete chiederlo a loro.

Oggi, chi sosterrà Mimmo Leogrande e perchè? Molti suoi amici, forse, vorrebbero saperlo…

Ci sono molti candidati interessanti. Bisognerà attendere le loro proposte e quindi decidere, insieme ai miei amici, chi sostenere. Ne riparleremo più in là.

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