Intesa per salvare il tribunale di Putignano
Un’unica sede Putignano – Noci per salvare i Giudici di Pace
Sabato 3 e giovedì 8 marzo, su impulso dell’Associazione Avvocati del Tribunale di Putignano, si sono riuniti i delegati dei sei Comuni interessati dalle nuove disposizioni concernenti il riordino e la riorganizzazione dei Giudici di Pace e delle sedi delle Sezioni distaccate di Putignano. Alla prima riunione, su delega del Sindaco di Turi, Vincenzo Gigantelli, ha partecipato l’avvocato Gianfranco D’Autilia, nella sua doppia funzione di delegato del Sindaco e di avvocato appartenente al suddetto foro. Dopo diversi interventi, che hanno riguardato la discussione sulle disposizioni di cui al D. L. n 138/2011, convertito in legge n. 148 del 14/09/2011 contenenti “Delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli Uffici giudiziari, al fine di redimere risparmi di spesa e incremento di efficienza” dopo aver preso atto dell’iniziativa assunta dai Comuni di Locorotondo – Alberobello e Noci, si è inteso stipulare, anche tra i comuni di Turi – Putignano e Castellana Grotte un ‘Protocollo d’intesa’ finalizzato a sostenere la ferma opposizione alla soppressione dell’Ufficio del Giudice di Pace di Putignano, sottoponendo ai rispettivi Consigli Comunali il protocollo con l’impegno a sottoscrivere idonea convenzione per la gestione associata dell’Ufficio del Giudice di Pace, in caso di applicazione da parte del Ministero di Giustizia degli impegni che ciascun comune dovrà assumere ed il reparto degli oneri relativi ai costi ricadenti a carico degli Enti partecipanti. Gli amministratori di Putignano, Turi, Alberobello, Locorotondo e Noci (assenti i rappresentanti di Castellana, ndr) infatti, hanno preso l’impegno di valutare le possibilità di consorziarsi, al fine di unificare in un’unica sede gli Uffici del Giudice di Pace di Putignano e Noci, allo scopo di abbattere i costi di gestione a carico degli enti locali, in modo particolare quelli relativi al costo dell’organico del personale amministrativo che verrebbe diviso tra i suddetti comuni. Gli enti locali interessati a mantenere sul territorio gli Uffici del Giudice di Pace, secondo la normativa in materia del 2011, si faranno carico di garantire la struttura e i relativi costi di gestione e del personale amministrativo, mentre a carico del Ministero della Giustizia resterà solamente il costo degli organi giudicanti (giudici, magistrati) e la formazione del personale amministrativo. Al momento, non ci sono scadenze prossime, ma quando sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la mappa degli Uffici soppressi ed accorpati, gli enti locali avranno 60 giorni per richiedere ed ottenere il mantenimento dei suddetti uffici giudiziari.
Tale iniziativa rinviene dal comune e condiviso presupposto che il Giudice di Pace, costituisca un presidio giudiziario più prossimo e di immediata funzione per il cittadino, costituendo con la sua preponderante funzione conciliativa un importante punto di riferimento soprattutto a favore delle fasce più deboli della popolazione meno tutelata di fronte ad una Giustizia dai costi d’accesso sempre più alti.
Nella riunione di giovedì 8 marzo, tenutasi presso la sede consiliare del Comune di Putignano, alla presenza del Sindaco di Turi, V. Gigantelli, del Sindaco di Putignano, G. De Miccolis, nonchè di numerosi componenti dell’associazione degli avvocati del tribunale di Putignano, rappresentato dalla maggior parte dei componenti del consiglio direttivo (Avv. Vincenzo Sportelli, Presidente, avv. Elisabetta Console, Vice – Presidente, avv. Nicola D’Autilia, Segretario), nonchè di tutti gli assessori delegati, si è deciso di convocare, nel più breve tempo possibile, un Consiglio Comunale congiunto monotematico, al fine di sensibilizzare tutte le forze politiche e sociali presenti nel territorio, per il mantenimento dell’attuale sede giudiziaria nel Comune di Putignano, ritenendo indispensabile, per storia, tradizione e prestigio, salvaguardare e tutelare tutte le popolazioni che da anni usufruiscono egregiamente del servizio Giustizia.
Ricordiamo ai nostri lettori inoltre che nella provincia di Bari le sedi distaccate sono sei: Acquaviva, Bitonto, Altamura, Putignano, Rutigliano e Monopoli. Secondo le fonti ufficiose, le attuali sedi dovrebbero essere ridotte a quattro, per cui Acquaviva e Putignano dovrebbero contendersi l’accorpamento del Tribunale. La sezione di Putignano risponde a tutti i requisiti di estensione del territorio, numero di abitanti, bacino d’utenza, indice delle sopravvenienze, carico di pratiche e di provvedimenti, impatto della criminalità organizzata, posizione geografica. Il problema principale resta la necessità di individuare una sede adeguata ad ospitare nuovi uffici e che sia immediatamente utilizzabile. Il Sindaco di Putignano, avv. Gianvincenzo Angelini De Miccolis ha confermato che si farà di tutto affinché il Tribunale resti a Putignano, assicurando gli avvocati di essersi mosso su più fronti. Per far sì che questo accada, in una lettera, inviata lo scorso 3 novembre al Ministero della Giustizia, l’amministrazione ha proposto due soluzioni: il Palazzo Logroscino della Fondazione Leopardi (tre piani, pari a 5000mq), e il palazzo ex Inapli (1500 mq), attiguo al Tribunale e di proprietà della Regione Puglia e ritenuto più rispondente alle necessità.